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Narrativa. Risalenti al 2007, le prose qui riunite
prospettano un soggetto quadripartito tra vizî e virtù secondo il tempo antico o
moderno. La scrittura è, come al solito, raffinata, dotata di un fascino
interiore che procedendo testualmente nobilita anche aspetti in apparenza
banali: una capacità che va riconosciuta all’autore. Nato a Chioggia nel 1971, è
consulente linguistico di diversi idiomi, tra cui il mancese e l’afrikaans. È la
forma a istituire nei tasselli narrativi una profonda linearità, un nitore che
deriva dalla parola spogliata di inutili segni: punteggiatura essenziale, niente
maiuscole. La fantasia si incunea negli spazi del senso, attuando la
beltà del significante, che rende incorporei anche i gesti ‘naturali’ o
descrittivi: ‘fluttuavano, in quei giorni, i momenti di silenzio’ (accidia).
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Recensione |
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