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Teatro. Come
spesso risulta, le opere di Liliana Ugolini partono da un principio
apparentemente ludico-teatrale. Così
i XVIII capitoli del volume sono parte in prosa (con valore anche esplicativo) e
parte in poesia, accompagnati poi dalle tavole visive di Giovanna Ugolini. La
differenza tra Marionette e Burattini pare risiedere nel modo in cui sono
manovrati: alla fine però
c’è
sempre un Gran Burattinaio. Chiara la metafora o allegoria che dir si voglia. Le
figure sopra menzionate siamo noi? Allora teatro nel teatro, recita nella
recita, in un ciclo senza fine, in un gioco di specchi esistenziali: dentro sta
‘il
mistero che ci guida’
(parafrasi da p. 26). In simile prospettiva gli artisti svolgono il proprio
ruolo.
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Recensione |
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