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Poesia
e prosa. La prima parte, più estesa, del volume riporta testi di Alberto
Liguoro, autore già da noi commentato altre volte e di cui si rimarca, nella
poesia, una probabile ascendenza ‘futurista’, tuttavia con disposizione
personale e con significati anche là dove la parola mostra le sue possibili
metamorfosi (Esperimenti, p. 33). Il racconto ‘Luna di sangue’ testimonia
di uno scrittore d’indubbio spessore stilistico. Dalila Liguoro invece opera su
una linea poetica più tradizionale, ma non per questo meno interessante. La
sinteticità dei versi (centrati, quasi ‘a caduta’, es. Il circo) capta le
varie intuizioni visivo-foniche entro la forma ‘classica’, sinestetica quando
afferma ‘Sogno la musica come un dolce profumo’ (p. 84), il che fa pensare
all’unione di tutti i sensi proposta da Skrjabin.
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Recensione |
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