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Poesia.
La teatralità di cui parla G. Ferri nella sua puntuale prefazione, riguarda
anche l’interpretazione attraverso la scrittura di una ‘scenografia’ che è nelle
cose oltre che nell’intento rappresentativo. Ne risaltano quindi figure
‘storicizzate’, personaggi-simbolo — vicini peraltro a una indicazione fiabesca
(si pensi a Marionetteemiti del 1999). Un raccordo con la musica era
quasi inevitabile. Trasferendo sensazioni e pensieri, ma soprattutto intuizioni,
dai Lyriske stykker di Grieg sul piano della scrittura, la forma viene
integrata e si esplica in pezzi brevi, come per la celebre op. 43 n. 6 ‘Aria di
primavera’, descrizione di una descrizione in due righe; ma si noti nel secondo
verso ‘luce repressa’: segno di fantasia, che è, alla fin fine, profondità della
parola.
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Recensione |
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