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Narrativa. Nel
rigore della scrittura trapelano strane sfaccettature, un meccanismo che si
ripete mai uguale (Le lacerazioni di Debora) per arrivare dove non c’è
approdo: stile intelligente, si direbbe sofferto, quello di racconti dove
l’erotismo – sino al furore erotico – è la molla che spinge a una improbabile
definizione. Davanti all’istinto che non conosce ragioni, i sentimenti finiscono
per diventare attenuanti, modi per imbrigliare una materia magmatica, nel
tentativo di superare la ripugnanza proposta dal pensiero (Ti viene l’infarto),
ma chi domina l’istante possiede il potere, e inutile risulta la fuga
nell’alterità (I maschi cos’hanno da dire?). Notevoli le tavole di A.
Monti, pur in altra dimensione, ed encomiabile la prefazione di D. Cara.
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Recensione |
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