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Narrativa. Che
la scrittura sia giovanile non stupisce, infatti l’autore
è
nato a Brescia nel 1986: ne consegue uno stile asciutto, incisivo, con prosa
corretta e funzionale; quaranta capitoli in poco più
d’un
centinaio di pagine; il cap. XXII
è
di sole dodici righe. Ma chi non si ferma in superficie, cioè
alle parole, nota subito, nel modo di esprimersi corrente (‘Un
povero stronzo’
ecc. p. 15), la delicatezza dei sentimenti e la genuinità
di emozioni che i meno giovani, più
smaliziati, hanno perduto. Una scena madre la troviamo al cap. XXVII; un’altra,
toccante, a p. 115. Opera prima? in tal caso inizio promettente.
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Recensione |
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