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Teatro.
Figaro deve recitare e amoreggia con Lucrezia che gli procura una scrittura. Le
scaramucce amorose vengono interrotte da Dulcamara (proveniente da L’elisir
d’amore), il quale anziché la pozione miracolosa propone una sex-machine.
Entrano le maschere della commedia dell’arte: Arlecchino, Brighella, Zani,
Colombina, Mirandolina e Tiberino (vestito da donna). Dulcamara decanta le
possibilità erotiche della macchina. Al di là dei ‘simboli’ sta la
caratterizzazione dei personaggi, figure di una società in cui tutto è
superficiale e trascorre senza lasciare tracce: sentimenti e idee sono o alla
deriva o strumenti dell’apparire. Le vivaci tavole di Marani realizzano per
immagini situazioni della pièce teatrale.
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Recensione |
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