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Poesia e
fotografia. Continua il felice connubio tra foto (che raffigurano la natura
nelle sue bellezze più
o meno evidenti: un ‘artistico’
tronco scavato, un suggestivo scorcio autunnale a Volano...) e poesia, nella
quale scorgiamo anche un ritmo, reale o interiore. Spesso, infatti, gli
incipit delle liriche presentano sui due primi versi l’ottonario,
trocaico (‘Quelle
immagini di ieri’,
p. 16) o dattilico (da alcuni ritenuto novenario acefalo), es
‘Angeli
bianchi, i gabbiani’
(p. 19). “Dano”
preferisce il verso breve, col quale esprime immagini romantiche, ma sarebbe
riduttivo ritenere la sua poetica soltanto descrittiva. Vi sono squarci
‘metafisici’:
‘il
tempo | è
un fiume muto’
(p. 52) e viva partecipazione all’impegno
civile, es. ‘Due
giugno’
e ‘Venticinque
aprile’.
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Recensione |
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