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Narrativa. È pienamente comprensibile che l’autore abbia
impiegato circa vent’anni per portare a termine questo poderoso romanzo. La
citazione del ‘caos strisciante’ immaginato da Lovecraft trova però
un’applicazione diversa dalla mitologia e dagli orrori del sognatore di
Providence. Si intravede piuttosto una vasta allegoria – cosmica e culturale –
rispecchiata dall’impianto fantascientifico nel presente. Certamente numerosi i
passi orrifici, alle pagine 108 o 207 per esempio: domina però un ingegno
enciclopedico, insieme a un’attitudine creativamente libera (va ricordato che
Liguoro è originalissimo poeta) che si ramifica in ogni direzione, pur restando
nel progetto complessivo: l’invenzione poi si traduce anche sul piano verbale,
accreditando il principio per cui parola e immagine possono interagire.
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Recensione |
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