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Narrativa.
Blacksmith ossia il fabbro in italiano (ci sovviene un’aria di Händel), ma i
lettori potranno conoscere il vero nome – non è difficile – in IV di copertina
con la foto del ‘pelato’ munito di codice a barre. Leggero o serioso, questo
romanzo? Tutt’e due le cose. La scrittura è rapida, coinvolgente, e i tratti
‘farseschi’ si traducono in dramma: punto centrale il quarto capitolo ‘La
tragicommedia e il mito di Prometeo’. Ma, attenzione, alcune asserzioni vanno
prese seriamente, per esempio a p. 13: chi crede nelle proprie certezze finisce
per compiere misfatti; sapendo inoltre che per incoerenza si può venir puniti
(p. 62) — in conclusione, pagine lievi ma contenuto sostanzioso.
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Recensione |
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