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Poesia. Vi sono
autori che si distinguono per la loro cifra stilistica, anche sotto il profilo
sintattico: la recente silloge di Vinante (la prima
‘Per
restare vicini’
è
del 1957) procede nel segno di una militanza poetica che mai demorde dall’impulso
innovativo ma entro precise coordinate testuali. Le tre parti difatti
risultano ugualmente tese a un esito linguistico a volte non facilmente
decifrabile —
piacere della rilettura per scendere nella profondità
del verbo. La terza sezione (liriche degli ultimi anni) possiede spesso una
biblica solennità
e conduce a ‘oscure
vertigini’
(Metànoia);
l’attenzione
al verso come fatto metrico ‘quadra
e riquadra ritmi’,
per esempio in ‘Arpeggio
e fuga’
dove l’intensa
‘tessitura’si
pone alla radice dell’espressione.
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Recensione |
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