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Saggistica. Non c’è dubbio che Picasso preferisse dipingere anziché scrivere: questi ‘pensieri sull’arte’ mostrano, a differenza di altri artisti, la coerenza di una linea evolutiva (aggettivo da intendersi all’interno di un’identità), confermata dal ‘pensiero’ XXVII: ‘In pittura si può sperimentare tutto. Se ne ha anche il diritto. A condizione di non tornare mai indietro.’ Altra intuizione, che qualcuno contesta, è che ‘L’arte non è mai casta (...) se è casta, non è arte’ (XL). Le costanti mutazioni (XLIII. ‘Tu mi vedi qua, e nondimeno mi sono già spostato, sono già altrove’) lo avvicina per taluni versi a Stravinski: lo stile è un abito che va cambiato, e solo in ciascuna opera l’autore è sé stesso.

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