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Narrativa. La
straordinaria quantità
di viaggi, interessi ed esperienze rende il romanzo interessante e, per i
motivi anzidetti, senza pause di riposo (e non tutto
è
stato riportato). Più
che il particolare clima del dopoguerra,
è
la linea progressiva dei cambiamenti a definire la temperie degli anni
sessanta e seguenti; v’è
inoltre un’apertura
culturale per la continua ricerca, il dato della doppia realtà,
interiore ed esteriore. Nell’ultimo
capitolo ‘Il
cerchio si chiude’
scrive l’autore:
‘Volevo
essere qualcuno e sono riuscito ad esser Nessuno’
—
da interpretare. La realizzazione di sé
attraverso la via spirituale
è stata
raggiunta e, in ogni caso, ‘ciascuno
provi qual è
la propria opera’
(Gal. 6:4).
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Recensione |
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