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Saggistica. Sul filo della memoria — e dell’autobiografia. I molteplici spunti
non disperdono il senso complessivo, rendono anzi il testo accattivante, ricco
di occasioni di lettura in cui si rievoca un’epoca con testimonianze vive,
perciò sempre più preziose. Le pagine più personali sono peraltro quelle ove si
rispecchiano una individualità e il suo percorso; per esempio in ‘Oceano lago
fiumi’ un dattiloscritto ‘ritrovato’ risalente a sessanta anni fa mostra
l’incipit di un pensiero e del suo rivelarsi: pezzo davvero emblematico di una
continuità ideale (la trascrizione alle pp. 72-73) in cui la bellezza –
concretamente opinabile ma rilevata da concetti che sfuggono alle categorie
‘fisiche’ – è il dato che resterà. L’album fotografico (pp. 93-119) parla da
solo attraverso le immagini: chi ha vissuto quell’arco di tempo ritroverà un
sentimento ineffabile che si credeva perduto. E per Giachery la stima di autori
come Montale o Luzi.
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Recensione |
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