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Acque torbide
Narrativa.
L’autrice, giornalista e operatrice culturale, affronta temi sociali,
particolarmente riferiti alla sua città, Napoli. Il romanzo ha un protagonista,
Michele, ovvero con termine ipocoristico Michi, io narrante, che non ama
molto la piscina ma la frequenta per proteggere la sorella Valentina che a
quindici anni si è innamorata di un uomo più anziano: costui in fondo le fa
credere che si tratta di un amore profondo, e ci si chiede allora come mai certi
amori si rivelano quando le donne sono giovani e belle, nel caso in esame
troppo giovane.
Le parole dunque nascondono l’inganno, come peraltro la
persona che si cela sotto un nickname. Il ragazzo fa di tutto per salvare
la sorella dal pericolo, e Mauro, il sedicente innamorato, per sviare i sospetti
corteggia la madre di Valentina. Peraltro non è fuor del comune che certe
ragazzine si innamorino (ma è spesso infatuazione) di adulti, specialmente
quando dotati di carisma. C’è anche chi pensa che “se due si amano, l’età non
conta”. Ma i pericoli non sono finiti. Nella trama del romanzo, sviluppata con
mano sicura e una straordinaria naturalezza, si inseriscono anche i sogni,
indice delle inquietudini che percorrendo la mente e vengono ‘tradotte’ su un
piano non sempre decifrabile.
Questo intreccio di personaggi, perfettamente
caratterizzati nei rispettivi ruoli e in un tipico clima giovanile, porta
al rischio di sfasciare una famiglia, dimostrazione di quanto i sentimenti, se
non visti nel loro reale scopo, possano creare difficoltà di ogni tipo. Acque
torbide è uno di quei romanzi che non si dimenticano poiché svolgono tra
l’altro una importante funzione sociale.
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Recensione |
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