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Affinità poetiche (questo verso l’ho già letto)
Saggistica. In linea con altre consimili pubblicazioni
della stessa autrice, questa appare ancor più sorretta da una ricerca che
richiede non solo metodo e conoscenza, ma la capacità di paragonare il già letto
rilevandone, oltre agli aspetti formali, affinità di tipo creativo e perfino
psicologico. In poesia l’immaginazione riferita alle singole personalità si
sviluppa secondo presupposti che attingono anche dalla memoria, per cui
certi passi praticamente identici, per espressione e contenuti, a volte sono
‘residui’ del già detto che senza volerlo si insinuano nella parte intuitiva del
fare poesia. A parte i plagi ove risultino evidenti, poeti assai diversi per
formazione e indole si avvicinano in punti imprevisti, probabilmente perché
esiste per così dire un fondo comune, che è il linguaggio e l’insieme di opere
connesse, a dare spunti tipici di una certa temperie.
Si suppone che in genere
parole o frasi rientrino in una data tematica, ma è difficile comprendere sino
in fondo i meccanismi inconsci che presiedono all’attività artistica. L’autrice
è poetessa oltre che saggista di vaglia, riuscendo quindi a svelare le
somiglianze dettate non esclusivamente dal caso fortuito. Qui sono riportati
numerosi poeti, alcuni poco noti al grande pubblico, esaminati nelle loro
relazioni, per esempio per vicinanza ‘ideologica’, come in Maria Pascoli
(1865-1953) sorella del ben più noto Giovanni, e si direbbe quasi sia giocoforza
farsi influenzare. Un titolo come Trasumanar e organizzar di Pasolini è
ovvio sia preso coscientemente da Dante, di cui talune locuzioni sono divenute
proverbiali. Anche determinate parole caratterizzano i poeti, come il termine
lurco usato da Dante, ma anche da Arrigo Boito, connotandone quindi il
lessico. Questo saggio è un lavoro indispensabile per i cultori di poesia e
dimostra quanto sia vasto e multiforme l’ingegno umano.
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Recensione |
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