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Con Dante. Letture, saggi, indici
Saggistica. Nel ripercorrere con la preziosa guida
dell’autore i versi immortali di Dante, si incontra anche l’opportunità di una
lettura metrica, con due esempi: “o animal grazïoso e benigno” la cui
dieresi, ovviamente postuma, non sceglie la dialefe ma mantiene il ritmo
dattilico; e ancora “l’occhio ne [la] sostenea lunga fïata” e in questo caso si
è preferito la dieresi quasi in clausola anziché una dieresi d’eccezione su
sostenea.
I saggi, nove in tutto, non solo ripercorrono in modo
interpretativo alcuni canti, ma fanno in un certo senso convergere una serie di
riferimenti di altri esegeti o studiosi o poeti (il caso di Ungaretti) in modo
da avere una visione critica il più completa possibile, facendo peraltro sorgere
eventuali scelte tra critica e non critica, cioè il testo liberato da una parte
ipertestuale a volte fin troppo invadente: è quel senso della misura che
riconosciamo a Giachery, con una terminologia senz’altro accessibile al lettore
più avvertito, quindi non solo saggi per esperti, ma per chi è spinto dall’amore
verso la conoscenza. Se anche su Dante, e specificamente sulla Commedia,
sono stati scritti interi volumi, questi saggi dimostrano che qualcosa di nuovo
si può sempre aggiungere qualora sussista la capacità di osservare da certe
angolature.
Da segnalare qui un indice davvero esaustivo: non ci stancheremo mai
di consigliare ai critici di mettere sempre un indice, prendendo spunto
da questo come impostazione.
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Recensione |
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