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Gouaches Letterarie
Narrativa. Ci sono libri che come questo vanno
considerati anche nella loro forma, tanto da divenire una presenza e un
‘oggetto’ d’arte: perciò la parte fisica concorre a definire o meglio introdurre
il contenuto.
In traduzione letterale gouaches significa guazzi,
cioè quella tecnica a tempera che è riservata a chi è veramente abile.
Trasferito il titolo nella scrittura viene da pensare a bozzetti, tuttavia
compiuti pur se in certi casi nel giro di una sola pagina. La vivezza della
scrittura ripaga indubbiamente dalla quantità di argomenti, tra i quali spiccano
figure umane e non solo, poiché l’autore, che si dimostra inoltre essere poeta,
abbraccia un ampio campionario di temi.
Spicca l’idea di un dopoguerra in cui,
in fondo, si era felici: un rimpianto così concepito non è mai sterile, ma
costituisce alimento per creare pagine dove il significato di amicizia è un
valore, oggi sovente disatteso. Poi c’è la musica, accanto al Requiem di
Mozart il jazz, la cui storia è assai più articolata di quanto si crede,
portatore di libertà nell’invenzione, vale a dire l’improvvisazione, già
presente perfino nel canto gregoriano.
Pagine che scorrono lievi e lasciano in
chi legge la speranza di un mondo migliore.
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Recensione |
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