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Saggistica. Sterminata la bibliografia sulla Divina
Commedia, infinite le esegesi, innumerevoli i commenti: poi rimane l’opera, con
la sua forza poetica ed espressiva. D’accordo che qualche nota storica,
considerando i numerosi personaggi e avvenimenti, è necessaria per una maggiore
comprensione del testo, ma il voler troppo dire e interpretare rischia di
renderci un’immagine assai diversa da quel che si legge. Il saggio di Giachery
segue, con acume e competenza, uno dei più famosi canti dell’Inferno, dandoci
conto di quanto intorno si è venuto creando. Naturalmente i versi sono corredati
da una punteggiatura che risulta a volte discutibile poiché aggiunta dopo.
Giusto a proposito dell’ultimo verso (cfr. p. 30), che il saggista vorrebbe
distaccato con un punto fermo nel precedente, mentre i due punti prefigurano una
proposizione conclusiva. Il segno di dieresi invece riveste una funzione
essenzialmente metrica.
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Recensione |
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