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La dimora del tempo
Poesia. Divisa in sei sezioni la silloge acquista una
struttura organica, ma nella piena libertà testuale e nelle domande che spesso
si incontrano: quindi, la poesia pone domande, ma può dare risposte? Se a volte
sussiste un senso affermativo (Sul confine) rimane un margine:
“(la realtà si specchia in un’immagine.)” (Idea), perciò è necessario
risalire a un’origine eidetica posta prima dell’immagine. La sequela
degli ‘oggetti’ (Tutto quello che sai) sembra non prefigurare una
oggettività, in quanto “il più sfugge al dominio dei sensi” (I volti)
quasi vanificando la ‘scientificità’ e introiettando nell’io solo la figura di
ciò che è in sé. Ma sul versante relativo emerge la femminilità, nei
Corpi assorbenti (concetto ribadito in Alzati). Si attesta un ritmo
che è nel decorso dei versi (Il limite) e perfino la rima, sia pur
singolare (slip/trip in De vitae agendo). Si accoglie l’amore anche se
imperfetto (p. 59) restando nel dubbio tra l’imago e la sostanza da cui
proviene.
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Recensione |
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