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Narrativa. Racconti riferiti al periodo bellico e
dintorni. Con stile spesso asciutto, quasi ‘giornalistico’, ma di grande
efficacia, le storie di uno dei periodi più drammatici: la guerra, che poi
degenera nell’orrore e nella mancanza di ogni pietà, ma sotterranea la speranza,
pur con la desolante constatazione di una gioventù inutile. Tutti i racconti
andrebbero citati, ma di due in particolare non si può tacere: Susanna
Fricker, il cui tema è un aberrante progetto riguardante i disabili, e La
festa: qui la scrittrice esprime il suo talento descrittivo che con
impressionante precisione trasmette emozioni intense, con un terribile finale in
cui la protagonista Giuditta circondata da “velenoso malanimo” ed essendo ebrea
superstite di Auschwitz arriva al gesto estremo: un finale che come in The
Reader di Daldry sembra accomunare vittime e carnefici.
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Recensione |
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