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La risposta
Narrativa. Disposto su diversi piani, e non ultimo per interesse quello stilistico, il romanzo contiene l’idea del ‘polar’, un po’ di riflessione filosofico-esistenziale (tanto per citare qualche passo, alle pp. 18, 24, 35, 53, et al.) e un intreccio che il finale scioglie: una costruzione, come nota argutamente Flavia Lepre nella postfazione, di un “sostanziale irrealismo” che dipende dal tipo di scrittura, portato spesso sul versante allusivo o metaforico. Ma la inventio puramente creativa è vincolata allo svolgimento dell’azione, a una trama che con lineare continuità sposta l’attenzione ora sul personaggio, ora sull’evento. Si veda la fine di Paul (p. 91) che riconduce la descrizione alla sua funzione primaria. Un esempio poi di stile lo troviamo a p. 105: “Graffio di raggio d’alba, nuvole riflesse” e ss. Perché tanta varietà? perché “Infiniti sono i modi per uccidere” (p. 223).
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Recensione |
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