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La soffitta dei pipistrelli dormienti
Narrativa. I racconti sono introdotti da Residente in
terra che comprende una relazione del professor G. Russo. In rilievo figure
di donne, con una sensibilità verso la descrizione: “Nel silenzio si sentiva il
monotono rumore del torrente che sfrangiava l’acqua su grossi sassi levigati” (Annina),
ma riferita a certe condizioni psicologiche. Ogni vicenda è seguita con
partecipazione, e se il carattere narrativo è delineato con mano lieve,
rivela storie tragiche (Il sogno di Delfina) o esprime una forza d’animo
(Margareta).
Spicca, tra gli undici racconti, Il segreto del
lago-Vilia per il clima intrigante, romantico e misterioso, e Sotto il
carrubo, in cui il ricordo è rimpianto di una felicità che non può essere
eterna, perciò il dolore filtra dal passato (Il figlio dell’avvocato).
Fra tecnologia e sentimento si svolge l’ultimo racconto, Amicizia senza
confini.
Elisa Sala Borin si dedica pure alla pittura (la copertina, dai
toni fiabeschi, è stata ispirata da un’idea di Italo Calvino) e la sua opera
letteraria mostra alcuni tratti che la avvicinano al grande scrittore.
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Recensione |
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