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La solitudine dei metrò
Poesia. Una progressiva coscienza della realtà, specialmente sociale o quotidiana, spinge la poesia a una maggiore evidenza della condizione immanente che, per il mutato contesto, coinvolge il ‘paesaggio’ (in senso lato) urbano. Di ciò è consapevole Consoli. Ruffilli parla di ‘mitologia del quotidiano’ (p. 7), e ne consegue che anche la scrittura subisce quelle modifiche che si attagliano al soggetto. La natura però si infiltra, come presenza o aspirazione (Note mattutine da un condominio). Una presenza che possiede a tratti un aspetto ideale, talora consolatorio, in effetti una resistenza al mutare di ambienti e individui. La poesia risorge nella sua pienezza onnicomprensiva, nel gesto-simbolo, nei segni che il tempo non tradisce. Un percorso ove la fantasia è chiave per introdursi ai “rapimenti del cuore” (Un canto gregoriano).
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Recensione |
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