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Poesia. Il fascino del lago, delle sue immote profondità:
in tredici poesie, che ne riportano la suggestiva essenza, la poetessa
scandaglia (verbo venuto spontaneamente) gli aspetti paesaggistici ed emotivi.
Infatti – vedi il titolo – non è solo la presenza fisica del lago, ma quanto di
riflessivo propone, in un’osmosi quasi spirituale. Quindi la ‘tempesta’ di p. 13
trova riscontro nel vibrare dell’anima; la pioggia fa sfumare immagini e
sensazioni; il tramonto suggerisce figure seducenti nella loro limpida bellezza;
per poi rivelare la parte oscura (Simulacri sul lago). Come un occulto
ritmo ondoso in Non odo più: settenari, generalmente giambici, gli ultimi
due anapestici: ‘che nell’acqua s’immerge | ondeggiando tra l’alghe’.
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Recensione |
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