L’attimo e l’infinito
Poesia. L’osservazione che nella poesia di Nigro vi sia
un afflato epico indirizza il lettore verso una scrittura impegnata, dove
l’assunto civile si unisce in modo univoco all’esito strettamente poetico: ciò
non impedisce che in una prospettiva a lungo termine la resa verbale presenti
metafore che si allontanano dalla norma, per esplorare anche sotto il profilo
semantico nuovi spazi espressivi.
Di fronte quindi a un mondo superficiale,
quello dei media interessati a certe vicende, questa poesia si pone come un
punto di riferimento per chi non intende seguire la logica del profitto. Se lo
spirito che anima i versi – e per i valori contenuti ricorda un poeta come il
Foscolo – introduce a un linguaggio non transeunte, la spinta quasi sinfonica di
alcuni testi si compendia in momenti essenziali, per esempio la lirica Voglio
uomini che siano luce: ma occorre precisare che qualsiasi critica deve per
forza di cose partire da posizioni a volte assai differenti.
A titolo
informativo citeremo quello che è un vero e proprio documento storico: una
cartolina postale datata 15 giugno 1982 e inviata come ringraziamento da Paola Borboni. I CD allegati al libro ci permettono di ascoltare poesie recitate
dall’autore.
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