Letterina di Natale
Narrativa. Tra le festività cristiane il Natale è quello
che più si presta a un coinvolgimento al punto poi da cambiare in alcuni suoi
aspetti dal puro significato iniziale: significato pieno che invece viene
mantenuto nei tre racconti di Ferraresi.
Si inizia con Il Natale del 1943:
qui più profonda si fa memoria sullo sfondo della guerra e dei tragici eventi
che la connotarono, e si può quindi immaginare come un Natale bellico perda del
suo sfarzo esteriore per rinvolgersi invece a un intimo fervore, a “pensieri di
gioiose fantasie e di stimolanti aspettative”. L’importanza della stalla
nasce da un cambiamento nel presepe, e questo determina ulteriori riflessioni
attraverso una storia raccontata dal nonno che ci trasporta al momento in cui
Gesù è risorto e un mercante ebreo di nome Isaia inizia a comprendere il valore
della religione cristiana.
Chiude il bozzetto de La letterina, ma a dir
la verità ci sembra un piccolo thriller. Gianni deve per tradizione scrivere la
letterina natalizia da mettere tra le pieghe del tovagliolo del padre durante il
pranzo, ma la letterina scompare, poi viene intravista, e infine la sorpresa che
davvero giunge inaspettata.
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