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Nei suk della storia
Poesia. Qualunque sia il parere su questa raccolta, è
indubbio che esercita un forte potere di attrazione. Poi, andando a fondo, si
scoprono immagini inaspettate, tanto sono particolari: “nell’iconografia
del seme” (p. 12) “Abitanti abitati da ciglia scarlatte” (p. 14) “nel gesso
liquido della sera” (p. 21) “la storia di un delirio orizzontale” (p. 38) —
esempi che concernono il primo poemetto (A come America). Nel secondo,
eponimo del titolo, ritornano ‘figure’ creative già note, es. a p. 54 (ciglia
scarlatte), pp. 56 e 80 (esseri cavi; cfr. p. 31) e la tessitura versale sembra
rientrare in un ordine apparente. Il canto di Giuda, simile a una pièce,
ribadisce il concetto “La morte non è inesorabile per tutti... per qualcuno è
tentazione.”
La tensione semantica tende al futuro, si direbbe a una
preveggenza, come se la poesia mediasse tra il presente e il mondo a venire.
Scrittura a tratti dura, impietosa, di grande impatto, che attraverso la parola
disvela aporie, facendo cadere le ‘nobili’ certezze.
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Recensione |
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