Oltre la tela di ragno che m’invento
Poesia. Emanuele Giudice è scomparso il 26 novembre 2014
all’età di 82 anni.
Relazioni personali a parte, ora ci resta una vasta
produzione in cui la poesia svolge un ruolo centrale con un punto di
riferimento, il discorso civile, rimasto coerente fino a queste ultime pagine,
dove il pensiero ‘finale’ vi trascorre come un presagio, anziché una certezza:
di nulla mai si è certi, direbbe.
La forma poematica – pur separate le liriche
seguono un continuum che va oltre i 1200 versi – mostra in certi suoi anfratti
la linea di una indecifrabilità che sta più nella sostanza che nella
parola: “cosa si nasconde | oltre la luce e il segno” (Voltiamo pagina) —
è quella ricerca di un sempre che esiste solo sulla carta. Ma sino al
fondo di questo viaggio si percorrono anche luoghi ignoti e nasce la
constatazione del rapporto tra l’io e il mondo, un rapporto ancora da
ridefinire. È proprio quel limite irremeabile a far sì che ogni aspetto della
vita sia visto in un’ottica nuova.
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