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Ora che è tempo
di sosta
Poesia. Entrando
negli aspetti formali della raccolta si nota una misura di versi che a
tratti risulta apparente, nel senso che non si adegua a una stretta linea
esecutiva, cambiando secondo strutture più articolate: e la stessa natura, che
pure prende corpo, acquista a volte un valore allegorico e non solo figurativo.
La scrittura presenta nella sua sostanza dei momenti quasi labirintici, in
particolare per la densità di significati che vanno esperiti gradualmente
secondo una prassi non convenzionale. Poi entra il linguaggio figurato,
in cui la parola, pur possedendo una facies lirica, come In piedi
sulla riva, si infiltra nel pensiero che la descrive, rivelando spunti
fonosimbolici in cui la memoria diviene elemento decisivo per realizzare nella
sua integrità il testo poetico.
Nella sezione Parole di creta si
compendia la condizione creativa di visione coloristica e resa verbale, che
tuttavia non rinuncia alla sua funzione espressiva; di conseguenza l’ultima
sezione – sotto le sembianze di luoghi artistici – si direbbe che sia in grado
di pervenire alla fusione tra spirito e materia: “Cometa di pietra, vela issata
| su ragnatele d’azzurro” (Torre civica).
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Recensione |
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