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Oriana Fallaci. Amore, vita e morte nelle sue opere
Saggistica. Un saggio che esce con una seconda edizione
aggiornata. I due estremi – amore e morte – connotano la vita e le opere di una
scrittrice e giornalista il cui stile è stato definito “passionale e nervoso”.
L’autrice del saggio, attraverso consistenti riporti dai libri della Fallaci,
ricostruisce una figura letteraria tra le più importanti nel panorama culturale
del Novecento. Per la Fallaci “la morte è ingiusta” (p. 69), un concetto che si
potrebbe ribaltare, poiché come sarebbe il mondo se non ci fosse la morte? Per
citare Fritz Lang: anche i boia muoiono. Piuttosto sono incomprensibili la
crudeltà di certe persone (cfr. p. 102) e la guerra, che di ogni crudeltà è
portatrice. Tale ‘incomprensibilità’ si rispecchia negli individui (già Pascal
aveva notato come l’essere umano fosse indecifrabile): infatti “a volte gli
uomini sanno essere più crudeli della morte” (p. 165).
Nelle otto parti in cui
l’esteso saggio si articola vengono affrontati temi fondamentali sotto il
profilo etico, un’etica conquistata nei secoli, ossia quei princìpi di
uguaglianza, libertà e fratellanza sanciti a fine Settecento ma ancora disattesi
da una notevole parte dell’umanità. Un saggio pressoché esaustivo, comprendente
in appendice la bibliografia (opere, registrazioni, articoli consultati, scritti
vari e apparato critico), più un utilissimo indice dei nomi, supporto che sempre
raccomandiamo per questo tipo di lavori.
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Recensione |
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