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Personale Eden
Poesia. La versificazione distesa per macroversi in cui
tuttavia si delineano interne cadenze e la punteggiatura ridotta all’essenziale
sono le caratteristiche tecniche di una poesia in cui l’evento fantastico preme
sul flusso continuo del testo. Ma c’è il divario tra la realtà e un sogno che
non si vuol svegliare (p. 12) e questo incide – ma fino a che punto? – nella
comprensione di una certa identità. Accade che l’inferno del desiderio
(p. 16) diventi una costante insopprimibile, almeno nel presente, e si devono
quindi trasferire su un piano altro le pulsioni suscitate dalla ‘natura’.
L’eros, che in certe condizioni pervade ogni pensiero, trova risposta nella
poesia di p. 27, ove sono le possibilità più che le certezze a impedire
una valutazione ‘oggettiva’. Un incipit va segnalato poiché propone una chiave
interpretativa più completa: “così sei abisso | baratro per la razionalità
schiantata sul fondo” (p. 35). È in effetti un’ammissione, e riconsegna intatta
la funzione poetica non tanto ai suoi aspetti formali (che pure coesistono), ma
a una sfera emotiva talmente intensa da non conoscere cadute.
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Recensione |
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