Puzza di bruciato
Narrativa. Un giallo non privo di spunti
umoristici, ma congegnato in modo tale che le pagine scorrono veloci, anche per
la sua struttura — è infatti diviso in quindici snelli capitoli più un Epilogo.
La forma dunque risulta funzionale, come peraltro il linguaggio agevole, con
riporti locali, per esempio chiagnazzaro o tamarri (p. 16), che
identificano un’area linguistica.
La storia suscita subito interesse. L’epoca è
contemporanea. La città Napoli “sirena incantatrice” (p. 113). Non poteva
mancare il gioco del lotto (cap. 10) che il Giusti ha ‘elogiato’ in tanti suoi
versi, come questi: “Un giuoco sì bello Bilancia il Vangelo E mette a duello
L’inferno col cielo” (e come non ricordare Non ti pago! la gustosissima
commedia di Eduardo?).
I personaggi: Nick Drake (all’anagrafe Nicola Drago),
titolare di una agenzia investigativa; Carmen, conquistata e poi ‘perduta’;
Stefano Di Nardi, editor; Christian Blasi, giovane scrittore; e altri. Di Nardi,
compagno dell’assicuratore Carlo Testa, scompare, quindi il Testa si
affida a Nick Drake per le indagini. Importanti per lo sviluppo della storia
sono i rapporti editoriali e un’agenda. Una svolta quando viene rinvenuto un
cadavere carbonizzato (cap. 6). La vicenda si complica: omicidio dovuto a
gelosia tra gay?
La narrazione è in prima persona (Nick Drake): una capacità
davvero rimarchevole dell’autrice calarsi nei panni di un personaggio maschile,
con tutto quel che ne consegue. Come d’altronde l’aver incluso brani di un
romanzo nel romanzo. Libro godibile e ricco di episodi minori ma non
irrilevanti: una pernice bianca che fa il saluto romano o l’equivoco a proposito
di Giampi (un pappagallo). La scrittura conserva sino alla fine i suoi
requisiti: chiara e scorrevole.
Considerare però Puzza di bruciato un
semplice giallo sarebbe riduttivo. In realtà leggendo con attenzione ci
accorgiamo di varie allusioni a problemi sociali da cui la città di Napoli non è
certo esente. Infine (perché non dirlo?) oltre alla trama ben costruita va
notato qui il libro-oggetto, che si presenta con sobria eleganza per
impaginazione e caratteri tipografici.
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