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San Lorenzo. Il mistero della pietra

Narrativa. Il romanzo storico mantiene ancor oggi un suo fascino: esso infatti può coinvolgere in una realtà che potrebbe essere ricostruita o inventata di sana pianta, con tutte le soluzioni intermedie. Questo è il terzo romanzo daell’autrice che vede la luce tre anni dopo l’uscita del precedente, e quindi lo spazio di tempo sembra indicarci una maturazione di fronte a una struttura narrativa che richiede una particolare cura.

Gli elementi per un buon romanzo storico infatti ci sono tutti. Siamo all’inizio del XIV secolo: Gisle viene investito cavaliere e deve seguire delle indicazioni e un percorso lungo il quale incontrerà anche non poche difficoltà. Se una parte è senz’altro di fantasia, vi sono particolari che ricreano alla perfezione gli usi dell’epoca, come il togliere la cucitura (discigliare) agli occhi dei rapaci. A volte il cavaliere Gisle deve fuggire dai pericoli, subendo tra l’altro un attacco dei predoni. Si precisa qui che le donne chiamate streghe erano, almeno in gran parte, delle conoscitrici di erbe, poi utilizzate come rimedi. Non poteva mancare l’amore, amor cortese diremmo, per una bella dama, il cui incarnato “splendeva come una perla luminosa” (un momento poetico).

Il romanzo si conclude con una battaglia che, com’è supponibile, lascia dietro di sé devastazione e morte. Il fatto storico trova riscontro in una lapide, un reperto interpretato in appendice, dove compare il nome del cavaliere (il nominativo è però incompleto). Con questo romanzo viene felicemente realizzato il desiderio della signora Olimpia. Significative e appropriate le illustrazioni tratte dal web.

Recensione
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