| |
Sentinelle di pietra. I grandi sacrari del primo
conflitto mondiale
Saggistica. Oltre ai problemi di vario carattere, per
esempio logistici, i sacrari e i cimiteri di guerra costituiscono un fattore
importante costituendo nel dopoguerra elementi di varia natura, non ultimo
quello architettonico. Infatti, osservandone la disposizione, si nota un
ordine formale che presenta aspetti per certi versi assai vicini come
concezione.
È quella purezza che solo la morte riesce a imporre, l’ordine
di cui si diceva, affinché, almeno nel ricordo, vi sia un sentimento duraturo
per coloro che han combattuto e sono morti senza poter godere il frutto di una
eventuale conquista. Del resto le canzoni, così spontanee poiché generalmente
nate ‘dal basso’, sono molto chiare, e vedono la realtà che i comandanti, in
cattiva o buona fede, ignorano. Corredato da una importante parte iconografica,
il volume è accurato sia nella parte documentaria che esplicativa e riporta
inoltre una bibliografia alquanto estesa (cinque pagine).
Il testo poetico (Sotto
il sole di maggio) di Lisa Bregantin, sfuggendo alla retorica talvolta ovvia
che trapela dalle celebrazioni, contiene anche una nota amara, cioè che le vite
“spentesi giovanissime per il nostro Paese, | non interessino più a nessuno.” Ci
auguriamo di no, essendo doveroso conservarne la memoria.
| |
 |
Recensione |
|