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Senz’alfabeto
Poesia. Non a caso in copertina un’opera di F. Bacon e
all’interno citazioni da A. Artaud. La questione che si pone criticamente è
linguistica — non che questo metta in sott’ordine il tema, ma la preminenza
lessicale procede verso territori che solo l’inventiva è in grado di scoprire, e
nello stesso tempo ci dice di quante soluzioni contenga la scrittura. Un
laboratorio di parole? (p. 75) — forse, ma anzitutto di creazione, ché
tale è la poesia. Se la parola è per sua natura portatrice di più significati,
la scomposizione o alterazione la rende estensiva e polisemica: l’astrazione
risiede quindi nel senso, non nel segno. Poi, seguendo la nostra logica,
ecco tratti ‘romantici’: “trafitta in volo | dalle rosate frecce dell’aurora |
chiude la notte | le sue ali di buio” (Amniotico naviglio). Opera
inesauribile dunque, che re-interpreta ogni elemento conoscitivo.
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Recensione |
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