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Narrativa. Quattro dei sette racconti sono tratti da
Semi di senape (Firenze, 2007). Davvero, secondo il sognatore di Providence,
vediamo ciò che ci è permesso di vedere? E se i cosiddetti ‘folli’ vedessero ciò
che a noi ‘sani’ non è permesso? Pagine non solo interessanti per la trama o i
significati, ma per lo stile, chiaro e personale fin dal primo testo Gli anni
più belli. Ma i racconti andrebbero tutti citati, da Il decollo
(l’acribia a p. 27 può ben riferirsi alla scrittura della Ambrosini) a Vite
parallele, dove la ‘finzione’ del reale incide nella mente-strumento
conoscitivo. Tra i più inquietanti, gli ultimi due, Una casa come tante,
d’impianto ‘allucinatorio’, e Lo sguardo, introdotto da un passo tratto
da Le Horla di G. de Maupassant.
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Recensione |
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