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Sul filo dell’attesa
Poesie e prose. Opera omnia dell’autrice, nata a Roma nel
1921 e ivi scomparsa nel 2013. Nel 1974 esce la prima raccolta (In bilico)
con prefazione di Angelo Maria Ripellino. La presente pubblicazione permette di
seguire il percorso che probabilmente non è strettamente cronologico per le
singole composizioni, ci si deve quindi affidare alle opere a stampa. La
particolare struttura si mantiene nel tempo ovviamente coi dovuti distinguo.
Dalla prima silloge si evidenziano già determinati caratteri: la sintesi, la
precisione e la semplicità, tendenti a restringere, ma talora in grado di
espandersi. Un frammento da considerare, il ragno. Che ci dice il grande
tessitore? Ecco che da un punto, apparentemente insignificante, nasce una serie
di riflessioni, per esempio che si possa creare anche “fra i rami polverosi e
storti” (Sapienza). La successiva Ofelia e altri nomi (1980)
evidenzia la qualità simbolica del personaggio (dei personaggi) assurti a
livello più esteso, fino a divenire un dato quasi oggettivo. Ma è col Diario
d’Utopia (1999) che avviene un mutamento, cioè la comprensione del reale e
della sua ineluttabile inflessibilità, in quanto le parole restano parole, e la
stessa Utopia vi è contenuta come ricordo implacabile, e tuttavia resta
quell’angolo segreto che ci permette di continuare, a scrivere e a pensare.
Si
tenga conto che gliommero è anche un relativo tipo di poesia, da
svolgere così come il gomitolo nell’antica lingua. La chiave forse sta
nel Reliquiario d’amore (2002) trovando per l’appunto la traccia ambigua
e oscura che sembra condurre alla verità. Postuma è uscita con Fermenti
la raccolta Un lungo desiderio (2014). Ci sarebbe tanto da dire su una
produzione così estesa e significativa: sebbene le prose siano solo due, si
collegano a quel principio concettuale che regge l’insieme, linguistico e
creativo.
Un contributo all’autrice è, tra gli altri, venuto da Boris Porena,
musicista di notevole spessore che già negli anni cinquanta del secolo scorso si
fece notare per la sua voce personale, memore delle recenti acquisizioni
formali (Neumi 1963).
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Recensione |
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