| |
Rosmunda, Elmichi, altri
personaggi di Evo Medio
Di professione medico,
l'Autore ha pubblicato, a partire dal 1985, diverse opere di poesia, spesso
premiate, come la presente, che ha avuto il Premio Laboratorio delle Arti 1990.
Il libro evidenzia uno
spirito ironico e mordace, acuto e penetrante, con atteggiamenti volti a
demitizzare personaggi autori versi classici, un gusto o inclinazione a demolire
gli “intoccabili”, frantumare gli eroi costituiti. Dai versi traspare la
tendenza al sorriso, allo scherzo, al fantasticare e comunque al velare i
contenuti.
E' una poesia vivace e
razionale – lontana dal carattere evocativo o elegiaco – in cui emergono il dato
culturale e gli elementi della realtà. La visione delle cose è del tutto
disincantata personale e moderna, freudiana la concezione della donna, terrena e
non più idoleggiata l'interpretazione del reale. Autori quali Petrarca, Foscolo,
Vico citati per giungere alla contestazione di un pensiero e di un sentire non
molto condiviso.
Trama e struttura,
ispirazione ed espressione sono di tipo sperimentale, lontane dalle linee
tradizionali, e gli schemi logici comuni vengono ignorati. Il testo risulta
perciò di ardua interpretazione. Il verso è ampio. Il linguaggio discorsivo,
quasi vicino alla prosa, molto concreto e realistico, a volte risente della
professione dell'Autore.
Forse non congeniale ad ogni
gusto, è un libro positivamente moderno.
| |
 |
Recensione |
|