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Dal fuco etneo alle acque polesane
Ala volta di Leucade
Una poesia calda, di epigrammatica inclusione
umana, dove la Toffanin, col suo solito stile di euritmica sonorità impreziosito
da unità sintagmatiche di proteiforme valenza, allunga il tiro alla scoperta
della luce, delle origini attraverso il richiamo dell’home. Sì, sono le radici
il fondamento di questa silloge, è da lì che la Nostra parte per cercare, con
ossimorico gioco contenutistico-verbale, luoghi altri, altra luminosità, altra
pace, altro mondo di fuoco e trascendenza. D’altronde nella sua poesia è stato
sempre presente il richiamo all’oltre; l’azzardo a superare il limite; il
discrimen; la demarcazione fra la terrenità e l’alcova del poièin. E’ un regno a
sé quello dell’arte, un regno dove si armonizzano tutti i malanni dell’umano per
trasformarsi in una quiete da nirvana edenico. Sono i capisaldi del poema,
l’eticità dell’essere a tenere banco nella sua corsa verso il richiamo
dell’eterno. Si parte dalla concretezza delle forme, dall’arcano mistero
chiuso-dischiuso etneo, dal prato Perrotta (mutazione di cieli/sul prato
Perrotta), dalle ginestre (miti fuochi d’artificio), da un audace colpo d’ala
(Spazio immenso mi ruota intorno …), dall’estate padana (Ti invoca la terra
padana/ fanciulla dai capelli di grano…), dalle magie della sua terra (E magia
di stella/ ancora in volo sono/ su questa mia terra…), dal Fiume Gigante
(Mistero mi è questo fiume), dalla sua gente (La gente del fiume/ sospesa al
moto dell’acqua…), da Porto Garibaldi (Si stringe il mare/ - fremito di
madreperla-), da Ritorno (Ritorno al luogo natale…), dalla sera che si spegne
con giostre di canti; e su su con memorie, con vertigini di panica esplosione,
con ammicchi a terre e luoghi che la videro volare, con abbracci a sonorità che
vestono parole, a doni autunnali di angoli inattesi; fino a LUOGHI AMATI:
Ogni luogo ha luci
suoni segni colori altri
dilava lapilli l’Etna
d’acqua frondosa il Delta.
(…)
Un torrente di cromatici riflessi che si porge,
sfuma, e ritorna a farsi corpo di un’anima tutta protesa a leggere e a leggersi;
a trovare le ali adatte per spiccare il volo verso i giardini del cielo, con
nell’anima la storia di argini turgidi d’erba.. bruciati dal sole. Vivezza,
univerbazioni, iuncturae di effetto icastico-significante. E voli infiniti verso
briciole di felicità:
E voli voli infiniti
rimbalzi eleganti nell’aria
nel cielo appena slavato… Un lancio infinito verso l’azzurro.
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Recensione |
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