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Due passi all’inferno, con un occhio al paradiso
Un equivoco, il tutto era nato
da un maledetto equivoco: l’incaricato aveva sbagliato persona. E’ così che il
protagonista del nuovo romanzo di Mario Rondi viene introdotto in una strana
storia, divertente e funambolica come un fumetto, dove lo sguardo del lettore
cerca golosamente la vignetta successiva tentando di individuarne il finale.
E’ forse questa la porta
d’accesso al racconto che qui si va dipanando. A un certo punto della sua vita
“il soggetto” viene trasportato inequivocabilmente sulla via dell’inferno.
Guidano questo viaggio non annunciato diavoli divertenti e ossequiosi che quasi
si scusano per la doverosa incombenza, ma, mentre il calore delle fiamme si va
facendo più vivo, un segnale di errore rimette in gioco il suo destino. Tutto
accade per un pentimento improvviso, per il rammarico di non aver vissuto
degnamente la vita, di aver tradito le numerose amanti, di non aver cercato
avventure felici o galanti, di essere stato sempre e comunque un “indegno”. Così
il suo viaggio cambia di colpo direzione puntando verso la salvezza, ma dovrà
passare attraverso un purgatorio magmatico, paludoso e insidioso per trovare poi
la “meritata” e agognata luce del cielo. Entrano, precedono e poi sostengono
questa storia i peccati: i suoi amori tribolati, i piccoli inganni, i
fallimenti, le dispute e le strategie del savoir vivre a cui è sottoposto dal
“ciccione”. Allegorica, divertente e trasognata la farsa del suo funerale,
mentre è commovente e dolcissimo il ricordo antico della madre. In questa storia
dalla struttura aperta appare, pur con ironia, il dolore buio e fondo riservato
all’autoanalisi, quel dolore inesorabile e primordiale di cui tutti siamo
equipaggiati.
Danno energia alla storia
situazioni ironiche, evocative e a volte spettrali con coloriti riferimenti
fitomorfici e un bestiario parlante sempre pronto a dir la sua ….. Strategica la
presenza dei diavoli che, simpatici e giocosi, lo accompagnano nel viaggio agli
inferi, come il “puer niger” che, nella “Navigatio sancti Brendani”, dopo anni
di permanenza nella cotta di un frate ladrone se ne esce divertito, ma
mortificato e obbediente, scacciato per sempre dal santo. Sono i diavoli di un
mondo fantasmagorico, trasognato e allusivo ai quali l’autore, con pungente
ironia, ancora una volta ci affida per trovare la via della salvezza.
Vertova, settembre
2019
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Recensione |
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