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La marionetta vivente

Liliana Ugolini è nata a Firenze nel 1934 dove vive e lavora. Per 16 anni ha condotto per Pianeta Poesia la poesia performativa e multimediale promuovendo la conoscenza di questa particolare modalità del linguaggio poetico documentato in tre libri editi teatrali andati ripetutamente in scena e moltissime performances.

Ha realizzato il teatro da camera di poesia e opere in versi e musica collaborando con attori, musicisti e performers.

Fa parte dell’Archivio Voce dei Poeti e del Gruppo performativo Cerimonie crudeli per Multimedia91.

Ha pubblicato 19 libri di poesia, 5 in prosa e 4 di teatro. Da questi sono stati prodotti 12 spettacoli teatrali andati ripetutamente in scena e moltissime performances.

La marionetta vivente è un testo composto da brani di prosa e da poesie e presenta il sottotitolo Miscellanea di scritti sul tema.

Sono inserite in copertina e nell’interno del volume alcune fotoelaborazioni di Dario Caiani che bene si armonizzano con il contesto generale.

Inoltre all’inizio, dopo due pagine introduttive dell’autrice, si ritrova un intervento critico di Stefano Lanuzza dal titolo Teatrino e “scritture di scena” di Liliana Ugolini MARIONETTE.

Il libro si conclude con un’intervista di Serena Stefani alla scrittrice, intitolata Tra poesia e teatro Uomini e Burattini.

Una scrittura che crea tessuti linguistici affascinanti e icastici connota sia le parti in prosa che quelle in poesia del libro.

Una vena surreale e magica emerge nel contesto se i protagonisti sono proprio le marionette e i burattini messi in scena da Burattinaio, scritto con la lettera maiuscola, cosa che ci fa pensare alla sua raffigurazione intesa come quella di un demiurgo, un essere che tenendo in mano i fili condiziona la vita dei burattini e delle marionette che incontrovertibilmente sono alla ricerca in primis della libertà.

Marionette e burattini divengono simbolo dell’essere umano che tende al suo libero arbitrio nel bene e nel male, nella tensione verso una felicità possibile penalizzata proprio dal loro essere sottomessi al Burattinaio nel loro teatro se anche la vita delle persone è spesso una recita.

Un forte senso di drammaticità pervade la scrittura della Ugolini, scrittura che ha un andamento teatrale per cui si potrebbe parlare di sperimentazione intesa nel senso di fare entrare il teatro nel teatro in un intrigante gioco di specchi.

Per la sua struttura architettonica nella quale si amalgamano poesia, narrativa, fotografia e arti figurative nonché frammenti per sceneggiature teatrali La marionetta vivente può essere letto come un composito ipertesto che attraverso le sue linee di codice che s’intersecano diviene un’opera piacevole e stimolante per il lettore anche per i contenuti intellettualistici che costantemente la sottendono.

Anche le parole stesse nel loro essere nominate nella loro essenza giocano qui un ruolo fondante quando nel frammento intitolato Marionette, burattini e il già scritto da tempo Liliana afferma che nel teatrino delle marionette e dei burattini tutto era già scritto e detto da tempo e le parole avevano formato un edificio che era invisibile ma solido.

Recensione
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