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Nota critica intorno alla poesia
Traghettatori
di Emir Sokolovic
Tesany 2020 – pag. 114

Un forte senso di reverie e di sospensione pare essere la cifra distintiva della raccolta di versi del poeta slavo.

Una poetica icastica, che s’invera con una parola detta con urgenza, densissima e colma di significato è quella prodotta da una forte e avvertita coscienza letteraria e come schegge metalliche nei brevi o brevissimi componimenti come schegge metalliche sulla pagina le parole diventano simili a tasselli precisi, incastonati nelle pagine e le composizioni diventano raffinati mosaici.

Luminosità e precisione connotano i componimenti profondi e pregnanti che emozionano il lettore già a una prima lettura e una vena filosofeggiante è presente nei testi che trasudano magia, malia e un forte sentimento.

I più brevi componimenti potrebbero essere paragonati a degli haiku anche se non lo sono e grande incisività connota queste poesie dove nella è affidato al caso.

Sembra prevalere un tono solipsistico del poeta che dopo essersi ripiegato su sé stesso getta nella bottiglia i fogli dei messaggi che vengono recuperati dai fortunati lettore nel mare magnum della quotidianità e divengono veicoli di senso legati a una memoria volontaria ad una provenienza che fortemente si avverte nelle parole scabre ed essenziali.

Il lettore viene catturato da poesie dense e intelligenti che si fanno esercizio di conoscenza per arrivare a tentare di scoprire l’enigma della vita che è mistero e che vale la pena di essere vissuta.

E la felicità può essere raggiunta anche in solitudine come quando al poeta pare di raggiungere l’Incomprensibile termine felicemente coniato che trasuda di misticismo e pur non essendo liriche tout-court le poesie presentano talvolta bellissime accensioni liriche nel loro impennarsi sulla pagina per poi planare nelle chiuse che a volte hanno qualcosa di sublime e metafisico

Pare essere magmatica la materia prodotta dal poeta che s’imprime nelle menti dei lettori in maniera indelebile.

Anche a volte questa complessa poesia che apparentemente sembra chiarissima si apre a squarci naturalistici di grande fascino e bellezza.

È tutto un interrogarsi sul mistero della vita stessa questa produzione e il titolo traghettatori pare alludere a traversate fatte di parole dette sempre con sicurezza e massima onestà intellettuale.

Una voce originalissima quella di questo poeta che pare essere il portavoce della sua anima in un interrogarsi continuo e al lettore pare di avere già ascoltato in sé stesso le parole prodotte dal Nostro.

Le poesie sono tutte centrate sulla pagina e presentano il testo a fronte in lingua originaria.

Le emozioni gridate nella vena epigrammatica del poeta si condensano e l’ordine del discorso e sempre sorvegliatissimo e controllato producendo sempre espressioni armoniche che tramite il ritmo serrato raggiungono climax inattesi e spiazzanti di grande intensità.

Raffaele Piazza

Materiale
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