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Canti della storia e del mito
Il percorso poetico di
Giovanni Barricelli, raccolto nel volume di 1086 pagine della Collana autori
moderni curata da Sandro Gros Pietro, è iniziato nel 1970. Tramite i “Canti
della storia e del mito” si può avere una completa visione del suo operato;
infatti, oltre alle liriche relative ai volumi editi, vi si trovano molte poesie
inedite. All’impatto con i versi si coglie subito una ricercatezza di linguaggio
unita ad una forte musicalità. Il suo stile si discosta dalla massa, non solo
per la metrica usata ma anche per la scelta di certe tematiche; ad esempio
l’epica popolare. Inoltre, l’impeto del dire, la capacità confabulatoria (che
spesso diventa giocosa oppure ironica e in qualche punto satirica) catturano
l’attenzione del lettore. La poesia è un fiume in piena; sembra che dalla sua
mente il pensiero sgorga incessante, rivolto all’infinito.
Per la dovuta sincerità, io
sarei più vicina ad una ricerca di sintesi, ma devo lo stesso evidenziare
l’enorme impegno assunto da Barricelli nell’offrire una rappresentazione ampia e
variegata dell’uomo addentro lo scorrere degli eventi, con i conseguenti e
differenti stati d’animo che caratterizzano ciascuna personalità. Per questo
intento universale (anche in ciò si discosta dai poeti suoi coetanei), forse
aveva proprio bisogno di una struttura a largo respiro che desse corposità al
dettato e ne facesse risaltare il contenuto.
Un’altra caratteristica di
Barricelli è di scolpire con la parola, rendendo delle vivide immagini che si
fissano come quelle prodotte da una regia cinematografica. Addentrandosi poi nel
testo e superando il significato letterale, si comprende invece che il suo
intento è di scavare negli animi facendone scaturire tutte le possibili
reazioni. Inoltre, secondo il tema da trattare, adopera una diversa metrica e un
diverso tono, con il coraggio di dire sempre ciò che pensa anche se la sua
opinione va controcorrente. Da rilevare pure l’uso molto frequente della
metafora, che gli permette di giocare con i significati e di dare alla parola un
doppio ruolo; un esempio, il poema “La distruzione del Duomo”, per il quale
troviamo una spiegazione ampia e sapiente del prefatore Sandro Gros Pietro su
tale propensione. Una poetica dunque complessa, che richiede una costante
partecipazione ed elaborazione da parte del lettore, per imparare a cogliere tra
le righe il vero messaggio.
E’ talmente vasto il mondo
di Barricelli che ognuno può sicuramente trovarvi un proprio riferimento. Non
manca neppure il tema religioso, al quale il poeta si avvicina come cattolico
facendo vibrare i sentimenti più nobili, risaltando il valore sacrale degli
affetti familiari e le bellezze naturali che ci circondano. Resta in ogni modo
aperta la ricerca sul significato della vita e sul mistero che ci attende alla
sua fine.
Un discorso a parte merita
la poesia della Grecia antica con la sua favolosa esperienza mitologica, alla
quale il poeta si accosta mediante la traduzione di frammenti di lirici greci,
materia che già di per sé dà modo d’illuminare la mente e di accendere la
fantasia; per Barricelli spunto d’inizio per una nuova personale creazione,
tanto da arrivare a ricostruire il corpo dell’intera lirica e trasfigurarlo col
proprio sentire. In questo modo i testi prendono nuova vita e riaffermano la
loro preziosità documentaria anche se la rinascita non corrisponde al pensiero
originale. Con i quattro libri inerenti a tale impresa ci regala una produzione
veramente interessante e coinvolgente.
Le mie sono solo delle
piccole considerazioni rispetto all’ampiezza dei testi da trattare e solo con la
lettura di “Canti della storia e del mito” si può capire l’importanza di questa
poetica. Per chiudere, non si può fare a meno di evidenziare l’analitica ed
acutissima prefazione di Sandro Gros Pietro, con la quale mette in luce
l’uomo/poeta Barricelli ed accompagna il lettore nel suo universo poetico.
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Recensione |
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