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Il duello verbale che si svolge tra Rossano Onano e Veniero Scarselli in
Diafonie poetiche a contrasto apre a una nuova prospettiva del linguaggio
critico.
Come
ha ben sottolineato Sandro Gros-Pietro nella prefazione, nel Novecento i poeti
hanno inseguito solo "una erudizione bibliografica e una competizione
bibliotecaria" Chiusi nel loro ego, hanno lavorato in solitudine allontanandosi
sempre di più dalla cultura di massa. I riscontri critici hanno contribuito a
rafforzare i loro stato d'élite, poiché ben raramente i testi riportavano
giudizi negativi, oppure anche solo in parte non concordi. Un atteggiamento che
si è esteso a tutte le forme artistiche, quasi sia venuto a mancare il coraggio
di "criticare".
In questo modo si è creata una situazione stagnante, nella quale tutti
credono di essere degli eccellenti poeti/artisti, che ha però generato una
grande confusione. Ora, per fortuna, qualcosa si sta smuovendo e l'abilissimo
Gros-Pietro ha evidenziato i vari tipi di competizioni letterarie dove
finalmente gli scrittori si mettono in gioco e si sfidano apertamente. Anche in
questo nuovo modo di confrontarsi si possono trovare dei difetti, poiché la
ricerca intellettuale viene riposta per realizzare un miscuglio d'idee e
scritture diverse. Il giusto comportamento potrebbe stare nel mezzo. In ogni
caso lo scontro mette in luce gli aspetti negativi di ogni poeta e può servire
per un'autocritica, con conseguente ricerca di perfezionamento, e siccome nel
passato la tenzone poetica è sempre esistita, forse il Novecento è stato
un'anomalia.
Onano e Scarselli hanno scelto di confrontarsi scoprendo il loro pensiero
critico e facendo risaltare il loro diverso approccio alla poesia. Pur essendo
amici e autori di rilievo, non si sono fatti mancare dei colpi bassi riguardo al
contenuto e allo stile delle loro liriche.
Essendo un medico specialista in psichiatria, Onano ha sviluppato un discorso
analitico sul personaggio Scarselli, evidenziando le lacune caratteriali e le
carenze affettive che lo distinguono, ma anche ponendo l'accento sul suo
difficile e singolare comportamento. Egli ha indagato nella sfera emozionale di
Scarselli, deducendo che l'assenza del padre è stata per lui uno dei principali
motivi di malessere esistenziale. Ha suddiviso poi le sue opere in varie fasi
(quella esistenziale, quella della filosofia biologica, quella della biologia
metafisica e l'ultimissima fase teologica), completando un'analisi che abbraccia
la psiche e l'arte dell'amico e che rileva tante ombre ma anche momenti
illuminanti.
Scarselli, amando la letteratura epica e romantica, fatica a comprendere il
linguaggio simbolico ed enigmatico di Onano, perciò il suo giudizio in certi
tratti è stato molto pungente. La destrutturazione del verso, tanto seguita
dall'amico, per lui è motivo di astrusità: "un'abile profusione di stilemi
verbali, grammaticali e sintattici inusitati, ora arcaici, latineggianti,
maccheronici, tecnologici, specialistici, e ora soltanto e semplicemente
strambi...". Già dall'inizio dell'esegesi si comprende con quale coraggio
Scarselli abbia tentato di colpire la poetica di Onano e continuando la lettura,
il tono non cambia perché il suo forte temperamento lo sprona a cavillare nei
dettagli. Tra le righe aleggia pure una scherzosa ironia.
Alla fine il risultato è molto interessante, e si evince che entrambi hanno
svolto un approfondito lavoro di scavo sulle rispettive opere letterarie,
ampliando la nostra visione sulla loro poetica. I pregi e i difetti che sono
emersi. infatti, ci hanno avvicinato ancor più a questi due bravi e noti
personaggi.
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Recensione |
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