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Identità smarrita
Nell’opera prima di Antonia Anneo, “Identità
smarrita”, edita da “portofranco” per la nuova collezione di poesia pugliese “Delphinus”,
diretta da Angelo Lippo, possiamo scoprire un pensiero che non si ferma ad una
sola tematica ma vaga tra vibrazioni di sentimenti e di situazioni, per
esplorare nel profondo una presumibile verità.
In questa ricerca l’autrice tocca problemi
concreti, come quelli che attanagliano i nostri giorni, carichi d’ansia per le
vicende politiche che giocano con la nostra esistenza: “…conquistate,
costruite nuovi / immensi palazzi di malvagità / che ci travolgeranno
inesorabilmente…”. Poi riesce ad assaporare un dolce approccio amoroso con
momenti di tenerezza, e subito dopo, nella raccolta che dà il titolo al volume,
entra in un’atmosfera surreale: “…E la storia era / già oltre la vanità degli
umani, / ove spazi incandescenti / ritrovavano l’identità smarrita. / Eppur si
muore / e l’eternità incerta / offre a spicchi la sua faccia / in misteriosi
chiaroscuri / strappati fuori dal tempo…”.
Lo smarrimento lascia in ogni modo il posto al sole
e alla sua forza vitale che sprona a vivere attimi di luce, attimi che muoiono
però nella memoria di vite spezzate. La Anneo si perde in questa continua
alternanza di situazioni e sentimenti, tuttavia ha la consapevolezza che è
doveroso affrontare il destino e superare con coraggio anche il dolore, perché
solo in questo modo si può arrivare ad uno stato di libertà interiore: “Guardo
avanti: / l’orizzonte non ha limiti / ove il vento non oppone resistenza / ove
l’incontro concede soste durature / e diventa finalmente libero”.
Con questo battesimo la Anneo s’inserisce nel
difficile mondo della poesia apportando una forte motivazione ed un’acuta
sensibilità.
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Recensione |
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