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Nel poema Molti millenni d'amore di Venerio Scarselli, vincitore del
Premio Città di Pomezia 2008, una voce ininterrotta avvince il lettore
dall'inizio alla fine, senza interpunzioni, solo il brevissimo respiro tra una
strofa e l'altra. In questo modo si crea una continua tensione che rafforza il
dettato e lo rende quasi angoscioso. Il tutto congegnato riguardo ali'importanza
dell'argomento che non si limita alle problematiche esistenziali, ma tratta
nientemeno del Creato, sin dal Big Bang d'inizio. Un discorso che va ad
aggiungersi alla precedente opera Genesi. Fiaba della guerra e della pace
di questo stesso anno e che rileva la sua formazione scientifica.
Con una sottile ironia, egli considera l'errore iniziale the ha determinato
la nascita del male e che continua ad affliggere l'intera umanitâ: "Dicono che
il giorno del Big Bang | sfuggirono al controllo di Dio | alcune particelle
aliene | che invece di lodare Iddio | per essere state create | impazzirono e
divennero malign...". Non solo, al malefico influsso del diavolo aggiunge
un'altra verità "...è che il Male non venne da angeli | caduti dal cielo sulla
povera | came innocente degli uomini, | ma e nato da una singolare | insanabile
debolezza congenita | del triste impasto d'atomi e molecole | costituzionalmente
riottose...". E non basta, perché Scarselli ha un'altra verita (per lui sicura)
che svela l'origine del Male: "...esso è nato quando Dio oil Caso | hanno
inventato, per sbaglio o per beffa | o per maligna volontel di nuocere, la
ferrea Legge matematica che regola | tutto il cosmo e che come un Grande Timer |
è già scattata inesorabilmente...", che prevede la sicura morte del Creato e che
i dotti hanno "nominato come orribile "Entropia ".
Con questa premessa, riferendosi a verità bibliche e a scoperte scientifiche,
dipana un dettato personale a largo spettro che evidenzia l'infelice condizione
dell'uomo, condannato in dalla nascita alla tribolazione e alla morte. Inoltre,
è convinto che la resurrezione della carne sia solo una favola e che alla fine,
di tutto, rimarrà solo polvere. Da tale presupposto, si chiede poi cosa valga
sognare di conquistare lo spazio, se anche questo è destinato a distruggersi;
oppure, perché l'uomo, invece di vivere al meglio e naturalmente, sia in
continua lotta con gli altri o addirittura con se stesso. La conoscenza odiema
dovrebbe insegnarci a cercare ]'Amore: "...organizzare la Terra per almeno
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trasformarla in un mondo d'amore | rallentando e rendendo più dolce | scivolare
verso il Compimento | dell' Entropia:...", e la scienza dovrebbe inventare dei
vaccini da iniettare a tutti i neonati affinché siano protetti dal virus del
male.
Sempre con una sottile ironia, ma anche con un velo di amarezza, Scarselli si
soffemma a lungo su questo importante argomento, suggerendo diverse altre
soluzioni che intrecciano tecniche scientifiche e obiettivi umanitari, sino a
ipotizzare la creazione di anime artificiali vaganti nello spazio e diffondenti
amore. Il suo pensiero è sicuramente interessante, anche se per not miseri
mortali l'idea di un mondo computerizzato crea una certa tensione; inoltre, le
sue affermazioni attestano cio che è avvenuto e avviene nella vita quotidiana, e
ci rendiamo conto anche da soli che il mondo sta andando verso la distruzione. Le convinzioni di Scarselli perciò potrebbero in qualche modo
realizzarsi, ma la Verità resta sempre una incognita, e tutto il nostro
arrovellarsi alla ricerca dei perché e delle soluzioni si limita alla nostra
condizione umana. Il mistero resta, ma a Scarselli va il pregio di aver
sollevato il problema e proposto un'originale teoria; soprattutto, ci ha donato
un lavoro poetico di sicuro spessore.
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Recensione |
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