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Preghiera poesia

Giuseppe Antonio Brunelli ha al suo attivo un lungo e rilevante percorso letterario. Poeta, filologo, saggista e traduttore, è stato docente di Letteratura francese alle Università di Catania, Milano e Firenze, dove ha terminato i cinquant’anni d’insegnamento e tuttora vive. Oltre a diverse pubblicazioni di sue raccolte di poesie -curate da editori di prestigio come Garzanti, Scheiwiller, ecc. – ha tradotto importanti poeti, quali Villon, Baudelaire, Verlaine, ecc.

Sue poesie sono state tradotte e pubblicate in latino, francese, spagnolo, e in veneziano da Attilio Carminati. B.F. Pinô l’ha inserito (dopo Mario Luzi e Andrea Zanzotto) nei propri Poètes d’Italie, Des orgines à nos jour, antologia (La Table Ronde, Paris, 1999). Questi sono solo alcuni cenni sulla sua attività.

La silloge Preghiera Poesia segue Il più bel Credo, libro edito nel 2006 dalla stessa casa editrice ed illustrato dallo stesso maestro Elio Jodice, che ha ottenuto un buon successo. In questo secondo lavoro, Brunelli ha sviluppato ulteriormente il tema iniziato, chiarendo definitivamente il suo pensiero. Vi troviamo liriche dalla struttura raffinata e impeccabile, tutte d’ispirazione religiosa. Con fede profonda egli si pone in contemplazione dell’universo, e riprendendo il cantico di Daniele 3,5-7, innalza al Creatore una benedizione cosmica a riconoscenza dell’immensità della sua opera. Il creato raccoglie un’infinità di anime e l’amore di Dio…su ognuna vola / quasi il Sole / o un’ape sopra un fiore…L’amore divino tutto abbraccia e coinvolge: “Se Dio è in tutti e tutti ci ama / sento che a questo tende / la mia anima e in Dio Padre scopro / che anche l’universo è mio fratello.”.

La sua poetica segue un certo classicismo, ma la limpidezza del dettato e qualche lieve tocco lirico rendono il discorso vibrante e leggero, oltre che d’immediata comprensione. La preghiera di Brunelli si fa spazio nel cuore del lettore e lo conduce nella più elevata dimensione dello spirito; un forte impatto per l’uomo d’oggi tutto preso dall’importanza del corpo e delle cose materiali. Dall’esperienza dei suoi ottantacinque anni, Brunelli può insegnare a cogliere ciò che veramente conta durante il nostro passaggio terreno e soprattutto ad aprirsi a Dio e a ringraziarlo per il grande dono della vita; egli ormai sa di essere vicino al traguardo e pur con momenti di comprensivo timore, attende con fiducia di entrare nell’immortalità, accolto dall’amore di Dio.

Altri due artisti hanno contribuito a impreziosire il volume, affiancandosi al poeta con amicizia e affetto: Elio Jodice e Alessandro Brunelli. Jodice, oltre che noto artista, è un infaticabile operatore culturale. È membro dell’Unione Europea Artisti Belle Arti ed ha al suo attivo molteplici mostre in Italia e all’estero. Le illustrazioni inserite in Preghiera Poesia completano il ciclo di pastelli dedicati al poeta (la prima serie la troviamo nel libro precedente, come detto sopra) e raffigurano la sua personale visione dell’universo. Come ben afferma Francesca Brandes nella nota inerente: “Il cosmo di Jodice non è caos primordiale: piuttosto, con uno spaesamento sottile che ci prende per intensità in quelle campiture ridotte, quasi implose – potremmo definire queste opere motore primo, fonte generatrice di costellazioni, di moti universali in espansione…”.

Alessandro, nipote di Brunelli, oltre ad essersi laureato in astronomia all’Università di Padova e diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Arrigo Pedrollo a Vicenza, continua a frequentare le lezioni del 9° anno di organo. Claudio Ambrosini, noto musicista, che ha vinto il Leone d’Oro per la Musica della Biennale di Venezia nel 2007, lo definisce “…un giovane talento che porta avanti due grandi passioni: quella per la musica da una parte (l’organo, innanzi tutto, e poi la pratica compositiva, quella improvvisativa ed il Canto Gregoriano, oltre all’esperienza del concerto…). Per Preghiera Poesia ha realizzato due composizioni d’ispirazione religiosa che definiscono, sempre secondo Ambrosini, “…il modello di maturazione raggiunto e nello stempo la capacità del giovane autore di immedesimarsi, di partecipare emotivamente ai temi trattati…”. Due lavori contrapposti: un Requiem trinitario, che segna l’intensa emozione suscitata dalla gravità del momento funebre, con iniziali toni cupi e tenebrosi; un Puer natus, che si accende di toni gioiosi per la nascita di una nuova vita. Una scelta conforme all’intento della silloge che sottolinea l’ambivalenza delle emozioni, ma soprattutto riafferma la concezione di Giuseppe Antonio Brunelli: alla morte fisica segue una rinascita “E fede ho: nell’immortalità.”.

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