Servizi
Contatti

Eventi


Rivelazioni

(rivelazioni di stati d’animo e sentimenti-emozioni)

…ci fu un inizio per gli odori, le cellule, l’infelicità, il ragionamento…il primo istante divampò in continenti di scintille e ancora si allarga…ci basta capire il cielo, il fondo del lago riflesso, la luna sul mare, le stelle…le stelle smesse finiscono alle pareti dell’alba e gli astri migrano per le stagioni loro…rondini senza famiglia…

poi…

…Dio che ha creato il tutto…pianeti, stelle e l’uomo e tutte le meraviglie…e dopo che ha concepito l’infinito è riuscito a riempirlo sentendo il bisogno di dare un suono a tutto questo…uno soltanto indistinguibile, ma esistente, semplice…qual è la nota di Dio? Un mi, o forse un fa o un do…un accordo…un passaggio vero e proprio che si ripete all’infinito? Un universo in do maggiore sarebbe troppo definito…in una tonalità minore sarebbe notturno e melanconico…un universo suonato con un accordo musicale sarebbe perfetto…suoni formati da note semplici…do…re…mi…fa…sol…la…si…do…e si torna al principio!

Anima gemella

In un mondo pieno di suggestioni,
l’anima gemella è ridotta
ad un segmento di celluloide
che scorre via…
Ci si incontra, ci si innamora…
Le difficoltà si risolvono
entro la fine del secondo tempo…
Dissolvenze in chiusura…
Titoli di coda…
E’ un mondo esasperante…
Impieghiamo le ore diurne
a sfuggire a quelle notturne.
Quando è il momento di andare
a dormire, non ci sono distrazioni…
Se anche accanto hai qualcuno
il fatto che l’altro dorma
e tu non ci riesci,
ci fa capire troppo bene
che in fondo abbiamo
solo noi stessi…
Guardo sul finire del giorno
lo scrigno dei gioielli del Signore…
La luna e le stelle…
Adesso non posso più fingere
di non sentirmi sola…
Sentire il vuoto farsi strada
nella mente e oscurarla…
Tenere stretti i ricordi
Lasciando da parte il dolore…
Un trucco difficile…
Sagome scure di un edificio
Con le finestre chiuse e vuote…
Sensazione di solitudine infinita…
Ma se guardo all’ultima
striscia chiara nel cielo,
penso che lassù qualcosa mi attende…
Qualcosa mi chiama e mi attira…
Allora vorrei seguire quel richiamo…

Un sogno…

Quando nella mente balenano
alcuni flash involontari,
immagini lampeggianti
è come l’esibizione di un mago…
è pura magia…una buona magia…
ma non c’è traccia di realtà,
tutto è mentale…perfino
lo spazio e il tempo
sono astratti, rarefatti.
In questo tempo c’è anche
un sogno che descrive
una danza di interpretazioni
e rimandi all’infinito sempre diversi.
E’ sensazione…è vita sospesa…
E’ come quando metti un panno sottile alla finestra
ed il sole filtra comunque all’interno.
Ho colto con le mani a coppa
frammenti di questo sole…brividi per disegnarne
gli attimi dove il silenzio è respiro.
Corro e corro con la fantasia
senza sapere quale delle molte strade prenderò.
La mente sceglie al posto mio…
Corro in una silenziosa notte di primavera
con le foglie nuove appena nate…
fragili come vecchi merletti…e l’odore di caprifoglio…
Corro in una notte invernale
con le poche e rade luci svogliate e deboli
ma col cielo scheggiato di stelle…
A volte le stelle ci guardano…a volte ci parlano…
Forse sono stelle semplici di carta
d’oro e d’argento che durano un momento…
Forse è un mondo con scogli e fondali nascosti
che potrebbe far naufragare i vulnerabili e gli incauti…
Ma lo voglio avere questo sogno
perché so che lo posso richiamare
quando voglio, in qualsiasi momento.
A volte lo faccio con parsimonia
per non consumarlo.
Forse il contrasto fra credere
ed essere presente in quel mondo
potrebbe dar forza e autorità a quest’altro…
La memoria è un’ombra,
un’aura di addii, di partenze
e viaggi più volte cominciati…
sono annotazioni a volte poetiche
di impressioni ricevute in un dato
momento e luogo…sono sensazioni,
spazi e passioni fissate su cartelle
come un diario a fogli liberi…
Identità e percezione…
Idea che abbiamo di noi o la
nostra immagine riflessa
e quella costruita dallo sguardo degli altri?
La bellezza dell’illusione è negli occhi di chi la guarda
ma se non è accompagnata dalla ragione smarrirsi è facile…
È come un fuoco d’artificio…
La cosa più triste del mondo per
Il modo in cui finisce…

Noi due…

Venti che respingono, nebbie che confondono.
Sorgenti che ne cancellano la memoria.
Non cercare la verità con occhi, orecchi o altri sensi,
sono sensazioni effimere per natura…
Il falso e il male si mescolano sempre al vero e al bene.
La linea del limite è talmente sottile…tutto è questione di tempo…
Tempo che porta con sé ogni cosa!
I miei pensieri sfilacciati e confusi hanno ripreso
in linee ordinate a fluire…Abbiamo scavato per anni nella roccia…
Io da una parte tu dall’altra…Ci siamo ritrovati quasi
al termine dello scavo ognuno verso l’altro senza saperlo.
Avrebbe potuto essere impossibile il nostro incontro?
All’ultimo crollo di roccia si è aperto il passaggio…
La vita mi ha ripreso per mano…È soltanto questa l’uscita…
La galleria…da questa devo passare…
Qualcosa che per tanto tempo mi è sfuggita
torna ad appartenermi!
Lentamente arrivo lì con il mio cuore
dove s’arresta per un po’ il giorno.
Dove i pensieri abbracciano bui viaggi
di addii, di morte e di dolore.
Poi…il tempo passa goccia a goccia…
Tempo che muore e rinasce istante dopo istante…
Interminabile eppure sfuggente…
Come una ruota gira oltre i confini,
oltre le attese, i dolori e le gioie.
Tempo…progetti e ambizioni sognati e finiti…
Brandelli di minuti per raccogliere prove
Di chi ero e di ciò che ero…
Tempo…serie di segnalibro infilati
Nei ricordi della mia vita.
A volte, come se qualcuno scuotesse
con violenza questo libro, ne escono tutte
le striscioline colorate e non…cadono a terra…
le pagine stropicciate improvvisamente si lisciano…
Vorrei udire i tuoi passi ripercorrere
la strada verso casa…
Vorrei sentire quelle tre uniche battute
della tua canzone cantata
con tutte le stonature del mondo…
Vorrei guardarti mentre fai rimbalzare
I sassi nell’acqua del mare…
Vorrei sedermi con te su una panchina
del parco in autunno…
Udire il suono delle foglie che cadono nel vento
creando melodie come vecchie canzoni…
Una piccola cresta di schiuma
che s’annerisce e si sfrangia
quando stanca l’onda ritorna a casa…

Dolci pensieri

Dolci pensieri corrono lontano nel
rosso tramonto di questa esotica spiaggia…
Nelle acque cristalline si tuffano le mie idee…
Raccolgo conchiglie e granelli di sabbia
accompagnando quel semplice gesto
con uno sguardo verso l’infinito…
è là dove l’inconscio tende ad arrivare,
in quel luogo dove pensieri e fantasia
potranno spaziare e accarezzare i miei voli…
Immagini e pensieri si intersecano
e allora il reale e l’irreale combaciano…
Dal visibile all’invisibile non è forse
un impossibile richiamo che
ci fa tendere all’interrogazione dell’estremo?
Cosa si cela oltre la realtà che si può
percepire e vedere?
Scivolare ai margini di questa vita
per sempre è davvero un’eternità,
oppure è attesa, transito, mutazione,
perdita, ricordo?
Il tempo trascorso, il suo fluire e disperdersi…
Il buio, il limite, il senso del vuoto…
Cancellare i ricordi e il pensiero del domani…
Vorrei dare una mano al vento…
Così anch’io potrei essere nuvola…
Correre tra i suoi soffi e avanzare
guidata da quel suono misterioso…
mormorio molteplice eppure solitario…
richiamo segreto…quasi un sussurro…
Le spiagge della mia memoria sono svanite
nel nulla delle perdute occasioni.
Cerco la luna d’argento nel cielo
dove aspetta un pensiero, il soffio di
una favola fatata, incantata…
Il cielo tutto accoglie e non trabocca mai…

Oblio…

La vita è sospesa tra la memoria e l’oblio…
Tra il presente e il passato…
Tra l’avvenire e la morte.
Poi la strada della vita e le sue svolte
è come il viandante che stanco torna a casa.
Siede sulla soglia e guarda il cielo,
le colline e il tramonto…
è la vita che ti chiama perché anche tu la veda!
Scorre la vita, corre
Come un fiume in piena…
Sotto la luna che si fa d’argento
una canzone s’ode appena.
Se ne va lontano verso il mare
in una di quelle notti tranquille!
Qui la nostra anima giace in un’isola lontano
In un oceano immortale…
Poi l’isola si dissolve…è un puntino…
Ferme sono le vele della fantasia
e soltanto il rumore delle onde rompe la quiete.
Siamo in balia della corrente
che afferra il profumo del vento
e cerca d’acchiappare anche il filo invisibile della via…
Ma la vita con la forza e le cose visibili
seguono il corso fino al destino.
Osservo montagne dorate.
Un sole rosso e rotondo torreggia su queste
Osservo la montagna dei ricordi, dei rimpianti, delle offese…
Contemplo la cresta di questa valanga…niente si muove…
Nessun brontolio, nessuna singola pietra cade…
Decora la tua anima come un giardino….
Capirai che davvero puoi tutto sopportare.
Potrai costruire la tua strada oggi…Perché vali…

Mi manchi tanto…

Mi manca il dormire e il risveglio accanto a te…
Mi manca il tuo urlare ed arrabbiarti per un nulla…
Mi manca la tua presenza fisica, la tua voce, il nostro parlare di cose di poco conto…
Mi manchi quando mi ritrovo a parlare mentalmente con te e inconsciamente a sentirti rispondere…
Mi manchi quando c’è qualcosa che non va o qualcosa che mi turba…
Mi manchi quando stiro quelle due cose per me…
Mi manchi quando apro il frigo e lo trovo quasi sempre vuoto…
Mi manchi quando mettendo in lavatrice cose per lavare giro per tutta casa per cercare di prendere questo e quello…sovente schiaccio il tasto mezzo carico e lavo con ciclo breve…
Mi manchi quando facevamo la siesta dopo pranzo in quell’oretta di pace dopo un’intensa giornata al lavoro…
Mi manchi quando non sto bene e penso a come cercavi di fare questo e quello…
Mi manchi quando ti mandavo a fare spese e tu compravi di tutto e di più ed io ti sgridavo per l’esagerazione…
Mi manchi quando ci vediamo con i nostri amici per fare due chiacchiere e la poltrona dove eri solito sedere resta immancabilmente vuota…
Mi manchi quando facevamo i progetti per andare da Chicca in Messico…abbiamo rimandato troppo…
Mi manchi quando vado io da sola in aereo e chiudo gli occhi pensandoti vicino a me…
Non mi mancano i giorni della mia malattia quando avrei voluto morire e dove mi sentivo morire…
Non mi mancano quei terribile tre mesi della tua malattia…
Non mi mancano i giorni dopo la tua morte quando non ce la facevo a vivere e pensavo che forse se avessi distrattamente attraversato la strada avrei finito di soffrire…
Mi mancano quei giorni in cui uscito dall’IST quando il dolore ti dava un poco di tregua mi porgevi la tua mano perché io la stringessi…
Mi mancano le pagine felici della mia vita…
Non si può nascondere tutto ciò che fa male…
Non ci si sbarazza dei ricordi eliminandone le tracce…
Bisogna stringerli in una tiepida nostalgia…
In una notte in cui la luna brilla luminosa,
i pensieri inespressi anche del cuore più discreto
potrebbero rivelarsi visibili…
Distese di sabbia illuminate dalla luna…
È un nastro luminescente…
Dal mare una leggera brezza si leva…
Ora la luna coperta dalle nubi
fa affievolire o ravviva la sua luce
in rapida successione…

Viaggio dell’anima

Nel perenne scontro umoristico o desolato
tra i fatti della vita e la mia coscienza,
continuo a rigirarmi nel labirinto di sentimenti.
Inciampo continuamente nelle cose…
Perdo ogni possibile treno…
Pedine di quel gran gioco che è la realtà…
Scatole cinesi che non entrano mai una nell’altra…
Puzzle con pezzi mai che combaciano uguali.
In questa tragicomica lotta contro la vita
vi si è inserita la rapsodia della sopravvivenza…
strappi e brusche lacerazioni verso i suoi esiti…
febbrile atteggiamento verso una realtà
con nevrosi su nevrosi,
pronta a lasciarmi scegliere da queste.
Ho adottato specialissime capacità
di risorgere dalle ceneri delle sconfitte…
di rialzarmi dal ruzzolone che a terra mi ha buttato…
di riciclare un sogno o farne uno nuovo…
approdare a tecniche “zen” per domare ansie malandrine,
modesti dubbi, improvvisi sbilanciamenti…
sollecitazioni dalla vita, invecchiamenti senza colpe.
Andare incontro all’arrembaggio degli anni…
Partire per un “viaggio dell’anima”,
viaggio che dovevo a me stessa…itinerario interiore…
Ritornare poi alla mia casa…e raccontarmi…

Sogni e parole

Ogni cosa, grande o piccola che sia,
nasce da pensieri confusi suggeriti dal cuore.
Si concretizzano qualche volta in parole
nate dalla magia della penna…
Quanto hanno fatto sognare a loro volta
quelle parole scritte?
Sogni e parole…parole e sogni…
Il brano musicale che ci ha fatto piangere…
La poesia che ci ha fatto sentire felici di vivere…
Il ballo che ci ha fatto sognare…
Il racconto che ci ha fatto vedere il mondo
da un angolo di visuale diverso dal nostro…
Quando si leva il sole
Dio concede un attimo
per cambiare ciò che rende infelici…
Ogni giorno fingiamo di non percepire
questo momento…diciamo che non esiste
perché l’oggi è uguale a ieri…
Identico sarà domani…
Attraverso possibili viaggi nel
nostro piccolo squarcio di cielo,
nell’accecante luce del Nulla…
nella visione del volto di Dio,
siamo tutti protagonisti di una commedia
di cui non si conosce il finale,
oltre l’andare via nel crepuscolo del tempo…
mondo di prigionia e silenzio…
Ora cammino sola sulla strada del tempo
e da sola raccolgo illusioni senza fine…
un brivido di vita ancora trema
là dove nei sogni rivivo la mia storia…
Se perdi ogni speranza,
è un gran vuoto dentro te…ma è un attimo…
L’unica speranza concreta è…
attimo dura proprio un attimo!

Il tempo

Strana cosa il tempo…pesa di più sulle spalle
di chi ne ha meno…
Tempo nostro, dei fatti e delle piccole storie…
Di piccoli e grandi drammi mai collegati….
Tempo cosciente di un prima e un dopo…
Tempo e le sue circostanze che possono
indurci a credere ad altre realtà…
Tempo passato nell’ansioso labirinto
che corre e cammina trascinato da eventi…
Tempo intessuto da trame bizzarre di sollecitate
emozioni confuse o di oscure ragioni…
Tempo che scandisce la vita…
teatro di giochi che il fato elargisce…
Tempo creduto archiviato ma che torna
per farci riflettere…messaggi silenziosi
di emozioni che arrivano al cuore…
ombre tetre e sogni infranti…
Tempo vissuto lentamente tra realtà e sogno…
Invano cerchi confusa e smarrita una stella lucente…
Il sole nasce messaggero del niente…
Tempo della tristezza profonda
che allontana, confonde e poi ritraccia il cammino…
Tempo che corre e vola nelle ore felici!
Tempo che gira in tondo e si ferma
sospeso nei drammi della morte…
Tempo inventato di un romanzo che precipita
vorticosamente …che mi ha regalato
uno scorcio dei suoi sogni…o forse sono i miei?
E di questo che ho bisogno?
E se invece volessi apportare dei ritocchi
alle storie del tempo di oggi,
che sono cominciate ieri e finiranno domani?

Essenza delle cose

Risistemare il mio universo scomposto…
Ascoltare composizioni cantilenanti
di armoniose melodie…
Udire questi suoni appena percepibili
al di là dell’immaginazione
come una debole brezza che sfiora
una spiaggia incontaminata
suscitando un fremito che
percorre la sabbia fino all’orizzonte…
Poi silenzio…nient’altro che silenzio…
Essenza delle cose…
Scrivere forse è quanto ci resta…
Parole colte al volo o pensieri ossessionanti…
Sogni per auto-ingannarsi
in presenze palpabili come la luce
avvolti nel suo tepore…
Rivelazioni faccia a faccia con sé stessi…
Fino in fondo…Dove si trova questo fondo?
Esiste per davvero?

Un’eco di una lontana nostalgia

mi sussurra…non si possono
delineare i contorni della nostra vita…
Di eco in eco la vita stessa è un richiamo…
Dove esattamente?
Nella realtà o sospesi in quell’atmosfera
irreale dove fluttuano zone di
rimpianto e nostalgia?
Laggiù dove tramonta il sole
per far posto alla luna e alle stelle,
il tempo riprenderà il suo ritmo immemorabile…

Vorrei

Tanto amore ho dato e perso
Anche se vorrei fosse tutto diverso.
Dare prendere e lasciare
Tanti sono i verbi da coniugare.
Ma quello che vorrei adesso
Mi lascia molto sul perplesso…
Vorrei stare, vorrei andare,
vorrei amare, vorrei trovare,
vorrei bruciare, vorrei scoprire,
ma soprattutto vorrei guarire!
Vorrei dire al tempo che mi resta
Di lasciarmi sogni intatti
Che il trascorrere del tempo
Mi dia tregua agli affanni e agli inganni
Non permettere che le stagioni
Si accapiglino per la fretta
Voglio ancor aver ragione
Di questa mia vita mai perfetta.
Ho la mente ancora ingombra
Del passato di luci e ombra
Di un amore mal compreso
Che tuttora vorrei accanto
Ma diverso anche se tanto rimpianto.
Vorrei togliere il rancore
E far posto alla vita da trascorrere
Senza più dolori addosso.
Vorrei riscattare i miei sogni di bambina
Vorrei smettere di pensare alla triste ragazzina
Vorrei dire al mio cuore di donna
Che le tregue e gli inganni
Non van bene per tanti anni
Riscattare quel che resta
Anche se la paura è forte
Di tornare con la mente ai malanni e alla morte.
Vorrei chiedere al tempo
Tutto quello che ho sognato
Tutto quel che mi doveva e non è stato dato.
Amare non è forse odiare
Per chi al mondo non sa stare?
Ma l’amore è pur sempre lì
Per chi adesso non è più qui.

Fiori

Fiori, meraviglia di gusto, arte e colori.
Affascinano, interessano e sono toccanti.
Sono come ritmi fatti da toni,
freschezze, vivacità sorprendenti, abbandoni…
E’ luce, quasi materia dissolta…
Spolverìo dei gialli e dei rossi…
Armonia del giallo oro, del rosa e del blu
palpitano nella luce…fulgore dei bianchi…
Dal bianco abbagliante delle calle,
ai giacinti profumati…
Ortensie azzurre, effimera bellezza delle peonie…
Contrasti di corolle nei garofani e nelle rose…
Racconto della curva d’agonia e morte d’un fiore…
La sottile fioritura dei gladioli…
Bellezze di una realtà e nostalgia
per il tempo di una storia che si è perduta…
Foglie argentee al sole svolazzano…
Soffiano, girano svelando pian piano
scintillii, giochi di riflesso, grandi emozioni…
Beate fragilità e grandiosità soavi…
Non conta il reale nei colori che si fondono
in questa luce senz’ombre…
Mondo al di là della materia dove
il tempo non esiste…
Passato irraggiungibile, rifugi di speranze
e certezze volate via…
Lascio la mente e lo spirito fluttuare nel futuro…
Lascio la mia maschera di sicurezza
persa dentro un sogno…
Emergono ricordi…sogni spezzati,
contrastati e mai realizzati…
Suoni, immagini e parole che si incontrano…
Danzano e poi si fermano…
E’ una danza invitante quella che vivono…
Cosa accadrà a questa piccola
particella di energia?
Guidata da questo puntino luminoso
andrò avanti o indietro nel tempo
fino al momento della mia fuga…

“Dejà vu”

Ora che le pagine scritte del libro della mia vita
ad una ad una il vento le ha sfogliate e portate via,
metto al riparo i pascoli oscuri della mia mente
nella certezza salda che tutto è perché diviene…
Allungo al cielo tutte e due le mani…
Non conta conoscere quello che si vorrebbe
Né quello che si potrebbe…
Pensare e interrogarci su quello che abbiamo attorno,
della realtà spiegare e rivelare quello che si è dato
e ciò che è stato…Mi appoggio meglio al cuscino
dove vorrei poggiare anche i miei pensieri…
dai ricordi di “dejà vu” e di paure mai scordate,
ai classici “Happy days”…quasi scontati…
Una parte di me ha ancora quaranta, trenta e sedici anni…
Tiro indietro ancora i miei giorni e sono piccolina
E mi infilavo le scarpe con i tacchi di mia madre…
Rimbalzano lo spiazzamento dei giorni
In infiniti echi tutti uguali…sogni nei sogni…
Realtà nella realtà…happy end edulcorati,
indotti o artificiali?
O quelli dell’anima impenitente
Travaglio di dubbi e di cicatrici costellata?
Anima che è in fuga, isola nella corrente
Con sole, sale e solitudine…
Perché ognuno è filosofo a modo suo…
La speranza, disperazione dell’altra faccia
Fa l’occhiolino al demone-dio che ci divora…
Ci fa compiere all’inverso un gran percorso
Fra il Tutto e il Nulla…
Ripercorrere l’esistenza dalla A alla Z…
Passare alla R di rimpianto…
Accogliere un indefinito pensiero…
Sfiorarlo, ricostruirlo…dove e quando?
Forse amare è non essere soli…
come apprendere leggendo non si è soli…
leggere per non essere soli…
Non c’è ripartizione aritmetica nella felicità…
Rimani intrappolata un momento e resti là…
Non hai più bisogno di biografia,
quello che ti racconti è solo filosofia!

Autunno

Oro antico nelle foglie degli alberi,
sfumature di gialli, ocra e bruno,
contrapposizioni violente e forti nei chiaroscuri…
contrasto col blu malva del cielo…
odore di erbe e fragranza di muschio…
luce del sole che disegna quadri nell’aria.
Non c’è rivalità fra tanto colore
Ognuno è consapevole del proprio valore.
Là dove l’orizzonte comincia a scurirsi
Un’ultima nube incerta se restare o andare,
cattura il riverbero dell’ultimo raggio…
Magie suggestive dell’autunno
Come un vocabolario colmo di analogie e metafore…
Di sentimenti profondi e qualità psicologiche!
Arcobaleno…con la tua cima sfiori le nuvole…
Dopo un attimo la schiera di nubi si scompiglia
E manda in frantumi la perfezione di quell’arco.
In quest’angolo di mondo
Tutto ha un vago sentore di eternità…
Nuvole passeggere…un ramo che si flette al vento…
Un trillo di un uccello in volo…
Il levarsi di un fresco venticello.
Nessuno vive soltanto per sé stesso
Ma sempre e soltanto per questo…
Però mi mancano le pagine felici della mia vita…
Non si può nascondere tutto ciò che fa male…
Non ci si sbarazza dei ricordi eliminandone le tracce…
Bisogna stringerli in una tiepida nostalgia…
In una notte in cui la luna brilla luminosa,
i pensieri anche del cuore più discreto
potrebbero rivelarsi visibili…

Vita

Vita…infinito foglio di carta,
Orizzonte nebbioso e indistinto
Dove tutto si confonde senza
Soluzione di continuità..
E’ una pista…o è soltanto un’ombra
Che si dissolve nel cielo?
E’ un’ondulazione...o sono
Soltanto nuvole?
E’ un’onda del mare che corre sulla riva
E invano vorresti andasse avanti per sempre
E non si rompesse mai?
Cerchi qualcosa…una lacerazione,
Un’imperfezione nel cielo,
O qualcosa che ti convinca
E ti assicuri che sei da qualche parte…
Parole ipnotiche e quasi rassicuranti…
Devono raggiungermi…
Come una risacca di suoni
O un mare di mormorii…
Vita é…un cielo pieno di stelle…
Un albero del bosco, un volo di un uccello…
Vita é…dove abbiamo trascorso l’infanzia…
Lo sfavillare di una lucciola nella notte,
L’ombra che corre su un prato fiorito…
Vita é…un tempo che passa…
che fa lasciare orme ordinate e precise…
Vita è…un soffio…ed è come non fossi più lì.
Chiedono udienza la moltitudine
Di immagini di vita…
Sì, ma noi dove siamo?
Siamo oltre il nostro nome
O dove chi ci conosce non arriva più?
Quello che vedi è forse soltanto
Un pezzetto di realtà complicata
O un labirinto in cui ci si perde?
E se fosse soltanto il dubbio la realtà?
Questi dubbi il tempo li governa
E li orienta…abbiamo bisogno del tempo
Finché siamo qua…

Cosa si farà in cielo?

Ricordi non completamente sbiaditi…
la mente riprende al presente a pensare,
e le sue immagini nel quotidiano a mescolare…
vedo i vecchi fili spezzati della mia vita,
vedo il disegno compiuto con la sua salita,
le sue vittorie, aspirazioni, svolte
e la battaglia finita…
Vedo le mille promesse e speranze infrante,
e ogni cosa amata…visioni prive d’affanni
al di là degli angusti limiti degli anni.
Vedo il mutevole presente
Trasformarsi nell’immutabile passato…
Vedo l’adesso che scivola nel ‘per sempre ‘
Vedo tutto quello che non riuscivo a credere
E a ciò che è successo…Oggi non ci credo…pensavo…
Domani un po’ di più mi costringerò…
E un pochino di più il giorno dopo…
E forse tra qualche tempo del tutto crederò.
Mi racconto che non sempre la luna ha le facce oscure…
Non sempre i fiumi hanno acque buie…
Vorrei raccontarmi che ho trovato
Il modo per dire ai me alternativi
In futuri alternativi…a quella
Che prese decisioni diverse nelle sue scelte,
che svoltò a destra dove doveva svoltare a sinistra…
Cambia pensieri e il mondo intorno a te cambierà…
Sarà forse una possibilità?
L’alba striscia in ogni notte…
L’ombra si insinua in ogni giorno…
La vita prosegue fino alla fine
inseguendola ad ogni costo…
Dove piste e sentieri si uniscono,
rincorrendo, il tempo, corsa ad ostacoli
che nessuno può fermare,
corre per giungere alla meta…
Solo chi è oltre la vita o al di qua della morte
nella terra del futuro o nel cielo del passato
non vede niente…Dove ogni cosa ha un inizio
e una fine inizi una corsa al buio…
Il tempo sfiorerà il limite…poi vita e morte si saldano.
Chi è salito in cielo…cosa starà facendo lassù?

On…Off

Il mio pensiero è come uno scrigno…
contiene tutta la vita mia…
I giorni del dolore non li ho contati…
quando pensavo che con la forza dell’amore
e il peso delle lacrime avrei potuto toglierti il dolore…
Concentrati…mi dicevo…non lascerò che tu vada via…
Ti sei perso per un po’…ma ritroverai la porta di casa tua.
Adesso do le spalle alla stanza vuota…
Qui rimane appeso un abito ad una gruccia…
Un paio di scarpe con calzini…
un bicchiere d’acqua sul comodino…
Giornali non letti…un cuscino stropicciato…
E poi aspetti e aspetti…
Tante e tante ore…avanti e indietro
dal corridoio a questa stanza…
Vai anche in chiesa a dar sfogo alla tua speranza…
Torni indietro sola…con il traffico attutito dal di sotto…
suoni accompagnati da tristezza, affanni, occasioni perdute
e mal nutrita certezza…
Chiudo gli occhi…è un’altra notte……dove sei?…
Come le stelle che ruotano e non pongono domande
ma proseguono tutte insieme come vita e morte,
il tempo scorre come un fiume in piena.
Non contarlo mai bisognerebbe...
o peggio non come cifre con somme sempre a zero…
Il tempo esattore di un’ingiustizia pagata…
Una parola che addolora…un’offesa mal celata…
Vivere un’esistenza a metà…con metà coraggio,
mezzi tentativi e tanto sentimento…
Qualcuno affermò…nella vita
c’è più commedia che realtà…
Ovvia è la cosa, ma toccarla sconvolge a tutte le età…

Speranza…fiori di realtà…

Non lasciarti sfuggire qualcosa fra le dita…
Sarà per sempre perduta…
Aggrappati alla speranza…
Sarà un sogno che si fa da svegli…
Adattati a questa realtà…sogni o non sogni…
La speranza ha fiori di realtà…
C’è un tempo per tutto…
C’è un tempo per i sogni…
Un tempo per i ricordi…
Dissolvi l’amarezza della vita…
Passerai il resto a cercare
quello che non c’è più…
Sogni e pensieri sono anche i nostri pesi…
Ci spingono e muovono in ogni dove…
Il vento è la loro forza,
e la melanconia ne guida la danza…
Poi tutto si smussa e diventa uniforme
come il susseguirsi dei giorni…
Sorveglia i tuoi pensieri…
Diventeranno le tue parole…
Sorveglia le tue parole…
Diventeranno le tue abitudini…
Sorveglia le tue abitudini…
Diventeranno i tuoi desideri…
Sorveglia i tuoi desideri…
Diventeranno il tuo carattere…
Sorveglia il tuo carattere…
Diventerà il tuo destino…

Magia…

Quando la luce del giorno
Diventa tenue e dorata tutt’intorno
E il sole tramonta, è una
Dolce luminosità prima del crepuscolo…
Un singolo raggio di luce
Si allunga nel cielo illuminando
vari strati di nuvole…sfocati tappeti…
Dal cielo ancora chiaro,
come fosse mattino,
l’acqua del mare diventa quasi viola
nel punto in cui la sfiora…
Guardo a questo cielo…
La vita è abbastanza buona…
La luna, le stelle e il sole…
E forse anch’io…
C’è posto per ogni cosa…
E’ tutto quasi un sogno…
Vita che scivola avanti…
Impossibile da afferrare!
Non è forse un’umana speranza
La vita eterna?
O se fosse soltanto un modo
Per ingannare la morte?
Nel mio scampolo di cielo
Le prime stelle cominciano a brillare
Come perline su un abito blu…
Di lì a qualche attimo ce ne
Saranno assai di più!
Con lo spuntare della luna
Forse un poco sbiadiranno e quando
Velocissime nuvole avanzeranno
La prima manciata di stelle si mangeranno…
Ti alzi la mattina…è un po’ come rinascere.
Ti svegli…sei senza storia.
Tiri un sospiro e uno sbadiglio…
Con un pensiero ricomponi altri pensieri…
Metti i pezzi insieme in un ordine
Più o meno cronologico e convincente…
Poi battagliera ti prepari ad affrontare il presente!

Dispersioni

Portiamo con noi angoli di geografia…
Tempeste in cui tutto svanisce,
impenetrabili nebbie,
primavere che penetrano nel cuore
con il loro dolce tepore…
Il passato è pur sempre lì
Alle soglie della mia coscienza…
Sensazioni inquietanti e a volte inconsce
mi bisbigliano all’orecchio,
mi punzecchiano incessantemente
e influenzano ogni mia mossa.
E’ una sensazione inspiegabile
quello della quiete dopo il frastuono.
Osservo le mie azioni nel tempo…
Ho riso, ho pianto e ho amato tanto…
Ho pensato a tutto quello che è capitato…
Sulle onde della fantasia i pensieri tra speranze
e illusioni danzano in spazi senza fine.
Improvvisamente si disperdono…
Ma soltanto per un attimo…
Ma se quello che vedo e penso
Adesso non fosse reale?
Altri pensieri salgono e scendono,
danze di luci e colori…
Improvviso fragore d’infinito
che gli attimi confonde.
Essere qui o altrove
niente più mi sorprende,
poiché tutto scorre tra specchi,
labirinti e illusioni.
Immagini intessute in sottili filamenti di ricordi,
immagini grigie e nere o radiose
con tutti i colori della vita…
Perdono un po’ della loro
forma complicata, scrivendole…
Si riducono a proporzioni di pagine
come foto che abbiano subito ritocchi…
Viaggiare con la memoria e diversi livelli…
Prese di coscienza, apparenze di vita…
Arte difficile della rivelazione di noi stessi…

Cerca un dialogo nelle cose…

Cerca un dialogo nelle cose, frammenti riconoscibili,
esca dell’immaginario, indizio che coniuga l’illusione,
concretezza dell’interrotto multiforme…
Poesia che d’impatti accende la meraviglia e lo stupore…
Sollecita l’indagine…traduce la drammaticità dell’imprevedibile,
vivifica l’altrove e la lontananza, ammicca orizzonti inventati,
risolve il presente del tempo nella memoria…
inventa orme improvvise nella continuità…
ascolta i brividi delle complicazioni…
sottrae le ragioni della fantasia alle ragioni della ragione…
Si appaga delle geometrie del tempo
mentre i sentimenti fanno semplice la complessità…
Le cose non confuse e non divise si propongono interrogativi
affermando d’esistere in un mondo mutato alle radici,
il fossile, eterno gioco della natura morta e
lo scheletro che l’incubo della mente esige.
La partenza delle cose tutte del mondo
da chi non ha di fronte la natura ma solo se stesso,
che tutto vede ma non ‘un prima e un dopo’
ti fa guardare allo specchio ed è già ‘passato’
‘clown da ultima spiaggia’…processo assicurato…
Nel blu della memoria vividi scorrono frammenti della nostra storia…
fremiti attraversati da onde parallele e trasversali che mescolano e trasfigurano
le rive opposte…metamorfosi del tempo…Orizzonti e proiezioni necessarie…
Lontananze intuitive…vicinanze tattili…Segnali da scoprire…
Mappe allarmanti in transito nell’esistenza
Risposte vivide e immediate…Rumori silenziosi di passi ovattati….
Soltanto in apparenza colti di sorpresa…
Scrivi quando il vento avrà sfogliato gli ultimi alberi…
Quando pensi ad un silenzio eloquente…
Scrivi quando stai perdendo i ricordi delle emozioni…
Scrivi quando stai perdendo le emozioni nei ricordi…
Scrivi quando perdi i ricordi nelle emozioni…
La presa sui sentimenti scivola spesso come fango fra le mani…

Mi perdo nella stanchezza rifrangente…

Basterà la mia stanchezza prima o poi a riempire l’anima?
Segni nei sogni
Cerchiamo segni dentro i nostri sogni
Fili d’arpa nei nostri labirinti
Soli di verità e certezze negli istinti…
Da questi fantasmi nell’occhio del tempo,
poco sapere, molte gioie o paziente innocenza…
ma poi in sorte soltanto dolore…
Cerchiamo parole che si rincorrano lasciando segni sulla carta bianca…
Parole mai dette o pronunciate…Parole soppresse e per sognare….
Parole per sorridere e cambiare…Parole che ci avvolgono con ogni voce…
Parole come pitture che parlano con voci flebili e a volte rabbiose,
a volte rauche per farci capire chi sta cantando o gridando?
Parole che si fermano davanti ad un punto…
Parole che sgusciano fra le virgole
si interrogano e riprendono la corsa…
Parole colore della poesia…
Giunte alla fine immote come fotografie
giacciono in quell’emozione che il tempo sbiadirà…
Si nascondono in un cassetto pronte alla vita
Quanto una mano impaziente le scoprirà…
Corse affannate sotto la pioggia, gocce leggere
che rigano i vetri e lo sguardo del mattino…
Lontano lame di pioggia e tuoni e poi sole…
Il fuoco paziente che brilla dalla brace del camino…

Una gatta acciambellata sul cuscino…

Una luna imprendibile illusa da luce non sua…
Un’erba notturna dalle stelle a specchio…
Poi. in arcipelaghi di luce volge il giorno…
In sensazioni di prensili filamenti di possibile
la bussola della vita tace in ognuno il suo viaggio…
Buio della sua mente!
Rossi petali leggeri come piume
In silenzio si sfiorano, si allacciano, si allontanano…
E’ una danza quella che vivono…
Non la creano ma neppure sanno resistergli…
Ascolto suoni e parole e non è più silenzio…
Le ascolto come un ripasso, le associo ad una scena…
Non sono più le stesse…ma parole più un ricordo
Svaniscono in lontananza avvicinandosi
al punto dove i ricordi chiari cessano…
Più vai loro incontro più si ritraggono…miraggi liquidi!

Saggezza

Saggezza…enigma con la sua risposta
Fa scivolare dall’altra parte la tua vita…
Colleziona istanti da posare uno sull’altro…
Pochissime basterebbero le parole…
Iniziare con tante pagine scritte…Trovare quelle giuste…
Quelle che dicono in una tutte le altre…
Le pagine poi lasciate lì a scomparire…
Quelle che rimangono raccoglierle e ascoltarle…
Procedere poi con rettifiche, modifiche e aggiunte…
Le guardi e ne restano soltanto poche…
Linguaggi con enigmi, colori e delicatezze…
Con paragoni e metafore a spiegare quello che si ha nel cuore…
Poi le dici…salgono, scendono, volano lontano…
Ma un giorno un dolore ti fa pensare alla disperazione e alle battaglie
Di chi non ha più nulla da sperare…
Ingrandiscono le parole…dovrai così ricominciare…
Il debole tic-tac di un orologio ha posto in quest’assenza di suoni…
Chiudo gli occhi per respirare un odore…
Uno fra tanti altri lo aspetto e viene…
Quello dei giorni con i suoi fardelli e delle pene con l’animo a brandelli…
Il tempo poi con invisibile movimento…
Ci oscura e cambia il viso…Un giorno senza che nessun t’avverta
Scopri che hai fili bianchi nei capelli e il viso stanco di tua madre!
Colori filtrati dai miei pensieri emergono dagli strati più profondi
Riportano a galla sensazioni sopite ma mai dimenticate…
Penso alle notti che non tacciono mai…
Hanno tante cose da raccontarmi…
Storie antiche, storie sempre nuove…
Come la luna che in cielo non si muove…
Si nasconde come i sogni, i ricordi e la tristezza
Della mia vita serena ma a volte terribile
La mia vita tranquilla, sicura e dolce…
La mia vita appagata ma insopportabile…
La mia vita piena di gioie, amore e meraviglie…
La mia vita crudele, ingiusta, tetra e sgradevole…
Chi sei tu, o Dio, per ammettere che la vita
Qualunque sia abbia un senso e uno scopo?
Alzo gli occhi alla volta celeste misteriosa e limpida…
Dio sei lassù…non sono sola?

Anfratti di luce

Di un sogno forse la mente riesce ad imprigionare
Ma il pensiero vive nascosto in una valle
Il cuore cavalca onde del mare
La mente vola su ali di farfalle…
Penso a noi due tra fili d’erba e viole,
Sognando un luogo lontano e al sole…
Anche il mare non sa nulla del passato
Se ne sta lì scuro d’onde e arrabbiato…
Non ci chiederà mai di spiegargli niente…
Come le stelle, la luna e il sole
Che risplende indifferente!
Cosa importa loro quel che succede?
Brillan tutte alte nel cielo…
Lo farebbero se fossero preoccupate?
Scintillio di sabbia bagnata…
Infinite schiere di piccole onde…
Piccolissime nubi grigio chiaro…
Paesaggio immoto in un tempo come sospeso…
La grande palma sulla spiaggia…
La piccola collina che pare irreale…
Due terzi di cielo, un terzo di mare…
Pittura ‘entusiasta’ di contrasti
Straordinari tra sogno e realtà…
Nell’abbagliante chiarore del sole la mattina,
l’onda turchina lambisce la riva…
orizzonti tagliati a metà tra terra e mare…
l’onda s’agita e si frange incessantemente
e, a chi scende a camminare sulla sabbia
forse pensando di trovare risposte ai suoi dubbi
o per riportare ordine al buio o riflettere,
rinasce nella memoria il pensiero per raggiungere il ricordo…
Ci richiama la vita sull’onda di un perenne divenire,
vi ci immergiamo sempre senza saperne come…
Ad ogni fuga accettiamo la limitabilità del mondo
Gli ‘adieux’ intensi, i ciechi strapiombi,
i singhiozzi stagionali e i luoghi profondi…
Viaggiano i sogni alla velocità della luce…
Viaggiano le silenziose preghiere che non fanno rumore…
Viaggiano le speranze che un temporale improvviso ha fatto cadere…
Viaggia l’ultima stagione…di quelle che se ne stanno andando…
L’anima tra i sussurri della notte vive una dimensione senza tempo!

Minuscole foglie

Minuscole foglie piene di vento
volano alla rinfusa…

Una nuvola senza nome
che i venti logorano,
immersa nel cielo
scivola leggera
sui prati infiniti
per le strade del mondo.
Schizzi di chiaroscuro
dipinti dal vento nella
continua cadenza
di soli e lune in
nuove albe e nuovi tramonti.
In questo tempo andato
via tutto d’un fiato,
la mia anima frastornata
è come una foglia
sospinta lontano…
è tenera, corposa, poi avvizzita…
Sembra uguale a tutte le altre
nelle ombre ingombre della mia mente…
Alcune chiedono aiuto…
piccole foglie smarrite,
stupende e fragili come la vita…
Si rincorrono e si perdono
tra gli alberi senza far rumore…
Un bimbo ne raccoglie una…
In mezzo alle pagine di un libro
é entrata leggera…
vive ore serena fra righe di sapere…
Libera si riappropria di un sogno…
Torna a sentire il respiro del tempo,
a stordirsi di profumi inebrianti
fra papaveri e ginestre e arcobaleni…
Presto finirà il suo viaggio
in deserti di silenzio
fra grappoli di stelle…

Frammenti

Ogni frammento del passato
rivive in un silenzio interiore.
Il tempo non trascorre inutilmente…
Non più ingenue emozioni
nel trascorrere delle stagioni,
ma un tempo indurito
quasi senza storia, dove
la poesia della parola
salva dal buio e dai silenzi.
La fantasia, l’illusione, una pausa
e un punto…un simbolo,
un balzo nel sogno…
un ricordo nel tempo degli affetti
e l’allegria d’una giovinezza
mai scordata per plasmare
come argilla le ore,
inventare alfabeti per
accendere i giorni
di struggenti e tenere emozioni…
Poi nell’arrotolarsi degli anni,
nell’aggrovigliarsi del tempo,
gioie e sofferenze vissute
come sussurri…
Affabulati silenzi
e intense sospensioni…
Rivedo i tuoi occhi
rivolti verso qualcosa
quasi a voler riprendere
i colori della vita che la
mente non distingue più…
Anch’io cerco oggi quei colori
che una pioggia senza pietà
ha sbiadito il mio tempo.

Tu sei sola…

Come il mare non sa nulla del passato
E non ci chiederà mai di spiegargli niente
E le stelle e la luna e il sole
Che risplende indifferente.
Brillano alte nel cielo…cosa importa loro quel che succede?
Lo farebbero se fossero preoccupate?
Tu sei sola pensi…
Sola con la tua valigia di sogni…
Tu sei sola pensi…e domani sarai più forte…
Non muoverti …chiudi gli occhi e respira…
Non te ne sei andato…
Scorre la vita e corre come un fiume in piena
Che sotto la luna si fa d’argento
Se ne va lontano verso il mare
Mi chiedo adesso che tutto posso sopportare…
Cosa farei se tu fossi ancora vivo?
Sarei viva anch’io…continuandoci ad amare…
Tu sei sola, pensi…sola con la tua valigia di sogni…
Ti sei fermata…non conta il tempo, basta guarire.
Tu sei sola, pensi…ma adesso hai più coraggio,
non più paura, forse domani sarai più forte…
Ho visto l’alba sul mare e tramonti infuocati…
Ho visto amore e tenerezza nei tuoi occhi…
Ho visto visini di bimbe appena nate…
Ho udito le loro prime parole…
Ho visto sorrisi e felicità sui loro volti
E la tristezza dei primi amori finiti male…
Ho visto i meravigliosi occhi di Giada
E udito quella piccola parola ripetuta all’infinito…Doda Babà…(nonna Babà)
Ho visto la morte vicina quando mi sono ammalata di tumore…
Ho visto poco tempo dopo la morte sul tuo viso e nei tuoi occhi…
Ho visto Dio in tutte le maniere: affidabile, amoroso, buono…e poi…
Ho visto lo stesso Dio severo, sordo, incurante delle mie preghiere.
Ho visto il tuo corpo farsi macilento e spegnersi lentamente…
Ho visto serenità e abbandono quando in pace hai cessato di vivere…
Ho visto un buco nero nel quale per tanto tempo sono caduta…
Poi…ho visto un appiglio al quale mi sono disperatamente aggrappata.
Ho visto una piccola luce farsi vicina e sempre più vivida
E il sole risplendere ancora, ma soprattutto
Ho visto il tuo volto sorridente che tendendomi la mano
Sulla terra mi ha riaccompagnato…
Ho sentito la tua voce sussurrare…
Coraggio avremo ancora tempo per stare insieme…
Ho visto, nell’oscurità del sonno i giorni che resteranno…
Ho udito chiedermi…cosa farei se tu fossi ancora vivo?
Sarei viva anch’io…

Incanti

Nell’incanto dell’ascolto della pioggia,
non servono parole allo spazio del silenzio.
Nel continuo movimento dei pensieri
l’odore della terra bagnata li confonde.
E’ un ritmo palpabile e quasi profumato
il cader dell’acqua…è un’emozione…
Nel silenzio e nella solitudine
risonanze impensate di echi perduti
spingono a valicare i confini del tempo…
Superare soluzioni senza speranza…
Il caos…il caso cieco e insondabile.
Contrapposizione tra reale e sogno…
Mistero che avvolge l’io pensante…
Piccolo, indefinito contenitore che
la mente conduce in dimensioni lontane,
in luoghi dove tutto diventa possibile.
Ogni tanto un leggero alito di vento
muove l’aria calda…debole frescura…
Si schiarisce il cielo…timidamente
riappare il sole…
Nel mio angolo di giardino
un profumo mi avvolge…
petali di fiori bagnati da tante gocce…
Sospiro…una goccia che si trova su di
uno stelo pare sospiri anch’essa…
La vita è un sospiro…uno sguardo
e poi crea nuova vita nel dolore…
Riprende il suo cammino verso
luoghi a noi sconosciuti…
dove andrà l’ultimo respiro…

Avvolgersi nei pensieri…

Avvolgersi nei pensieri scaldarsi e dipanarli…
Accoccolarsi in un angolo…ascoltarsi.
Nel cielo una falce di luna…
germogliare di stelle ad una ad una…
Origlio nei miei sogni di sfuggita,
ritagli preziosi, stoffe scadenti e spilli acuminati…
dolori razionati come gli spiccioli ai poveri…
alternarsi di stati d’animo…corse ad ostacoli…
Nell’ultima parola della sera
giunge la stanchezza dell’ultima tappa…
soliti momenti e soliti lamenti…
Scende un’altra sera…
Poco più in là sottofondi di musica e parole…
Giunge al termine ogni cosa…
Finire una viaggio fa amare il ritorno?
Nostalgia di momenti
Un’altra stella si è spenta…
Un’altra lacrima è stata versata…
Un’altra disillusione da dimenticare…
Un’altra pagina da voltare…
Altra cicatrice da sopportare…altro affetto da dimenticare…
Incerto muovi un altro passo…
Hai voglia di capire, di dimenticare e non pensare…
Mi mancano le parole per parlare delle emozioni…
Le parole sono tante con le sfumature, mutazioni e mescolanze…
Dall’emozione in musica all’emozione del cuore…
Linguaggi ed emozioni, emozioni e sentimenti…
difficili le parole…se non le inventi!
Serenità…ti senti leggera, frizzante.
Una cosa perfetta, una cosa inesistente.
Qualcosa cambia…era prevedibile, pensi…
Sei tornato alla realtà,
pensieri che si disperdono nell’aria…
Un prato si ritira, una collina si appiattisce…
Il cielo scende pesante a schiacciare vallate verdi e pascoli.
Sensazioni di mortalità e incoscienza…
Vorrei i vecchi ricordi e i momenti passati…
Vorrei poter pensare che non tutto è finito…
E’ finita la malinconia del tempo
Quando il treno giunge a destinazione…

Lucciole e illusioni

Quando di quel che è stato
Richiama odori di felicità
Sul suo vetro un po’ graffiato…
Quando la tua vita va da una parte
E tu dall’altra…soltanto bianco e nero…
Contorni sfocati di vecchie foto
Dal gusto di un passato…
Colori che lasciano alla mente e al cuore
Il compito di dipingerli col calore…
L’anima è come il vento
Canta e fischia le sue storie…
Invade una casa col profumo di legna…
Fischia in un camino che s’è spento…
Pettina prati e scompiglia cespugli…
Costruisce turbini di polvere e pensieri…
Innervosisce l’uomo che deve affrontarlo…
Non posso più avanzare
Attenderò che smetta…
In fondo, vicino all’orizzonte
Col vento tra le mani
Qualcuno solca le acque…
Tracce di invisibili e istantanei sentieri…
D’improvviso il vento svanisce…
Forse ha finito di soffiare
Tutto quel che aveva da dire?
Oppure è arrivato nel luogo lontano
Dove tutti i venti si ritrovano?
Qualcuno ha perso la trazione
Ed è finito in mare…Nuota verso la battigia…
Manda due lacrime a far compagnia alla sabbia…
Forse il mare sa che tutto
Ha un’anima, un suono e una voce…
Ciascuna unica e inconfondibile,
però non dice nulla…e il vento torna a soffiare…
Luce dal nulla nell’oscurità…
Un segno bianco sulla sabbia per l’alba…
Su questo l’azzurro per il mattino…
Il giallo per il tramonto…Il nero per la notte…
La luce non arriva ancora…
Magico cerchio di conchiglie e turchesi…
Ecco una debole luce…Su questa un cristallo…
Luce calda e luminosa…Arrivano i ricordi…
Luce di sguardi, colori antichi che rivivono…
Increspature di onde, stelle che danzano
Come luci sbarazzine
Di lucciole e illusioni di piena estate.
Desiderio e melanconia…stanchezza e oblio…

Parole…

Esprimono tutto le parole che diciamo,
lo dicono anche se a volte non vogliamo…
Un punto interrogativo, un’osservazione,
una virgola, un aggettivo…
un cocktail di memorie è lo scrivere,
per quel che si vuole esprimere o
per quello che non siamo riusciti a comprendere…
parole che confortano l’angoscia della notte..
parole per la melanconia dell’alba,
parole per dissimulare il dolore…
parole per celarsi alla vita
come in uno specchio messo ad arte
per nascondersi da questa!
Parole per ogni cosa condivisa per ogni cosa data e persa…
Non saranno come fiori che appassiranno
O alberi che cadranno?
Parole per essere quel che eravamo…e siamo.
Aggrappati alla luna, fosse pure in un secchio
Quando la paura scricchiola in te…
Aggrappati a qualcosa e respira con l’anima
Anche se il coraggio non c’é…
potrebbe crescere e trovare spazi
perché zampilli fuori…
Possiamo noi creare un telaio
Per tessere l’arazzo più bello del futuro?
Possiamo cambiarne i fili
E mutar l’arazzo con i colori…
Ma ad ogni scelta che fai dividi
il mondo in universi alternativi…
Giorni che scorrono dentro giorni…
tempo e silenzio scandisce la vita
Rapida è la notte quando infrange
i sogni e sfugge al buio via…
Sogni, ricordi e realtà ‘andata con fatica’.
Un fresco venticello srotola nastri di ombre e luce
Stacca foglie dagli alberi spingendole in allegri mulinelli…
Gioca scherzosamente fra i capelli….
Un piccolo passero becchetta briciole e vola via!
Regalami una lanterna e qualche goccia di petrolio…
Illuminerò col suo chiarore i miei angoli bui…
Il giorno non si può fermare nel suo chiarore incerto
Che tutto illumina…corre lentamente lungo i muri…
Penetra negli angoli bui per accertarsi che nulla sfugga
Al trascorrere del tempo…
Ombre proiettate sui muri alla stessa ora del giorno…

Silenzi

Qual è il suono di un cuore che batte?
Tutto quello che v’è attorno e davanti ad esso…
Bisognerebbe spiegare perché il cuore non accetta ragioni…
Bisognerebbe capire perché patetiche note si diffondono
Nel mondo senza far rumore…
Bisognerebbe spiegare perché i fiori
Dischiudono i petali sotto la pioggia o il sole…
Può essere tutto questo un sogno?
Un lungo sogno perché forse anch’io
Non esisto che come pensiero…
L’amore è come un codice stampato sulla sabbia…
Soffia il vento, volti lo sguardo e tutto cambia…
Figure transitorie sulla scacchiera della vita…
Giocatori stagionati e altri perdenti…
Soluzioni elargite con mormorio appena udibile…
Spazzare via dal tavolo quei frammenti…
Disporre con più spazio i pezzi restanti

Anche se ancora e sempre perdenti…
Il filo come Arianna prenderò…
Per ritrovarci insieme lo seguirò…
Il mio tempo fermerò…
In un fuoco i ricordi brucerò…
I giorni, le parole e le stagioni mischierò…
Perché il vento non ti porti via combatterò…

Nella tua verde valle camminerò…
Un’altra vita con te io farò…
Lentamente il sole sta calando
Dietro le onde del mare
Che si cullano cantando…
I resti di un sogno finito
Ritornano come voli di un gabbiano…
Nuvole leggere e rosse si rincorrono…
Rischiarando ancora i sentieri della mia vita…
Mi tengo i ricordi…almeno quelli
Anche se un’immensa tristezza mi stringe la gola…

Danza di stelle

Vorrei restare e poi andare via
Se il tempo le cose cambierà
Forse vivere fino alla fine fatica costerà
Sospirando piano piano invecchierò
E cibo alle mie gattine io darò…
Andrò a far spesa con una piccola borsa
Invecchierò mezza cieca e mezza sorda…
Invecchierò con occhiali e forse
Come quei vecchi sempre fra i piedi…
Come quei vecchi soli come pali della luce…
Oppure quei vecchi che nessuno vuole…
La vita e il mondo è come il vento…
Il tempo delle rinunce e delle idee…
Delle fatiche e del sollievo…
Del tutto e del niente…
Del silenzio e del pianto
Delle emozioni e della confusione…
Il tempo dei sogni e dei ricordi…
Il tempo della realtà…
Colori filtrati dai miei pensieri
Emergono dagli strati più profondi…
Riportano a galla sensazioni sopite ma mai dimenticate…
Scintillio di sabbia bagnata, infinite schiere di piccole onde…
Piccolissime nubi grigio chiaro…
Paesaggio immoto in un tempo come sospeso…
La grande palma sulla spiaggia…la piccola collina irreale…
Due terzi di cielo, un terzo di mare…
Pittura ‘entusiasta’ di contrasti straordinari
Tra sogno e realtà…
Arrivano i ricordi…Carezze di sguardi
Colori antichi che rivivono
Increspature di onde…Stelle che danzano
Come luci sbarazzine
Di lucciole e illusioni di piena estate.
Desiderio e melanconia
Stanchezza e oblio…

Fiume della vita

Rigagnolo appena nato sotto la neve…
O intravisto fra le ombre azzurrine
Di uno squarcio nella crosta del ghiaccio…
Scende maestoso a valle
In una placida corrente si trascina
Come la tua vita si dissolve…
Poi…in una notte silenziosa
S’ode un rombo tenue che si fa tumultuoso…
È la voce del mare…
Se fossi una casa
È qui che vorrei restare…
Su una roccia accanto al mare…
E sentire…sentire..
Prendi tutta la felicità
Tienila ben stretta,
sarà una riserva da attingere
in tempi duri…
quando ti sembrerà
che tutto venga strappato via…
e quando sarai vecchia, grigia
e assonnata e ti appisolerai
davanti al fuoco di un camino,
prendi un libro vicino,
leggi e sogna lo sguardo
dolce dei tuoi occhi un tempo…
Ogni piccola stella del firmamento,
in una notte senza luna
pare dar fondo alle proprie riserve…
Emettono un tintinnio ritmico
Per sincronizzarsi con i milioni
Di altre stelle…
Luce stellare fusa in quell’orchestra
Di dimensioni cosmiche…
Stelle la cui luce
Non ha raggiunto ancora la terra
Attraverso le tenebre…
Come le stelle le nostre azioni
Si concretizzano nel momento
In cui sono compiute…
Ma la loro essenza e il loro significato
Richiede anni per affiorare
Alla nostra coscienza…

Dove si spegne il sole

Dal baule della mia vita attingo bei ricordi.
Momenti felici del nostro incontro e l’amore per i figli.
La prima volta che ci siamo viste
E le ho osservate incredula e attenta.
I caldi pomeriggi pieni di luce e sole…
Come tenere fermi e mettere a fuoco questi sogni?
Ogni fruscio del vento, ogni foglia cadente
Viene investita di un prodigioso significato.
Ma, come un dispettoso compagno di giochi
la memoria ci spinge da un nascondiglio all’altro,
nel giardino del passato screziato da luci e ombre.
La giungla dei ricordi dai contorni mal definiti,
senza futuro di meraviglie e possibilità…
Un passato irraggiungibile…rifugio di speranza
volata via…chissà dove sarà?
Da questo mondo incolore emergono
Ricordi di un vissuto…
Di sogni spezzati e mai realizzati…
Suoni, immagini, parole
Che si rincorrono, danzano…
Poi si fermano!
Volevo diventare vecchissima vicino a te…
Camminare lentamente quando più in fretta non si può andare.
Sedere su una panchina al sole…
Hanno bisogno di sole le vecchie ossa scricchiolanti…
Guardare le nostre rughe scolpite una ad una…
Prenderti per mano e dirti…
…non te ne voglio se te ne sei andato prima tu!
Stanca un’onda si allunga, sottile,
pigra si distende accarezzando la sabbia…
Si riforma instancabile e poi…
Timidamente si ritrae.
Laggiù dove ogni sera si spegne il sole,
va a morire dove vanno a morire i sogni…
e anche lei senza far rumore!
Quando scrivo, scrivo allo stesso modo di come vivo.
Forse ho una voce interiore che mi guida…
Forse esagero sia nella scrittura che nella lettura…
A volte lo faccio male e butto giù soltanto per me stessa.
Forse coltivo speranze…alcune o tante illusioni…
Tutto si infrange…é come un navigante in alto mare
Senza bussola o punti di riferimento…
Ma ho a disposizione il mondo…
Un mondo dato per intero senza un prima o un dopo.

Mare

Mare…immaginazione dell’inafferrabile
fantasma della vita…
un’onda diventa specchio…esita un attimo,
sale sulla spiaggia…si ferma, poi sconfitta
si ritira scivolando lungo la via del ritorno.
Un’altra onda nasce…un’altra muore…
Banale meditazione sull’eterno ricominciare.
Il sole cade in mare e sorge la luna…
Invade di luminosità la sabbia come
tenui fili d’argento…
ne colora minuscoli granelli.
Un piccolo scoglio brilla sognando
un cielo tranquillo e limpido…
Le onde stanche di ballare finiscono il loro
viaggio abbandonando bianche conchiglie sulla riva.
Alto nel cielo le piccole luci di un aereo…
Muto come uccello smarrito.
E’ un’arte quello che colpisce…
Divide la nostra serenità emotiva
dallo smarrimento emozionale.
Tutto intorno è vita, anche le cose inanimate…
Le vedo e le sento…come i miei pensieri
che mi spingono ad esistere al di là
delle parole…infinità perfetta…
Rientra in me la vita che
non sa cosa fare del tempo.
Discute con la mia fragilità
e il mio immaginario.
Mi riposo all’ombra di un ricordo…
Piango sui paragrafi della tua vita spezzata…
Sulle parole di saggezza che rimangono soltanto eco…
Sui luccichii elusivi dei vortici che mi ha teso…
Sugli spazi senza confini che rubano alla notte il giorno…
Sulla malinconia che mi chiude in me stessa…
sui canti di un vento…onde sonore,
onde luminose che spargono in giro fogli caduti.
Tutto subisce un rallentamento e la vita pare sospesa…
Un sospiro…un piccolo gesto..
rimetto in moto il mondo…
semplicemente “divenire”
dietro la finestra del “sempre”.

Quando aprivi gli occhi

Quando occasionalmente aprivi gli occhi e ti dava tregua il dolore,
era per guardare dalla finestra della tua stanza lo stesso spicchio
di angolo di cielo…Il male ti consumava,
gradino per gradino, e tu bramavi un poco
di sollievo dal tormento con lo sguardo smarrito… pieno di spavento…
Era l’altra faccia della vita, quella rimasta in ombra che ti chiamava…
quella del vuoto, del nulla e del niente che ti restava…
Forse non è stato così straziante come hai temuto…
Anche se i tuoi occhi cercavano aiuto…
Di quelle ore ho una memoria affannata,
un confuso soprapporsi di voci e volti…
Nessuno mai ti ascolta in quei momenti…
Mai per davvero…senti soltanto te stesso…
Punture di spillo acuminate nel tuo cuore…
Tanti buchi neri da colmare…Anima svuotata e tormentata.
Sopravvivi per cercare una soluzione…
Perché anche la pietra cede e montagne possenti
si riducono a niente sotto la pioggia e il vento?
Perché, perché non anche il dolore quando ti scava dentro?
Tutte le ricchezze raccolte nel nostro lungo viaggio,
i momenti condivisi e tutto ciò che siamo stati,
il lento accumularsi delle cose, quelle che ci hanno fatto ridere o piangere…
dolori o sorrisi che ci siamo lasciati dietro…ricordi, sentimenti
e volontà come pensieri…ogni cosa data e persa non saranno
alberi che cadranno o fiori che appassiranno,
ma un regno dove c’è la pace e l’angoscia non li agita più.
E’ come mettere a fuoco un sogno e tenerlo fermo…
un sogno tentatore o ossessivo e vederlo da vicino…
Nella banalità del cielo visto da sempre azzurro-pensiero,
le nubi spartiscono questa notte con la luna…
una vertigine mi prende per come è breve la vita
e a come scorrono veloci i nostri giorni…
ti vedi soltanto dentro con le domande
che sono simili a stanze chiuse a chiave.
Soffia il vento della sera…i miei pensieri sono
come coriandoli che cerco di raccogliere nella bufera…
Poi il vento cade ed è come un bisbiglio…
Questo bisbiglio che se non fosse arrivato dal vento
sarebbe come fossi arrivato di nuovo tu…
Sguardi, lacrime e sorrisi nei miei passi di ogni giorno
dove mille occhi si incrociano…Luci sommerse
nell’antico mare che le onde rubano…Dove si infrangono anche i sogni miei.
Domande semplici…Ma le risposte non esistono…
Vago su questa spiaggia…osservo due sedie vuote…
Quante vite vi si saranno sedute…
Nella mia mente un dolce sussurro in cerca di un po’ d’ascolto.
Cerco un po’ di luce per non soffrire…
un vento caldo per alimentare i miei sogni che cadono a pezzi…
Soltanto a due giorni non devo pensare: ieri…e domani!

Sola su questa assolata spiaggia

Sola su questa assolata spiaggia
nel circolo del tempo, lievi
volteggiano i miei pensieri…
Li spingo al di là della mura,
incamminandoli….
Odo voci che ricominciano a esplorare
angolo per angolo…alla ricerca
di chissà cosa…alcune sono carezzevoli
e mi parlano nella solitudine del mio
lungo cammino…dei giorni che ho consumato,
dei ricordi dei primi sguardi
filtrati tra le ciglia delle promesse d’amore…
dei giorni rintanati nella nebbia
a seppellirmi il cuore…
del tempo che indugia nei grovigli della memoria…
distribuisco al cielo i miei voli interrotti…
del ‘per sempre’…di quando ci fermavamo
sulla collina…quando con la tua mano cercavi
la mia mano…quando la tristezza mi si
insinuava dentro l’anima…non muoverti…
chiudi gli occhi e respira…non te ne sei andato…
Ora nel tempo senza fine, le onde
si infrangono in queste acque di cristallo…
avvampa nel tramonto l’orizzonte
prima che scenda sera…
Riluce già la prima stella e
il cosmo s’accende sparpagliando
nel suo disordine, miliardi di altre stelle…
C’è musica nell’aria…osservo anche la luna…
é lì che vibrano quelle note…
Un fresco venticello e il dolce sciabordio
delle onde cullano le mie pene…
volando come vecchie carte
nei corridoi del vento…

Crepuscolo

C’è sempre qualcosa in mezzo al caos…
Qualcosa a cui aggrapparsi…
Si deve soltanto afferrare…
Un’immagine… qualcosa come
un foglio trasportato dal vento…
Ogni volta che tendi la mano
per afferrarlo si allontana
travolto da un vortice…
Stringi un piccolo lembo, trattienilo…
Oppure é un’onda che sale sempre più in alto
Gonfiandosi ricade, poi si infrange
precipitando in basso, diventando piccola e piatta…
corre sulla sabbia…schiuma bianca e innocua…
Il sole basso ad oriente
allunga le sue ombre
fino all’orizzonte cobalto…
Le nubi così bianche da sembrare
giganteschi cigni addormentati…
Le parole per tutto questo non sono la realtà…
sono soltanto l’espressione di ciò che si vede…
Ai simboli esteriori dell’esistenza
si contrappongono simboli interiori.
Non sprecare tempo a cercare qualcosa in particolare…
Segui il soffio della vita e afferra tutto ciò che capita…

Sabbia bianca e soffice

Vita è tempo…tempo che scivola tra le nostre dita
Come sabbia setosa e tiepida…
sabbia bianca a perdita d’occhio
Spettacolare scenografia dell’Essere,
opera del creato esatta e finita.
Vita è un mare che incanta, commuove e spaventa…
Che è saggio, potente, dolce e imprevedibile e non da risposte…
Vita é… cose che non muoiono mai,
rendendoci solo consapevoli del nulla.
E’ un nulla fermarsi e tacere voltandosi
a guardare il sentiero di passi
Sulla sabbia bianca e soffice
che le piccole onde man mano si portano via.
Guardi…ti dici che devi pensare a qualcosa…
ma non ci sono pensieri, soltanto sensazioni...
studi l’esatto punto in cui l’onda diventa specchio,
esita un attimo e infine sconfitta si ritira lungo la via del ritorno…
Tutto è silenzio…nulla è più rumoroso del silenzio…
un piccolo silenzio puoi sentirlo ovunque…
ti sussurra addosso… ti urla indifferente da un cassetto
dove hai riposto sentimenti, abbracci e parole amiche
che avresti voluto dare…è il tonfo del tuo cuore
quando attendi che chi soffre se ne vada adagio per avere pace.
Lentamente il sole sta calando e nuvole leggere
e rosse si rincorrono, lievi e vaganti
Assumono forme strane…cangianti…
Avrebbero forse potuto correre
verso un’altra parte dell’universo?
I resti di un sogno finito ritornano come voli di un gabbiano
Rischiarando ancora i sentieri della mia vita…
Mi tengo i ricordi…almeno quelli.
Cerco un’imperfezione nel cielo, una lacerazione…
Qualcosa che mi convinca e mi assicuri che sono qui…

Quando muoiono i sogni

Dimensione dell’umano spesso sconosciuta,
a volte imprendibile, a volte mistero dell’esistenza…
Dimensione fuori dal reale a volte mistero
nell’incontro-scontro tra i flussi dell’immaginazione…
nei labirinti dell’inconscio…
A poco serve sognare…dicono…
Ma da questo caleidoscopio di emozioni non si può sfuggire…
Arriva la notte…rumori attutiti come brontolii ovattati…
Corrono i minuti come invadenti intrusi
trasportando i nostri bagagli di esperienze…
cercando spazi nei ricordi con sovrapporsi
di confusi frammenti, di immagini…
fotogrammi incompleti…
angoli di vita, sogni smarriti…
amori lontani e amori mai dimenticati…
spiagge dorate e libertà di emozioni…
Esplorano vicende mai dimenticate…
Sensazioni introspettive irrazionali
in cui i sogni, i sentimenti, gli incubi
e gli stati d’animo si fondono
in una soluzione apparentemente contraddittoria…
Mettono in luce errori e angoli confusi,
alla ricerca di attuali verità, tra sogno e realtà,
mistero eterno e carica sentimentale,
frutto di riflessioni oltre che di sensazioni
attraverso il filtro della memoria
alla ricerca dell’infinito…
Si velano i nostri sogni…
si allontanano sempre più…
Se ne vanno senza far rumore…
Pian piano sino a morire…

Scrivi

Scrivi per calmare la tristezza…
Scrivi per colmare i momenti gioiosi
e il vuoto del tuo intimo.
Scrivi per esprimere sentimenti, sensazioni e affetti.
Scrivi per ricordare i dubbi e gli episodi della vita…
Scrivi per le cose più belle,
quelle che danno nostalgia profonda,
desiderio di pace, solitudine o amore.
Scrivi per esprimere un pensiero nato
in un momento triste o riflessivo.
Tante sono le parole confusamente ferme o folli,
sono minuscole o immense…
punteggiano un discorso con virgole d’ali…
Nella solitudine a volte arrivano tutte assieme
in inutili brusii o in echi assordanti…
convulse note, luci baluginanti…
Mi invitano ad unirmi al loro coro
nell’infinito, dove lasciano i loro messaggi…
Ricordi di parole rinchiuse in echi di perduti affetti, di inutili attese…
Cedono vita, arrese, rabbia e rancore…
Fogli di vita consumati e trasportati dal vento…
Scrivi allo stesso modo di come respiri o vivi…
Scrivi anche se a volte lo fai male
o butti giù cose solo per te stessa…
E’ un modo come un altro per proseguire…
Forse coltivi anche speranze...Alcune o tante illusioni…
Scrivi quando al risveglio la mattina
hai l’anima delusa o ferita…
e quando questa muore all’imbrunire,
scrivi per risuscitarla con l’aurora.
Scrivi la realtà scaturita dalla vita
che troppo spesso ti sfugge tra le dita…
Fino al momento di scrivere hai a disposizione il mondo
senza un prima e un dopo…
Scrivi se davanti a te hai un paradosso incerto
su ciò che è giusto e ciò che è bene…
così oggi abbraccerò anche un po’ la vita, non solo buio e solitudine…
Anche se è imprevedibile e fluida come il mare
non può essere lasciata fuori…
Questo è un Tutto rispetto a un Nulla e un nulla rispetto al Tutto…

Le note del tempo

Vita…illusione e realtà…a volte coincidono
l’illusione nella realtà e realtà dell’illusione…
compromesso del mondo reale.
Qualcuno affermò…tutti abbiamo
“una città radiosa” dove
…annusare fiori inesistenti e bussare
a porte inesistenti…esiste o non esiste…
Le cose non sono mai così come sono
ma come le vediamo.
Precipizi interiori…esistono e non esistono…
Ma sono sempre precipizi in attesa…
Precipizi nei quali catapultarsi.
I minuti arruffati dalle gioie…
Le musiche soavi che fanno l’occhiolino
a una speranza…una stanza buia…
una pianta senza foglie…un ramo secco…
una nuvola nell’azzurro del cielo…
un fiore che appassisce…
una malattia profonda e una morte inattesa…
A contestare al tempo le sue cicatrici
è un duro equilibrio fra colori e grigi…
felicità e dolori, incanti e disincanti.
Vedere e non vedere…
Sprofondare dentro il non vedere
e vedere nuovamente al di fuori di noi…
parte integrante di interiorità trasfigurata.
Varie sono le dimensioni di vita…
Ora si intrecciano, ora si allontanano…
Enorme spartito musicale dove
noi siamo “le note del tempo”…
alcune armoniose, altre stonate…
chi canta, chi urla…ognuno con la sua voce
di quel coro cosmico…unico concerto!

Si sono addormentati i sogni?

Abbiamo tutti paura dell’inconscio,
in perenne dialogo con la nostra anima,
esigenza interiore per trasmettere sentimenti,
emozioni intense insopprimibili.
Abbiamo tutti bisogno di una ricerca
dello spazio concreto e dello spazio astratto…
visibile… invisibile…infinito…finito.
Nel percorso esistenziale frastagliato
da gioie e sorrisi, affanni e turbamenti,
l’amore cattura l’ineffabile per vincere
le asperità della vita…
Abbiamo tutti bisogno di sogni…
Miraggi incantatori senza storia né tempo,
che spesso riaffiorano come rifugi sicuri
per abbandonare il reale e compiere
un viaggio nella nostra anima…
arrivare alle radici della vita fino
a quella fenditura aperta tra l’essere
e l’esistere…
Il tempo poi fissa delusioni e inasprisce
sofferenze…enfatizza le speranze…
smaschera ipocrisie…solleva i veli
delle illusioni…accende la notte
quando i pensieri attingono
al germogliare di desideri…
quando le parole che non contano
rimangono in comico equilibrio tra
i vuoti e i pieni…tornando a vivere
nelle sofferte assenze.
Quando toccanti musiche
oltrepassano il limite intente a
consumare anche i sogni…
Mi riinvento allora una vita per dedicarla ai sogni…
Forse si sono solo addormentati…

Silenzi e solitudine

Lascerò nella solitudine che mi fa
mancare il respiro anche i pensieri.
Soltanto la speranza permette
Di scrutare il tempo, la vita e lo spazio
Condizione essenziale per scacciarne
L’inverno materiale e esistenziale.
Piangono i ruscelli che mormorano
sopra i sassi…piange l’uomo
al quale resta solo la speranza
quella che ti aiuta a rivedere le stelle,
a contemplarle sulla tua casa di sera…
Complessità del mondo…
Dimensione quasi surreale
in cui viviamo una vita
costituita da tante linee
ora semplici ora confuse…
anche da tanti colori…
alcuni cupi altri luminosi.
Complessità dell’esistere,
di cui è difficile la comprensione completa…
A volte capita, anche se dirlo è già rumore,
come un silenzioso e tremulo soffio di memoria
si infili nell’orlo già strappato della solitudine
della nostra anima…
A volte capita, che il rumore di un sommesso
frusciare di stagioni lontane,
plasmando sfarfallii di pensieri,
evochi presenze di volti amati.
A volte capita che il volume del silenzio
nessuno lo voglia udire …
è forse il suo glossario che manca?
A volte capita come sia crudele il silenzio
per ciò che tiene celato il tempo
sul deserto delle speranze un giorno possedute…
delle illusioni utopiche nate e poi dimenticate…
da un ricordo nel tempo…da un balzo nel sogno…
da l’esaltazione e l’euforia di un’illusione.
Non è la vita un rumore silenzioso
che danza su parole e sentimenti,
e dove in silenzio ascoltiamo il nostro cuore?
Forse un punto fermo nell’esistenza c’é…
E’ lo spazio assoluto che è ciò che rimane immobile
e a cui possiamo aggrapparci…
Tutto ciò capiterà…e di me resteranno
vecchie foto di carta e deluse poesie…
e le infinite immagini filmate della mia memoria…

M’invento una vita

Fragilità della vita…
Come le foglie sospinte dal vento…
Come una candela che consuma la cera…
Nel corridoio del vento
Volano come vecchi giornali
Le nostre pene, le trascinano…
Volano confusi pensieri del passato,
sogni convertiti al quotidiano…
i vuoti e i pieni delle parole
che non bastano mai
per rovesciare il destino…
Ora che m’invento una vita
La dedico ai sogni dell’anima
Impiegando quei sogni
Che si sono soltanto addormentati…
Scrivo sopra una nuvola del cielo
Dove il vento la legge al sole…
Piano piano la nuvola va
A ricoprire le montagne…
I miei occhi la cercano
Ma ormai si è disfatta…
Così anche oggi abbraccerò
Buio e silenzio…ma anche un poco
La vita, perché non può essere
Lasciata fuori…
Anche se imprevedibile
E’ fluida come il mare,
mescola vuoto, felicità e dolore…
Non ha forma…
Assume solo quella che
Ciascuno di noi le vuole dare…

Echi della mia infanzia…

Echi della mia infanzia…
pagine lette e pagine bianche
della mia vita.
Promesse di stagioni e
squarci d’azzurro…
soffi d’aurore sul mare e sui campi…
pioggia fitta e fredda su strade aperte,
sui lumi che si accendono
e quelli che si spengono…
sulla soglia della mia casa…
sul musino della mia gattina…
sui vetri delle gioie inattese
e sui suoi silenzi…
sui rifugi infranti e sulla solitudine
della strada della morte non desiderata…
sulla speranza rinata, sugli alberi,
sulla schiuma delle nuvole…
sulle dorate immagini e sui dolori
che ti scoppiano il cuore…
sul ieri perché è stato…
sugli echi degli affetti perduti…
sugli affanni da stemperare…
sui ritagli di luce per dipingere
meglio il cielo dei ricordi…
sulle orme ripercorse che
conducono a niente…
sui dolori dei percorsi obbligati…
Restringi il tuo cerchio di vita…
Controlla se tu stessa non ti trovi
nascosta da qualche parte al
di fuori del cerchio…nella speranza
d’essere ricompensata da queste
visioni oltre i sogni…
oltre i desideri…oltre il caso…

Spazi assoluti

E’ come una grande galleria la vita…
Oggetti esposti e quadri che
A volte hanno un senso e a volte no..
Piccoli momenti…grandi e piccoli
Drammi mai collegati…
Piccole e grandi gioie…
Come mettere insieme queste cose
O ricavarne un “Io” da questi momenti?
Oppure un ordine nel mondo
Un modo di trarre un senso
Da un ricordo nel tempo…
Da un balzo nel sogno…
Da l’esaltazione e l’euforia di un’illusione…
Pare si possa essere
Intrappolati in un attimo…là…
Resti là…a volte senza biografia…
La tua autobiografia o quella
Che racconti a te stessa.
C’è sempre un piccolo dio negativo
In noi che con le reticenze,
Le troppe verità e smentite,
Le sconfitte e le illusioni che non ci dà pace
E ci fa faticare a capirci…
Forse un punto fermo nell’esistenza c’é…
È lo spazio assoluto che è ciò
Che rimane immobile e
A cui possiamo aggrapparci…

Briciole…

Stelle…borioso bagliore una ad una come un sogno…
Non sono i sogni echi di vite passate,
testimonianze di vie già percorse?
Dove sono questi posti?
Sentieri tortuosi di una collina,
prati in fiore, ondulazioni di campi bagnati dalla pioggia…
mari color smeraldo e sabbie bianchissime…
e poi felicità e dolori che ti scoppiano il cuore…
frasi pericolose, vecchie parole per ferire,
danneggiare…attese indulgenti come
uno scienziato che aspetta con pazienza
che il composto sul piattino
cambi colore e si tinga di rosa…
memorie intrappolate nella luce dell’inverno
che si tirano dietro in un infinito
pozzo senza fondo tristezza e solitudine…
A volte è un sogno impietoso che ti tiene
stretto in quel terribile fardello interiore,
ti fa sanguinare il cuore per il desiderio
dei vecchi tempi…rivivere felicità perdute…
briciole raccolte in scatole piene di particolari…
inezie dimenticate…inutili dettagli.
Grandi o piccole storie a volte pazze
a volte inverosimili…ma tu ci credi…
te le porti addosso…cose così…
Una domanda affiora…
E’ tutto fermo al di qua delle cose
o al di là di queste?
Mi sono dimenticata di tutte le cose
che rendono breve la felicità
e lungo il dolore…custodisco i
sentimenti in un cassetto ingrigiti
dal colore della scontatezza…
abbracci che avrei voluto dare…
parole amiche che avrei voluto sentire,
divisa nel cuore e nell’anima dalla mia
fragilità…

Giochi di colori

Mare…immaginazione dell’inafferrabile
fantasma della vita…
Laggiù dove le onde s’infrangono contro
la barriera corallina
e urlano spuma, in infinite gocce
d’acqua si disperdono…
Tutto è buio o luminoso…
Rumoroso o silenzioso
Denso di solitudine eppure
pullulante di vita segreta…
Se sapessi dipingere queste sensazioni
e dare colore ai miei pensieri,
evidenziando le luci, disegnando i contorni…
dipingerei blu intensi nei
ricami del cielo e del mare…
gialli impetuosi tra accesi rossi del sole…
velluto le ombre…ritagli di luce
per dipingere meglio il cielo
dei ricordi…
Mi perdo così accarezzando questi attimi
per stemperare gli affanni…
per ripercorrere orme che
conducono a niente…
Per riscoprire dolori di
percorsi obbligati…
Nella speranza d’essere ricompensata
da queste visioni oltre i sogni…
oltre i desideri…oltre il caso…

Silenzi del mondo

La vita che scivola via come un fiume
da una curva all’altra, ci da la somma
dei respiri e dei battiti…
Il perdono ci fa comprendere l’amore…
Scrutare lontano o perdersi nelle nuvole…
Saltare nell’ignoto…
Non è forse in costante cammino
con l’aldilà lo scrosciare della pioggia…
Il soffio del vento…il nascere degli astri…
Il rombo del tuono?
In questo nostro “Io” in transito
tra il limitato e il precario
sempre in fuga dal mondo e dalla vita…
sul punto di perdersi verso il vuoto…
Senso di precarietà e limitatezza
di ciò che è, alla frontiera del non-essere…
Tra beni effimeri e beni imperituri…
trascorre buona parte della vita
per un desiderio di stabilità,
per edificare la nostra torre
che si elevi all’infinito.
Nel nostro universo tormentato
a volte filtrano solamente luci d’amore
o di melanconia…miscela di
tensioni e emozioni…
Attingere all’ineffabile per oltrepassare
il reale…andare in un surreale per
rendere tollerabile la vita…
L’infinito è lì a portata di mano…
Nel silenzio chiave di riflessione…
Si è qui o altrove?
In qualche luogo di uno spazio
finto o sognato?
Forse che lacrime e sofferenza
non sono altro che elementi ornamentali
di un giro a vuoto prima
di sprofondare nell’Oblio?
Realtà e sogno non potrebbe
essere un tutt’uno? Dimensione dove
regna silenzio assoluto…
Qui dove i pensieri prendono coscienza
e dietro “i silenzi del mondo”
troviamo la vita di tutti i giorni…

Ricordi…

Ricordi…paesaggi soffusi dalla malinconia…
Tenui o sfumati…spazi lontani oltre le cose…
ricerca di infinito, ombre e riflessi nel mondo di mistero…
Tante sono le parole che qui vibrano giocando
in lucenti mulinelli di sabbia bianchissima…
Parole che nascondono dubbi come scudi
che difendono in battaglia…
Parole che leggere svolazzano nel tempo
come pagine strappate da un libro…
Parole che sbocciano all’improvviso
come nuvole che coprono l’orizzonte…
Parole sommerse nelle immagini del passato
di passaggio tra verità e bugie…
Parole che rivelano storie a schegge
che solo il tempo a disfarle è capace…
Parole che si mescolano nelle stagioni…
E nei giorni si spengono, ritornano,
si ripetono in un gioco furtivo…
Parole nell’irrealtà di un mondo del silenzio
dai contorni diluiti fino all’evanescenza
laggiù…nell’invisibile…
Parole che danzano e danzano…
ora voluttuose ora tenaci…
E chi tenta di acchiapparle o di fermarle
giocano con loro…infine sfumando
volano verso l’eternità…
per riudirle nella risacca del mare…
Nel turbinio del vento che sussurra senza posa
voci lontane…nell’impeto del fiume
che si tuffa nella cascata…
Perché parole sono i pensieri…
Energia che non si estingue ma si trasforma…

Misteri

A volte il tempo sfugge
tra il vuoto delle mani
consumando ore incerte
e frazioni di vita perse…
Il tempo che si sottrae
a quello che ci è concesso
sui silenzi delle lacrime
sulle ferite del cuore…
Sulle ingannevoli lusinghe
dei sogni di cristallo trasparente
che sono più di mille…
Cresce invano sulla minuzia
di un sogno solo
di una strada senza stelle…
Sulle estati senza fine,
sulla quotidianità reinterpretata,
variegata e colorata…intrisa
di emozioni…dove la luna gioca
con le nostre notti più vive
dell’ansia dell’amore…
Sui suoi istanti mutevoli…
Sulla fugacità di un tramonto affascinante,
sui dettagli soavi dei pensieri
che svelano insospettate sfaccettature…
Sui silenzi misteriosi
e meditativi della morte e
sulle promesse d’arcobaleno
dopo le tempeste…
Sulle corde di uno strumento
dai suoni cristallini, poetici
o commossi, turbati o descrittivi.
Diverse corde d’onde sonore…
Aspettami nell’aldilà,
qualunque tempo sia…
molto presto…più in là…
non importa se è adesso!

Vanno e tornano i ricordi…

La vita, in fondo, è tutta una questione di suoni…
Interiori o esteriori sempre ci accompagnano.
Non si può rifiutare di sentire la sottile vibrazione
della nostra anima…è partecipazione emotiva…
Abbandono…ci racconta il buio e la luce
dei sentimenti del nostro inconscio…
E’ la stoffa che cucita in vari modi
ne prende la forma…si inserisce poi nel cuore
con immagini che dominano la vita e la
trattengono in bilico sull’orlo della nostra mente…
sfumature d’opale di soli al tramonto…
di alberi che oscurano trame e ombre il verde…
invitanti accordi di una musica…
gratitudine per come la mente può
danzare attorno alle parole, anche se
sono poche e semplici…come un silenzio.
Un silenzio che parla…che insegna tante cose…
Che rotola con i ricordi lungo le valli della vita,
lotte fra luci e ombre, fra conscio e inconscio.
Vanno, vengono e tornano i ricordi…
Girano senza stancarsi e sono liberi…
Sfiorano le notti e i giorni, i sogni recenti
e passati con le loro finzioni senza confini
e gli steccati di realtà. C’è anche magia nei sogni…
Magia di rischiare un sogno che
nessuno vede …tranne te…
Alcuni questi posti li chiamano “laggiù”…
Altri lo dimenticano o gli danno un nome…
Altri vanno a rifugiarvisi…perché certi sogni
ci fanno correre sempre allo stesso posto…
o perché hanno anche i loro privilegi…
prelevare in questo mondo le sensazioni
prelevate dall’altro…riprendere al volo il filo del tempo
per ballare ancora un po’ con la vita.

E’ un mare cristallino…

Sdraiata sulla riva
di questo mare cristallino
col sole che brucia la pelle,
colgo l’aspro odore di salsedine…
Tutto intorno a me c’è vita…
Anche i miei pensieri…
Pellicani in volo
si tuffano nell’acqua
per acchiappare le prede…
C’è una leggera brezza
in quest’aria afosa…
e piccole schiere d’onde
si sfrangiano e lisciano
lente la bianca sabbia…
Onde piene di sensazioni.
Ascolto il vento sul mare
e la risacca della solitudine…
Qui c’è soltanto ritorno
in questa mia vita
rosicchiata dal tempo.
Guardo il sentiero dei
miei passi sulla sabbia soffice
che le onde si portano via…
portano via anche i momenti sordi
e quelli senza speranza…
le trame aggrovigliate della mia vita
e gli abissi del pensare
lentamente si tramutano in sussurri…
Contemplo piccole nuvole
che sembrano dipinte sull’acqua…
con piccoli sbandamenti si scompongono
per formare nuovi sbuffi…
Arrivo a credere di poter saltare
direttamente in cielo e
capisco che il destino non è una catena
e neppure un correre a perdifiato
verso la fine…è un volo…
forse il tempo e il modo
per non far finire nulla
mi aspetta e mi chiama…
devo soltanto ascoltarlo!

Piccola Mimì

E’ tempo di contare i giorni,
quelli passati e quelli che resteranno…
Sogni, ricordi e amore…suoni del tempo…
Bandite le parole passa un lieve silenzio.
Finiti i tempi delle attese mutevoli,
dolenti, innocenti d’aspetto
ma a carpire le instabilità del domani.
Cerco momenti di pace…anche lontani
spettatrice ultima di una platea vuota…
anche tu, piccola Mimì…
meditavi come me su troppe cose…
scrutavi il mondo…anche quando
gli anni ti pesavano…quindici non sono pochi…
Sentivi vicino la tua fine cercando di nasconderti…
quasi vergognandoti d’essere così ridotta…
Eri paziente e carezzevole …
Ricordo i dolci occhi verdi quando mi hanno detto…
…ecco il miglior modo per dire addio alla vita…
poi…la morte ti ha concesso la libertà e
adesso non so più quanto dista il tuo dal mio mondo…
Alza il tuo musetto piccola Mimì…
Guardiamo ancora insieme il domani…
Gioca ancora con il gomitolo
contorto della mia vita…
Sento nel buio che sfiori la mia mano…
Il corpicino morbido acciambellato nel mio grembo…
Ti cerco in silenzio negli angoli di casa…non ci sei…
Sei là sepolta in un angolo del mio giardino…
Dolcemente ti osservo…da una foto di noi due sul comodino!

Piccole parole

Indecifrabile mondo, miscuglio
di albe e tramonti percorso
da una inesorabile
diacronia nel tempo…
Dove la memoria lega
il presente e il passato
perché nulla può essere
l’oggi senza ieri.
L’evocazione del passato
lungi dal rischiararsi
rimane avvolto nel mistero…
le inquietudini mai risolte…
i tormenti e le paure…
le molteplici sensazioni
e i ritmi emotivi alterni…
le parole non dette
conservate nel profondo…
misteri che non possono
essere interpretati, ma soltanto
avvicinati nella speranza
che suggeriscano altre parole…
altri pensieri…
Ho soltanto piccole parole
e molti spazi di silenzio…
Una foglia che nasce è già
un segno che si fa parola…
Una farfalla su un fiore
è un’agile danza…
Un mare azzurro è un dipinto
di incanti e di colori…
Un sole al tramonto è uno
scintillio di luci…
La luna che nel cielo si
affaccia pallida e tremante
é timidezza per non disturbar
la quiete della notte…
Una poesia è la voce dell’anima…
fa vivere, sognare e fantasticare.
A volte non è come la vorrei io…
Ma ogni possibile parola
spazza via solitudine e silenzio…
Così il tempo vola!

Apparenze

La nostra complessa spiritualità parte
sempre dal tangibile materiale e reale.
Spazia negli infiniti silenzi interiori
del nostro animo per esprimere
emozioni, sentimenti e passioni…
per accogliere l’immaginazione,
la fantasia e i sogni…
E’ come una tela bianca che aspetta
soltanto di ridisegnare te stessa…
qualunque cosa decidi di essere.
Aspetta di colorarsi con le nostre
esperienze e riflessioni…ogni ricordo
inconsciamente dipinge qualcosa…
ogni parola fruga e fa da guida
al nostro esistere…espressione più eccelsa
di un’aritmetica interiore e inconscia…
Speranze nate da un arcobaleno
che brilla su una goccia di rugiada
d’un filo d’erba…su cui vorrei camminare
in questo breve giorno per riprendere
al volo il filo del tempo perduto!
Ormai il mio tempo forse si è perso
negli attimi di un sogno…
nel vento che ha molestato le stagioni…
nelle strade del caos che ha
offuscato la memoria…
negli spazi sentimentali di
amore e di pianto…di affezione
e rimpianto…
nelle soste delle illusioni nelle ore felici…
nelle carezze di sguardi…
nei granuli di vissuto profumati
d’amore e di colori…
nei sussurri intimi di silenziosi dialoghi…
nei combattimenti fra desideri e realtà presente…
nelle illusioni riflesse in specchi mai esistiti…
nella voce del tempo sciupato, sprecato dal nulla…
del tempo cercato e trovato
per poco, perché subito perso…
nelle parole perdute, rinserrate in gola
ad aspettare altri momenti…
nei pensieri che avresti voluto esternare
svaniti nel buio delle occasioni perdute…
Gli attimi abbaglianti seppur sfuggenti
di un raggio di sole, serviranno
a farci sentire meno sperduti?

Dissolvenze…

Nel silenzio lento e muto,
mi domando dove si è nascosto il sole…
in quale attimo, in quale ricordo.
Forse nel bagliore di quell’ultimo sguardo,
quello non capito,
quello che sempre mi assale…
quello della felicità, della speranza,
della quiete simile alla gioia…
o forse altrove…
Nell’ombra di virtuoso nulla
dove la fantasia può evadere,
inventarsi promesse…
Si assottigliano poi i ricordi…
quelli che stringono ancora sogni,
nugoli di stelle e giorni tessuti in drappi d’oro.
Si dipana la matassa della mia vita
in quest’ultima stagione di silenzi
pieni di parole senza senso… e tempo…
Domani sarà vecchia anche
questa mia poesia…
L’esistenza stessa è un attimo
compreso fra due attimi…
Fra un’alba ed un tramonto…
una lacrima e un sospiro
un giorno d’amore e un respiro…
soffi e niente più!
Cedo al sonno volto già
nell’attesa di un nuovo giorno
a domandarmi sempre e come allora…
perché ho così paura del buio
e del silenzio che sento attorno?

Ho trovato una conchiglia…

Su questa sabbia dorata,
stanche si spengono l’onde…
Vanitose nello sfoggio delle sue luci
le alte creste iridano
il mare all’orizzonte…
prateria infinita d’acquamarina
e turchese e da prisma di fuoco
accese…
La lentezza delle onde fanno
scintillare piccoli granelli di sabbia…
Ho trovato lungo la riva
una conchiglia…
forse dentro vi ho nascosto
sogni e segreti lasciati andare alla deriva…
Il ricordo del tuo viso,
il calore di una carezza,
la fiamma della passione
e il sapore dell’ebbrezza…
i bisbigli del buio,
i mormorii inebrianti…
l’illusione di risentire i tuoi passi,
la gioia di riudire la tua voce…
la speranza di riabbracciarti ancora.
Poi…le spine del cuore,
le ferite dell’anima,
il bussare alla porta dei silenzi,
il soffio della noia,
le preghiere silenti della notte…
le grida di dolore…
Ora, l’anima quieta
nel riflesso di sogni lontani,
di un infinito viaggio,
cancella dolori e nostalgia
nell’esegesi della realtà,
aprendo le porte alle
profondità nascoste del
mio essere…

C’è chi pensa…

C’è chi pensa che la vita altro non è
che un’imperfetta immagine della realtà…
C’è chi pensa che gli attimi di perfezione
nascono per puro caso…
C’è chi pensa al mondo come un palcoscenico
dove la morte è un’irrevocabile drammaticità.
C’è chi pensa che la vita è una scatola magica,
una matrioska che rivela mondi abbozzati
racchiusi l’uno dentro l’altro…
C’è chi pensa che nel buio dell’anima
echeggiano muti silenzi e mesti lamenti…
C’è chi pensa che accendere luci sui sentimenti
possono colorare d’emozioni
e illuminare di chiaroscuri il cuore…
C’è chi dice che i sogni sono bagliori che
si accendono di effimere speranze
e si spengono senza lasciare tracce…
C’è chi dice che quando nella vita
si azzuffano ricordi imbastiti tra
fiori e rovi, le domande rimbalzano
tra consolazioni di riflesso e sogni riparatori.
C’è chi dice che nei momenti di più
intima commozione, se guardi
l’ultimo orizzonte seguendo il calar del sole
tra nuvole rossastre, bionde e grigie,
ti senti confuso come quelle
luci che stai fissando.
C’è chi dice che far scaturire parole
per descrivere queste sensazioni,
ti aiuteranno poi a ricordare
e a calarti nuovamente in quell’emozione.
C’è chi dice che cercare nel tempo
l’età che non si trova, non è quel
tempo che ci può dare altro tempo.
C’è chi dice che a niente serve spiegare
quel brivido che fa sciogliere, impazzire
e coagulare il sangue in quel dolore
che dà impossibilità di risposte….
C’è chi pensa che misurare l’onda emotiva
di un sentimento riaffiorato dal nostro cuore,
da una poesia, da una canzone…quelle emozioni
che fanno spuntare una lacrima, a nulla
serve sopprimerla…essa scuote il nostro Io,
esce dai nostri occhi, scivola sulle gote e
inizia la sua folle corsa
prima di essere stroncata dalla nostra mano.
C’è chi afferma che la terza età
ha nella mente una tavolozza colma di fantasia,
un’ispezione del tempo per
rubare ogni piccolo ricordo…

Cuore senza sogni…

Ho il cuore pieno d’attesa
per uno sguardo che non arriva mai…
Scorgo segnali luminosi per rivivere nel presente
sfocati ricordi del passato
con i dolci incanti, i sogni e
le passioni, gli anni perduti
e quel poco di impossibile…
Istanti che non smetteranno mai
di stritolare le parole del silenzio,
sugli inutili giorni senza fine
dove s’apre una porta verso nessuna strada…
Nelle notti di solitudine attorno
a un cuore senza sogni,
una musica dai ritmi sincopati
di immagini, o dolce o voluttuosa,
proprio prima del sonno, nel limite
dell’inconscio, mi apre il cuore
alle reminiscenze dell’infanzia,
dell’adolescenza di ieri e
prima dell’alba di domani.
In questo mistero cavernoso di
tesori ammucchiati alla rinfusa,
affiorano voci che sussurrano
altri sogni, offrendomi l’oblio…
…Tutta la vita si lotta per
diventare quello che si é…

Tempo…e vuoto!

Arcobaleni di gioia nella primavera…
Tavolozza matura di un ignoto destino…
Vento violento in tragitto non desiderato…
Tempeste di nuvole senza pietà…
Pioggia su un mare che arrotola i suoi ciottoli…
Angoscia e silenzio che sbiadiscono la mia vita…
Sabbia e foglie portate via come vecchie carte
sparpagliano i pensieri confusi del passato.
Fotogrammi di istanti bruciati che la mente vorrebbe ritrovare
nelle voci infinite sull’arpa del tempo…
alcune mi parlano, altre sussurrano in tenui fili di luce…
Tornano a vivere le sofferte assenze
intente a consumare un sogno, lasciando un vuoto…
Un tempo lontano rimbalzato come pietra
in echi impazziti, che va dimenticato.
In questa tela ora incolore, tendo la mano
alla luna che sa ascoltare…
La nebbia del sonno chiude la porta
ai sussurri del buio e dei ricordi…
muti riposano lasciando spazio ai sogni…
Si sono forse solo addormentati?

Se dipingere sapessi…

Se dipingere sapessi sulla tela della vita
i rossi accesi dell’amore, i blu intensi
e i gialli impetuosi dei sentimenti dell’anima…
Se colorare sapessi i pensieri nel tormento della gelosia,
le striature d’azzurro per cucirne le ferite,
evidenziarne i contorni, disegnarne le luci…
Se motivare sapessi le ombre del dolore…
Se dare voce sapessi alla gioia,
nel gioco infinito di profumi,
voli rubati e sogni incantati…
Se potessi dipingere di nebbia la nostalgia…
Ritagliare ombre alla malinconia…
fardello della vita…
Se disegnare sapessi i rimpianti delle ore smarrite
di quando mi sento troppo sola…
Se sapessi ricamare d’azzurro le tenere parole…
Avvolgere il silenzio in invisibili mani…
Sentire echi riposanti alle vissute stagioni…
Trovare le parole non dette ora diverse
intense, avide di tempo di luci e colori…
Disegnando contorni a questi vaganti pensieri,
finché il buio spegnerà
anche l’ultima mia illusione…

Mare di Playa…

In questo angolo di mare
Un’onda si sta rompendo…
Mentre si ritira stancamente
un’altra si forma a colmare il vuoto.
Piccolissime nubi grigio chiaro
esaltano la trasparenza dell’atmosfera…
luce limpida, accordo perfetto
di colori, cielo, mare e sabbia bianca…
Due nuvole rosa indifferenti
a tutto questo eterno ricominciare,
trascinano la loro indolenza…
s’aggrappano alle altre nuvole
sciolte e leggere nel cielo ovattato…
ora mosse, ora tranquille,
seguono i capricci del vento.
L’eterno mormorio del mare
che ripete le sue onde,
in infinite schiere,
instancabile movimento,
che il sole ricopre d’oro
e la luna ammanta d’argento,
danno un senso di pace e serenità.
Tramonta il sole in esplosioni di luci…
Sfumature sottili nel tenero
turchese del mare…
Forse questi ritmi rappresentano
tutto ciò che ci si aspetta
da Dio e dall’eternità…
passato e presente…avvenire e morte…
Nella sua fuga il tempo si sbriciola…
Attimi arenati nel buio che come
i sogni rimangono ancorati
a vibranti illusioni,
alle amarezze ora attenuate.
Che cosa è allora il pericolo
in agguato dietro la porta di una
psiche inquieta che ha la capacità di
spiegare le ansie più inconfessate?

Poesia

Tra il calore dei miei ricordi
uscirà anche questa poesia…
Sfiorerà ogni volto amato, ogni cosa
in questo tempo che ha frantumato
tutte le mie attese e ansie…
Tornerà in quella casa dove nelle notti
d’inverno un piccolo gatto mi riscaldava
i piedi senza chiedere altro…
Dove in un cantuccio inseguivo le mie fantasie…
dove nelle serate estive le prime lucciole
volavano come magiche fiammelle
e più tardi il canto felice dei grilli
in un prato scuro accarezzato dal vento…la sera.
Dove un profumo sottile di fiori d’arancio
sul lungomare o l’odore avvolgente del rosmarino
in una lontana calda notte estiva fa ritirare
la mente in un intimo spazio del silenzio...
Poesia…stigmatizzi le interiorità
dell’anima, non tanto di parola…
l’arte in un quadro irradia poesia…
una musica soave è impregnata di poesia…
Sensazioni che cancellano i confini
tra interno ed esterno, tra saggezza e sagacità…
Ogni seme gettato ha nel suo segreto
il destino…un seme si fa spiga…
un nocciolo fa la meraviglia di un albero…
Il Tutto della natura è bene…
Il male è intrusione…se sfugge alla parola,
se non è d’ascolto…se coincide con la Morte.
Ogni momento crea rapporti indissolubili
tra interiorità e materialità espressiva…
Nel nostro Santuario dell’Essere sono in noi e fuori di noi
pensieri, desideri, immaginazioni, sogni e scelte.
Un significato colorato, non tanto parola,
non sempre colore o semplice poesia
esprime pericolo o amore col rosso…
innocenza e candore col bianco…
speranza, invidia e gelosia col verde…
giallo tradimento o tristezza…
grigio cervello, viola penitenza e rosa tenerezza…
Che legame c’è tra il rosso squillante
e lo squillo di una tromba?
O che la ‘i’ è gialla e la ‘e’ è verde?
Cerco in quell’arcobaleno di prendere
al volo il filo del tempo, cogliere fiori di saggezza…
E se questo affiorare di ricordi fosse
un istantaneo avviso di mutazione?

Luna di Playa

Meteore di colori questo paesaggio…
Colori tenui e ben equilibrati nella natura.
Percezione interiore del reale valore
dell’esistere…assoluta interpretazione
di libertà di chi lo guarda…
Dall’osservazione di questa realtà,
si passa all’introspezione…alla memoria,
al fluire dell’animo che si sconvolge
di fronte a tanta bellezza.
Passato vissuto, presente da interpretare,
aspettative per il domani…
mare di sogni e speranze nascoste…
reticolati di solitudine…
gomitoli di indifferenza…
Poi c’è la luna…attrice nottambula
di scenografie irreali…incantatrice
inebriante di interrogativi annebbiati
nel nostro inquieto vivere…
E’ come si mettesse in posa per uno scatto…
Luna nuova, piena, falce di luna…
Forse anche lei ha un’anima…
Perché non riesce a tagliare
le ombre adagiate sulla nostra vita?
Perché la sua pallida luce non inghiotte
le inquietudini o i muti universi?
Perché si cela dietro il mare per
far posto al borioso bagliore delle stelle?
M’immergo nella quiete di
un ultimo sogno nascosto…
un lume che s’accende…
un lume che si spegne…
sulla rinnovata speranza senza ricordi…
per forza di una parola, forse,
ricomincio la mia vita…

Sogni o realtà a colori?

Ricerco il sentiero oltre il cancello
quando il tempo frantuma i ricordi.
All’orizzonte piccole miniature di sole
increspano l’arrivo della notte…
Cammino tra fruscii di foglie
prematuramente avvizzite…
Tutto si fa sussurro e poi silenzio…
Laggiù all’orizzonte luci di mille
colori mai percepiti nella realtà
mi avvolgono, mi accarezzano…
guardo smarrita e incredula…
lascio brillare l’ultimo sogno
in quest’ora senza fine…
Bisognerebbe non riprodurre mai
la realtà ma colorarla come si vede…
un albero giallo…un’ombra blu oltremare…
un sentiero boscoso che pare specchio d’acqua…
felci vermiglie accanto a cespugli azzurri…
Nell’aria profumo di mistero…
Sogno o realtà a colori?
Un album di vita con tanti fogli scritti,
volti amati andati al di là di
quest’orizzonte…
a far compagnia allo spuntar dell’alba
all’ultima, sperduta tremolante stella!

Speranza

Silenzi e attese distillano la notte,
mentre le ore vagano verso l’alba
e il tempo sfalda le certezze…
corrompe calici di fiori,
stronca steli, fa volare le speranze.
Scompiglia miraggi e arruffa
il camino spento dei ricordi…
Sconquassa l’esistenza…
Ferma la corsa che mi fa stancare…
Quella per arrivare al semplice Nulla.
Lo spazio di un sogno mai dimenticato
che non ha un nome, vola via anch’esso…
Ascolto il mio respiro…sono qui e altrove…
Velocemente passano e si disperdono
altri sogni dove svaniscono nell’arcobaleno
di luce che splende o scurisce.
Mi fermo, guardo e dimentico la vita…
Lei rimbomba come magico segnale…
La voce si affievolisce e si fa sussurro
in quell’attimo fuggitivo e ingannevole.
Un altro giorno è passato, ma la
speranza veglierà tra le tende
un’altra notte…

Il sacco dei sogni

Parole d’ombra nel vento…
Nel muto pianto delle cose
Nell’intricato bosco delle paure
Nell’erba assetata di prati d’estate
Nello schianto di un ramo folto di foglie
Nei petali sparsi d’un fiore calpestato.
Nel buio segreto di un’anima che soffre
Nel vento che sospinge grovigli di sterpi.
Nel corpo avvizzito dell’età della morte
Nel rumore del tempo che scandisce le ore.
Nelle stagioni di felicità e passione
Nel catturare ogni nuvola che passa
Per nasconderla nel sacco dei sogni…
Sulle rive di sogni forse di altri mondi
Sull’onda di un mare che corre senza fine.
Sulle fredde brezze dove mi sono assopita
Sul volo d’abbandono di questo incerto posto
A rincorrere utopie…a percepire piccoli bagliori
Dietro il velo oscuro dell’esistenza…
C’è sempre uno spazio lontano oltre le cose…
cammina con lui adagio…seguilo.
Sono le briciole del mio ieri e del tuo domani!

Come un bimbo che insegue la sua ombra

Al tramonto della mia vita
come un bimbo che insegue la sua ombra
forse anch’io inseguo miraggi
e sogni senza senso
senza raggiungere niente…
Potrei esserne regina per qualche
ora o qualche giorno…
Le scorciatoie sono semplici,
ma deviano sempre la via maestra…
I tunnel segreti senza luci all’inizio
fanno vivere un’avventura
che ti prende la mano per
individuare agevoli percorsi
e trovarne poi l’uscita.
L’eco delle mie parole
viaggiano sulla carta
per riprendere in mano
i miei sogni…
Per ritessere i fili logorati
della speranza rubata al tempo
a chi si trova ai margini della vita.
Non so bene che cosa vi sia
in quest’ansia dell’attesa…
Forse è un’onda del mare
a farmi compagnia
o la tenerezza del sole verso sera
o immagini e voci mai dimenticate…
oppure la coppa riempita dei tanti giorni
per le cose fatte e quelle ancora da fare…
Gli echi dei sogni, delle tenerezze
percorse e palpitanti dell’amore…
le paure…poi solitudine che nessuno colma…
corse affannate tra pianti e nuovi sogni…

Chiaroscuri

Ripercorrendo la strada
Di ormai passati ricordi
Vola la mente ai giorni lontani…
Mormorio di voci soffuse
Dove la patina del tempo
Mi consegna immagini confuse.
Nella memoria il tempo
E le attese si sciolgono in attimi…
Il pensiero può ogni cosa,
non ha nessun confine o limite…
è mobile…lascialo scorrere…
espandilo, abbraccialo…
è emozione…è anche vibrazione,
colore, canto, sfumatura, musica…
sonorità e necessità interiore…
è vita il pensiero e come le parole
rimbalza, si fa nuovo, si trasforma
a riempire spazi vuoti per
dissetare l’infinito della mente!

Non ho più bisogno di parole!

Un pensiero vagabondo su suoni impauriti
dal trascorrere del tempo…
Un’eco che ritorna e che non voglio ascoltare…
Un sogno sbiadito dove cadono le stelle…
Un’ondata di ricordi in queste stanche ore…
Mani che afferrano bolle di sapone
scambiate per speranze e promesse…
Un foglio di carta riempito di parole…
Un filo che unisce pensieri confusi…
Un filo che si fa forte rete per non cadere
nel vuoto di me stessa…
dipinge colori che non sapevo trovare,
avvicina spazi, annulla il tempo
dei dolori…vive nelle gioie fino
a sfiorare le stelle dove le accendo
una ad una…
Non dialogo più con i silenzi…
Gli occhi sanno cogliere questi
nuovi colori soffocando smarrimenti…
a ricordare dolcezze sopite…
a trascinarmi in queste emozioni
di un tempo senza attese misurate
palmo a palmo…
Adesso non ho più bisogno di parole!

Crepuscolo sul mare

C’è un sole a picco su questo mare,
regala alle flessuose onde
mobili frammenti come di specchi.
Emozioni di acque turchesi
che si imbiancano di creste schiumose…
sfumature infinite d’azzurro e sole…
rumore d’onde oltre la barriera…
In quest’assolato angolo
un lieve refolo di vento sussurra…
questa è vita…
Questo cielo dipinto da un bizzarro pittore
sfiora l’acqua dai riflessi d’oro…
tonalità che si mescolano creando
sfumature di grande effetto…inedite…
…mosaico che diventa prezioso tessuto…
Realtà che a fatica si distingue
dalla leggenda…
Gli ultimi bagliori del sole tramontato
confondono e aprono le porte
di un mondo immaginario.
La notte distese di sabbia
illuminate dalla luna…
E’ un nastro luminescente…
La luna coperta dalle nubi
fa affievolire o ravviva
la sua luce in rapida successione…
Vive un tempo che non ha confini…
Eppure in cielo non si muove.
Si nasconde come i sogni,
la tristezza e i ricordi.
Nelle notti che non tacciono mai
fanno somigliare le cose vere a favole,
che a ogni risveglio la vita
cambia o la ricuce…
Pensieri e riflessioni dialogano
in questa complessità per
avvicinarsi e realizzarsi nello specchio
della complessità del mondo.
Qualcuno affermò…
Sono le favole al nostro tempo
che fanno di tutto per sembrare verità.

La tela dei ricordi

Stamattina, in un rettangolo di sole
che illumina leggermente
la penombra della mia stanza,
si riflette l’ombra di una foglia
appena spuntata…
L’aria si fa frizzante…
Premature scendono le ombre
allungando i tentacoli
verso l’ultima luce…
Oltre il cerchio del tempo
va il mio sguardo assorto…
Le memorie misurano a grandi
passi il mio esistere…
Arrivano le parole amiche nel silenzio
per farmi scudo agli attacchi della vita…
Si fanno scegliere e catturare
da una magica eco
a spazzare via la melanconia.
Si affollano nei pensieri
ad ogni mio richiamo per
parlarmi fedeli e premurose
sulla pagina bianca
che le attende…
Mi ricordano tra frammenti di sole
gli attimi felici quando inseguivo
in silenzio lo slancio di
ogni sogno più folle…
Ed ecco il sogno perfetto…
Atteso e tanto cercato…
Nel Nulla e nel Tutto senza confini…
Tendo la mano a disegnare veloce
qualcosa sulla tela dei ricordi…
a riportarmi indietro a
pescare ai giorni felici…
a ritrovarne l’ebbrezza…
E’ pur sempre bello
inebriarsi d’illusione…

Sarò felice dentro un’illusione?

Giochi di luci e ombre,
di chiaroscuri evanescenti
come da un caleidoscopio
creano girandole di pensieri
che si muovono nel gran
mare del mio essere
alla ricerca di un punto di fuga…
In incessanti sensazioni
fruscianti di emozioni
si dipana la mia vita…
mi conduce verso l’ignoto…
si perde poi nel nulla
tra sprazzi di reale, esistenziale,
emozionalità e magia…
Magia di mare e montagne…
Silenziosi colloqui con il cielo…
Memorie e emozioni oltre
la visione del reale…
Luce e buio…colori…
Suoni e rumore…
Presenza e assenza…
Quando fra le cose reali
non trovo un respiro
consulto il mondo dell’immaginario…
Sarò più felice dentro un’illusione?

Dietro la mia finestra

A poco a poco tutto scompare
E si disfa per me la lunga strada…
La vita va avanti fino alla fine…
Ma come?…
Percezione apprensiva di qualcosa
Di inspiegabile…voglia di superare
Valichi indefiniti per cercare
Di dar vita ad un dialogo interiore…
Nostalgia e solitudine oltre
La porta del cuore…ricordi
Tra passato e presente con nascoste verità
In ogni parola…tutto chiuso in scatole
D’ogni forma e colore.
Ogni oggetto ritrovato è un sorriso
O una lacrima riconosciuta.
Nel giorno appena concluso
Asciugo l’ultima mia lacrima…
Respiro la malinconia che da sempre
Mi chiude in me stessa…
Mi sento imperfetta e responsabile
Di alcuni o tanti compromessi…
Guardo al cielo dove brilla vivida
L’ultima stella…si perde dietro
Il chiudersi della mia finestra
Convinta che il peggio sta per passare…

Anima errabonda

La mia anima errabonda
é come una barchetta
leggera e bianca…
Va alla deriva…dialoga solitaria,
si nutre di sogni e di errori
vagando nel vuoto,
afflosciandosi nel nulla.
Lenta risale dal mio io
come risacca che ritorna…
Rimbalza poi come
suono struggente…
Sottrae all’oblio del silenzio
le parole che non posso più dire,
i pensieri da sempre taciuti e
rinchiusi come pungenti spine.
In queste stanche ore
immersa in confusi sentimenti,
lancio inutilmente in silenzio
una voce ai miei dubbi
cercandone risposta.
Tutto si perde in piccoli frammenti,
sparisce in attimi fuggenti
confusi e tormentati
in un domani a meditare
e centellinare i minuti e le ore
del tempo nel vivere quotidiano.

Scorre la vita

Scorre la vita…come un fiume in piena.
La strada e le sue svolte sono come
un viandante stanco che torna a casa…
Siede sulla soglia e guarda il cielo…
le colline…il tramonto…il mare…
Quanto spazio c’è tra un posto e un altro?
L’uno è scacciato dal trascorrere delle ore,
dei mesi, degli anni…lancette di un orologio
in movimento continuo e incessante…
L’altro spazio si perde oltre il confine
dove non vi è né inizio e né fine…
di chi se ne va lontano
forse dissolto anch’esso in un’ombra
verso il mare o forse dove
vanno a morire i sogni…
a sfiorare le stelle
per accenderle ad una ad una…
se ne va in una di quelle notti tranquille
per non più tornare…

Filigrana

Tutta la terra, mari e fiumi
sono luoghi d’amore e di ritorni.
La vita scartoccia i suoi giorni,
srotola fili di ricordi,
corollari di filigrana
e sereni attimi di attesa…
Molteplici richiami di stupore…
Sussurri d’amore…poi…
Tarli d’inquietudine,
brevi voli spaventati,
buio profondo…
solitudine delle speranze.
Sogni irrealizzati posati
su effimeri ricordi tremanti,
incerti e consumati dagli anni.
In questo grande parco
delle inevitabili delusioni,
d’oblio e nostalgia,
forse, lontana dal presente,
attenderò il giorno che desidero…

Sensazioni

E’ un sole giallo e luminoso
dei disegni dei bambini…
L’acqua del mare una lastra di giada…
Ogni elemento cromatico è al posto giusto,
dualismo tra realtà e sogno
dove tempo e spazio sono
sospesi in un magico confine.
Rifletto su questa emozione…
Incanto non è esatto…estasi,
beatitudine e suggestione
dalla più intensa alla più lieve,
quella che l’inconscio coltiva
in ogni cuore….
Sgrano il rosario della mia vita:
amore, unione, figli, miracolo degli affetti…
attesa, stanchezza, ansia e spavento….
Angoscia che mi avvolge e mi consuma…
Passa il tempo…risorgono le speranze
sfuggendo al dolore e alle
incertezze di ore lontane…
Cerco risposte ai miei perché
misurando a gran passi
l’esistere dei miei ricordi
che vanno sempre più a fondo
in fondo al cuore…

Il sogno perfetto

In fondo al mio cuore
una porta si è chiusa
con uno scatto lieve…
Un chiavistello l’ha sprangata…
Il dolore acuto è andato via
anche se la memoria
ne misura l’esistenza…
Il tempo ha mani
per rinnovare le speranze,
per sostare con un sussurro
al trascorrere degli anni…
Un soffio…una brezza
ed un sospiro
mentre nel silenzio
vivo ancora lo slancio
di un sogno in frammenti di sole,
gocce di luce nelle buie tenebre.
Vado fra suoni e luci di mille colori
a trovare con occhi nuovi
il mio sogno quasi perfetto…
Un domani che credo
possa essere ancora mio!

Anima smarrita?

Intrecci fuorvianti e oscuri
di una realtà frammentaria…
Poi immagini scolpite come
ricami di seta…
Un audace balzo nel sogno…
Un’allegra illusione…
Un ricordo nel tempo…
Momenti di sconforto e tristezza
in una ordinaria quotidianità.
Sentimenti che rispecchiano
ed esprimono gli smarrimenti
della mia anima.
Albe e tramonti trafitti di silenzi,
vuoti dentro che mi lasciano
incredula e angosciata…
Forse anche la mia anima si è smarrita?
Cose e sentimenti non possono
mai coincidere…
questa è l’essenza della vita
o della vita in assoluto…
Ma un sogno fuori dal tempo
riesce a trasportarmi
in serene dimensioni…
Potenza delle parole,
simbolismi immaginari,
per esprimere quello che ho in cuore…

Niente è un Tutto…

Paesaggi in atmosfere a volte
diafane a volte azzurrine…
A volte compatte o dense
come in un bel quadro…
Nuvole e nebbie, insondabili misteri
di bellezza nascosta e ammaliante.
Volteggiano fra i monti,
indugiano nelle vallate
imprevedibili nei loro capricciosi
movimenti…sono rosa o porpora,
color giada o grigio argento…
poi improvvisamente si dissolvono
in una serica trasparenza
in un immenso mare fluttuante
in cui s’immerge il sole calante.
Piccola nuvola…nasci sotto
forma di nebbia fino a toccare il cielo,
vaghi incerta assumendo diverse forme…
ogni tanto cadi sulla terra in pioggia…
anche tu non stai mai da nessuna parte…
cosa sei allora? Niente…
Ma niente è Tutto e Tutto è niente…
Un’eternità o un istante?

Prima e dopo…

C’era un prima…
Ora soltanto un dopo…
Parallela alla vita attuale
si svolge in filigrana
la vita vissuta un tempo…
E’ un quadro sempre più sfocato,
lontano, inaccessibile…
tranne in sogno…
Allora volti di persone
care riaffiorano…anche quelli
creduti dimenticati.
A volte sono ricordi
Con significati oscuri…
O quelli che dovrei dimenticare…
Forse sono io che mi aggrappo
alla vita con forme inventate…
Colori mescolati…gesti istintivi.
Forse un giorno non lontano
abbatterò il muro con una
semplice spallata per
liberarmi di ciò che mi pesa…
Poi…noto che è un muro
Scrostato, ammuffito…
Da uno squarcio
intravedo un’oasi di pace…
un mare dal profumo
nostalgico d’infinito…
una barca bianca carica
d’oblio di ricordi ormai lontani…

Ti voglio bene mamma…

Un’aria tesa, sottile e asciutta,
gioca con gli alberi…
soltanto un bagliore di luce tra i lillà…
nell’acqua limpida tremolante di riflessi
tutto è velato di purezza…
increspature d’onde sospinte
senza sosta dal vento…illusioni di piena estate.
L’universo trattiene il fiato
in cieli roridi di stelle,
piccoli frammenti di luce
che nascondono ali di speranza…
ma sensazioni, immagini e ricordi
dipingono un altrove diverso…
La misura del respiro
allunga, spezza e accorcia
tutte le immagini…
Dissidi interiori che non sempre
sciolgono i nodi del pensare…
Leggeri e silenziosi
sfumano nel nulla
Incerte visioni di sogni fioriti,
di trepide speranze…attese
e riflessioni che si ripetono.
Tutto ora è attenuato….
Sorrido anche se troppo spesso
mi chiedo perché il cuore
pensa e sente al posto mio…
Vorrei sapere perché ho passato la vita
a cercare di capire…
Perché ho scelto di avere paura di una mente
che elabora, crea e pensa sicurezze
basate sul nulla…
Vorrei essere sotto un cielo stellato
dove l’orizzonte non ha mai fine, dove il tempo non esiste…
Perdermi in questi cieli imprigionati
di tempo e di granuli di vissuto
aspettando che qualcuno mi abbracci ancora
e mi dica…ti voglio bene mamma…
Dolori, passioni vissute,
amarezze e sogni avverati…
spinta dove si deve andare…
oltre il limite del tempo.

Altrove

Parola…dal tuo lontano viaggio
giungi accorata, attesa, stremata…
Spii l’altrove, ti insinui nell’anima…
scandagli l’inconscio e raggiungi
la tua meta…
Puoi aggiungere sottigliezze
o evasività ad una frase come una
ginnastica verbale.
Puoi renderci infelici o farci danzare…
Farci sentire in colpa o capire
quello che proviamo…
rotoli in gola per ottenere un
suono più rauco o sospiroso…
puoi addolcire o diventare maliziosa
col tono della voce…
emotiva o suadente abbassando
il tono ulteriormente…
Puoi arrivare assieme a tante altre
per sussurrare pensieri struggenti
movendoti intorno al cuore
come nota unica e sola…
ti fai insistente per riempirti gli occhi
di lacrime di gioia o nostalgia…
Quali magie operi quando con
una armoniosa danza arrechi
nuova dolcezza a un ricordo
antico che si era scordato?
Ti ritiri poi in un intimo spazio
che non è luogo ma silenzio
per far affiorare solo i ricordi!

Compromesso

Quando sarà finito il mio tempo
forse ricadrò sulla terra come pensiero…
Il mio silenzio vivrà in una casa
dove tutto sarà domani…con un futuro
e un passato rimasto indietro.
In questa casa la solitudine, l’angoscia,
le risa e l’amore saranno abbozzi di un altro destino…
Sarò forse un punto…una pausa…
Una fantasia…un lieve increspare d’onde…
Un’allegra illusione…un’incrinatura nel cielo…
Un volo senza ali…un’ombra su un prato…
Un tuffo fantasioso…un percorso non obbligato…
Un sussurro intorno a un’anima…
Un dialogo perfetto con le mie figlie…
Una carezza da tempo ignorata…
Un’ombra sul viso…una lacrima dopo un sorriso…
Un inno in una foresta…
Un silenzio in una notte senza luna…
Un tintinnio argenteo di risa su spiagge solitarie…
La struggente musica di un flauto portata dal vento…
Una dolcezza antica eppur dimenticata…
Una lacrima caduta sui sogni…Un tempo vissuto in due…
Due gocce su un fiore…un’eco nella mente…
Un sorriso che scompare dal tuo viso devastato…
Un dolore dentro il cuore…Un pensiero che ancora cerco….
Le nostre mani unite allo spegnersi della tua vita…
Un fiotto di rimpianti…dolcezze di memorie…
Ardore di desideri…parole tentennanti
che vagano libere nel buio per attraversare
il sottile confine dell’esistenza…
Un invitante puntino luminoso
lasciato libero a danzare su
note sconosciute e armoniose là dove
un Nulla é un Tutto sul filo del Tempo!

Piccole cose

L’ora prima dell’alba nelle notti
d’estate brevi e così chiare,
la luna e le stelle non hanno
quasi il tempo di levarsi…
Incurante dei segreti che ci portiamo dentro,
è serenamente immota prima che
il sole violento e rovente avanzi nel cielo.
Il sole poi si affievolisce…
Il giorno scivola lentamente
nei sussurri della sera…
Scruto l’orizzonte lontano
dove il cielo si tuffa nell’acqua
e gli azzurri si confondono.
Miscugli di sapori della vita…
Sapore amaro del tempo
che ci abbandona come
rena bianca fra le dita…
Sogni che muoiono laggiù,
insieme alle nostre piccole cose:
amarezze, dolori, emozioni,
momenti felici e calde passioni.
Se ne vanno senza far rumore piano piano…
Quel che si teneva stretto si dissolve
fluttuando nello spazio…
Forse a cercare un po’ di eternità?

Gocce d’immensità…

Poesia…realtà esterna ed interna
che indirettamente attraverso
suggestioni della memoria con
immagini, suoni, termini evocanti,
sensazioni, visioni e sentimenti
è come un coro di voci autentiche
partecipanti e intense…
C’è diversità nelle singole voci,
ma ti catturano sempre mente e cuore.
E’ come un’anima che irradia luce bianca
e i suoi raggi sottili volano verso
il nulla e il vuoto…
Fugge da ciò che siamo…
Fa sognare ed il tempo è come sospeso…
Ci si dimentica del tempo
come taluni sogni che da sveglio non li ricordi…
Si sono diradati…restano in un angolo
di quello spazio segreto dove la vita
ci regala gocce d’immensità…
giusto il tempo di un respiro della memoria.
Anche se il nostro sentire ci oltrepassa,
ci sormonta e ci avverte l’insufficienza
in uno stare di fronte alle cose,
al limitato, discontinuo, mutevole e irrisolto,
si vive con curiosità, tra sorrisi e tristezza…
Si vive con l’esercitazione del cuore
ai sentimenti di gioia e dolore.
Nessuno è all’altezza dell’eternità
che un sentimento può raggiungere!
E’ nel silenzio delle cose, in una strada senza fine,
nell’acqua di una pozza, nel saltellare di un passero,
nel volo di una rondine…nella luce di uno sguardo…
in una strana sensazione…in una parola
prima che venga pronunciata!

Una lacrima…

Tra le nuvole in cerca di compagnia,
una lacrima incontra la mia anima…
forse è una parola o un concetto,
ma la vedo anch’io.
Il suo viaggio è stato lungo e lento…
Per anni ha vagato solitaria
in una distesa senza stelle,
in strade senza firmamenti.
Come una lanterna sul mare
volerà dove il tempo si fermerà,
dove il sole cesserà di morire
e la vita cesserà di vivere
finché il suo fuoco non sarà spento….
In questo luogo sconosciuto,
al di là di me stessa,
aspettando il mio arrivo…
Adesso che sono arrivata
fin qua con i miei sogni,
cosa me ne faccio della realtà?

Attese…

Nell’inesplicabile turbine di un sogno,
rivivo sensazioni ed emozioni vissute…
pensieri vagabondi e ricami di tenerezze.
Forse è pur sempre quel fluido tormentoso
che vuole emergere alla luce…
O forse è soltanto fare i conti
con i ricordi appena passati.
Mentre pian piano la luce avanza
la mente libera e dipana
scene mille e più volte vissute…
Si affacciano, si accavallano
e si rincorrono galoppando…
Guardo le mura della mia stanza
che l’aurora discreta rischiara…
Vorrei riaprire porte e finestre
per far entrate vita e sole…
Riprendere il cammino tra sogni,
voli e voci…
Il nostro Nulla s’illumina e
ci detta tante vie per ricominciare…
Fiumi di parole per i sussurri del cuore,
per i momenti di tristezza e per
i sentimenti del dolore.
Nell’ultima altalena dell’amore,
veloce il tempo rimanda i suoi rintocchi,
prezioso, pungente, impietoso…
Sfioro con la mano il tuo cuscino,
un corpicino caldo e morbido si accosta…
è soltanto il mio gattino!

Caleidoscopio

Forse mi sono dimenticata lungo la via chi ero…
Cosa pensavo di fare e perché…Scivolo non già nel sonno
ma in quel cordone che lega il sonno alla veglia…
Non sono più in quello spazio aperto e buio, ma in un luogo
pieno di odori d’estate…di grilli…e una grande faccia
di luna appesa nel cielo…macchia tremolante fra le nuvole…
La bimba e la donna matura che sempre si sono perdute,
ora devono imparare a ritrovarsi e a tenersi per mano…
A vagare nelle grandi strade delle cose belle ricordate ormai a metà…
Catturare le cose prima che sfuggano…
Aggrapparsi all’invisibile, all’inespresso!
Sdraiarsi su una chiazza d’erba scolorita dal calore e
contemplare nuvole lente e dense…
Batuffoli di cotone…nuvole come pensieri a fumetti!
A poco serve sognare…dicono…
Ma da questo caleidoscopio di emozioni
non si può sfuggire…
Arriva la notte…rumori attutiti
come brontolii ovattati…
Corrono i minuti come invadenti intrusi
trasportando i nostri bagagli di esperienze…
cercando spazi nei ricordi
con sovrapporsi di confusi frammenti,
di immagini…fotogrammi incompleti…
angoli di vita, sogni smarriti…
amori lontani e amori mai dimenticati…
spiagge dorate e libertà di emozioni…
Esplorano vicende mai dimenticate…
Mettono in luce errori e angoli confusi,
alla ricerca di attuali verità.
Si velano i nostri sogni
che si allontanano sempre più…
Se ne vanno senza far rumore…
Pian piano sino a morire…

Il respiro del tempo…

Quando il nostro “Io” diventa
specchio e riflessione di vita,
i sogni sono regali e beni immaginari,
nostalgia del possesso non reale
nel quale ci riconosciamo.
Ho intessuto un bel filo emotivo
tra ricordi scartati, sensi di colpa,
rabbia e rancore sopito…
L’attesa che rode, il tempo
che assesta i suoi colpi più bassi…
alternanza di luci e ombre,
percorso a ritroso nella memoria
sulla pellicola impressionata da sogni preconsci…
Mi dibatto sempre più spesso tra
reazioni ingovernabili e confusi sentimenti,
luci e interiorità che occhi e cuore
sanno cogliere tra immagini e immaginario…
astrazioni per sogni fuori dal tempo.
Sofferenze e gioie vissute come sussurri…
Mondo metaforico e irrazionale,
dove la realtà si unisce al misticismo.
Guardo al mare, al borbottio di
questa immensa liquida macchina…
di ritmi eterni fatti di pace e indifferenza…
Potrebbe questa indifferenza
portare ad una pace interiore?
Le onde consumano i sassi, ne smussano
gli aguzzi angoli, ne levigano le schegge…
Abbandonarsi alle gelide forze o alle maree…
alle onde che si infrangono sulla spiaggia
adesso come sempre…volti, ombre, albe e tramonti…
fasi lunari, movimenti insensati…labirinti
con troppi angoli ciechi…non è forse un messaggio?
Siamo tutti un’interruzione del Nulla o veniamo
da qualcosa e andiamo verso qualcosa?
Cosa è stato della mia vita, ora che l’andare delle stagioni
e la furia del vento ha portato via i miei e i tuoi anni?
Forse sono caduti senza rumore tra gli immensi spazi
azzurri dove nel Nulla che si fa Tutto torno
a sentire il respiro del Tempo?

Luca…

Filo il mio tempo…
nel suo fluttuare eterno
che scorre fino all’eternità,
dà un senso alla vita,
al cambiamento…
Il viaggio continua anche
se incerta è la sua durata.
Sui gradini degli ultimi anni
a costruire ancora qualche
inverno e primavera,
mi sono fermata per un lungo istante…
è il sorriso di un bimbo
venuto alla luce
che mi fa guardare
ai suoi primi passi…
riccioli d’oro, di cobalto i suoi occhi…
tu mi sospingi, mi fai guardare avanti…
tienimi con te ancora per un poco.
Cerco d’afferrare il tempo
a più non posso…
dipingo con la mente ciò
che la vita ancora mi concede…
sfioro trame d’albe e tramonti…
mi fermo per godere
attimi di gioia…
fino a che resterà a dar luce
una piccola luna…
una nuvola bianca…
un’acqua di fiume…
un sole che riscalda…
l’amore per un piccolo bimbo…

Pietruzze e conchiglie

E’ un cielo azzurro e privo di nubi,
limpido si estende in ogni direzione…
Pace e tranquillità assoluta, rilassamento…
Qui vorrei lasciare i miei pensieri!
Lontana è la stagione dei fiori…
Un bocciolo di rosa troppo chiuso,
duro agli orli anneriti dal gelo,
è destinato a non sbocciare mai…
Anche una tenace foglia, ingiallita dal tempo,
si dondola, ferma al ramo, dove cerca
di resistere agli strappi del vento…
Echi di lontani ricordi che il vento ruba le parole,
spazi e tempi mai più vissuti…
Spiagge piene di sole dove una piccola bimba
corre incontro alla vita con il secchiello
pieno di pietre colorate…
Innocenti pietre rosse, verdi e blu…dorate…
Qualcuna è andata persa, altre
le tengo racchiuse nel mio cuore.
E’ già domani e l’onda del passato
lascia echi di passi nel mio cuore…
respiro forte prima che la gola si chiuda
e lacrime inattese sul mio viso
vadano a scivolare…
Seduta nel silenzio del tramonto
ad occhi chiusi sento il vento sussurrare…
Mi avvolge e mi culla la sua cantilena…
erano soltanto ricordi che come le parole
diventando sussurri raccontano
ciò che si vorrebbe dimenticare…
Come le pietruzze colorate del mare e le
piccole conchiglie lasciate sulla sabbia…

Vuoto a perdere?

Come in un continuo ripensamento
alcune nubi leggere si spostano
qua e là nel vento…
Sembrano di piuma come candidi cuscini…
Fanno creare nella mente
una sorta di arabesco…
Una griglia di pensieri…
Sentimenti dispersivi…
Qualcosa che a poco a poco
diventa insopportabile…
Una tensione mai provata prima mi avverte
che i conti nella mia vita non tornano…
Verità beffarda…diversa da
quella immaginata…
Dal profondo della psiche si manifesta
con lentezza estrema…affiora alla coscienza…
é ingombrante…mette a repentaglio
la sicurezza e le piccole felicità
da poco conquistate.
Interi sistemi di falsi ricordi,
come sassi gettati in uno stagno…
ogni cerchio, ogni increspatura
scorre davanti agli occhi con
voci che apparentemente
sussurrano doppie emozioni…
ora intense, ora inespresse…
Ognuna recita il suo ruolo…
È un brulichio di mondo
da palcoscenico…
Sopravviene poi l’indifferenza
Per chi è a te estraneo, per il diverso,
per chi è come me un vuoto a perdere
Arrivano anche i sogni che si agitano,
si muovono, assumono immagini reali
nei meandri della memoria…
poi ai sogni le parole…contenitori
di illusioni per lasciare aperta
una volta ancora la porta alla speranza

Non imprigionare sogni e emozioni

Nel silenzio di questa notte vestita
di stupore, uno spiraglio di luna traspare
laddove si addormenta il cielo.
Echi di flauti lontani accolgono
le mie parole…non imprigionare i sogni…
non seppellire le emozioni per la paura
di dare e avere delusioni.
Il mio viaggio sarà come un’onda
che increspa la riva sospinta senza
sosta dal vento…
dove ogni goccia di rugiada,
ogni spiaggia sabbiosa,
ogni ago scintillante di pino,
sono nuvole di fumo guidate dal vento,
con la voglia di volare e l’incertezza di cadere…
nascondo negli angoli le mie paure
quelle più antiche e più profonde
Trovo il tempo di sognare…
per continuare a vivere…
per fugare le foschie svegliate
dagli sbadigli dell’alba.
Riapro il mio cuore
spezzato da schegge di sogni,
incollato ogni volta da gocce di lacrime…
Ce la farò a cancellare pure
il dolore di non capire il perché…

Forse…

Quando mi corico la sera, dolcemente
e lentamente cadono le mie difese…
Mi trasportano nel mondo dell’impalpabile.
Si fa presto ad arrendersi alla normalità
di una notte qualunque…ovunque tu sei …
ciascuno infagottato nei propri sogni…
o nascosto in un sonno senza parole.
Forse il mondo è tutta una ferita
che ciascuno ricuce a modo proprio…
Forse non si è mai troppo lontani per dimenticare…
Forse alla fine tutte le storie finite
finalmente tacciono del tutto…
Forse fra le braccia di chi ti
accompagna nella vita ci si finisce
pur facendo strade contorte…
Forse per fuggire da tutto e vedere
agli estremi della vita è incredibile…
Forse ognuno ha il suo viaggio …
Hai un bel cercare le parole in
quello che sei e in quello che dici,
o è musica sbagliata o è proprio
la musica che manca…
Forse capire che il destino non è una catena
ma un volo e non soltanto un correre
a perdifiato verso la fine…
Forse il tempo ed il modo per non far
finire nulla ci aspetta e ci chiama
soltanto se lo ascoltiamo!!!

Mio dolce bimbo

Una tela bianca non dice nulla
Ma è la sola cosa che può fermare un attimo…
L’occhio abbagliato dalla magia della vita
crea favole su questa tela bianca,
ne tesse i colori con la coppa
riempita da speranze e gioie inattese…
Un dolce bimbo dagli occhi
di cobalto e dai capelli d’oro,
mentre mi crogiolavo in tristezze antiche e nuove
e inquieta frugavo tra vecchie rime
in un tempo senza tempo, mi ha rapito il cuore…
Ho gettato il mio cuore davanti a te,
piccolo Luca e son tornata a riprenderlo…
Colgo con le mani a coppa
frammenti di sole…scaglie di luna…
un brivido a disegnare attimi di felicità…
come gocce di luce tra le tenebre,
dove il silenzio è respiro,
ti guardo muovere i primi passi leggeri…
Mi coglie la nostalgia del futuro che avrebbe
potuto esserci e forse non ci sarà.
Salgo nella soffitta dei ricordi per cercare qualcosa…
mi piace rovistare nel mio cuore.
Mentre sto qui a pescare ai giorni felici,
a disegnare qualcosa sulla tela appannata di un vetro,
m’arrampico su questo raggio di sole,
abbraccio la felicità di questi attimi…
come è bello avere vicino un piccolo bimbo,
farlo addormentare al petto e lasciare inondare la fantasia…

Ho viaggiato nei miei sogni e ogni volta ho creduto di trovare quello più bello e così lo portavo con me…Quando lo riponevo assieme agli altri rimanevo incantata e non sapevo riconoscere il più bello…Ho viaggiato nel dolore con venti impetuosi che, soffiando sempre più forte, mi hanno portato con loro facendomi perdere il mio cammino…poi la bufera si è placata e mi sono ritrovata sperduta e sola…tra i fili d’erba di un prato ho ritrovato un foglio di carta che il vento aveva lasciato cadere…raccolto ne ho colorato tutta la pagina…è come un fiore dai petali delicati…un fiore speciale e mai visto, un fiore nato da un sogno…fiorirà nei campi sul ciglio dei fossi…mischierà i suoi colori con quello del sole perché mi ricordi sempre che tutti i sogni possono essere realtà, se il sogno non finisce. La realtà è un sogno…la realtà traveste il sogno che mai si dilegua e mai passa se fingiamo di credere che è più che un sogno…è la luce interiore che ci protegge… quando volgi le spalle al sole non vedi che la tua ombra…

Rivelazioni di Genoveffa Pomina è un “libro” nel vero senso della parola, compatto e coerente:
sostanzialmente un poema per quadri più che una raccolta tradizionale, le 100 tavole di polittico esistenziale che ha dunque un suo senso complessivo oltre le stesse ragioni particolari di ogni singola parte. Quella di Genoveffa Pomina è una poesia che affonda, non solo per istintiva natura ma per la scelta intellettuale, le sue radici e le sue ragioni nei processi mentali e razionali del soggetto cogitante, ponendosi come rassegna delle immagini privilegiate del moto e gioco appunto intellettuale nell’indagine della vita e del mondo.
Una poesia dell’intelligenza, certamente, ma che non è per niente spoglia del riscontro emozionale; e che anzi, in forza inversamente proporzionale, fa sprigionare dalle sue limate superfici stratificate (di pulsioni, di temi, di situazioni, di certezze e di dubbi…riportati all’unità del molteplice) un’ansia assoluta di partecipazione e di complicità rispetto al mondo e alla sorte degli uomini, nelle loro vicende private dentro e in mezzo ai grandi eventi della Storia. Genoveffa Pomina, movendo da una profonda esigenza interiore di comunicare agli altri la propria visione della vita e del mondo, costruisce il suo rigoroso “racconto” delle ragioni delle cose che accadono, mirando ad isolare i tagli, le fessure, gli scollamenti in cui si esprime e si dichiara il disagio del non riconoscimento e del vuoto, fattori appunto che insidiano la comprensione possibile delle cose. Perché, per l’autrice, il compito della poesia è quello di “far capire” mentre fa sentire. Come ci dimostra in questo libro della maturità umana ed espressiva.

Materiale
Literary © 1997-2024 - Issn 1971-9175 - Libraria Padovana Editrice - P.I. IT02493400283 - Privacy - Cookie - Gerenza