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Raffinata silloge di un’autrice che è artista a tutto tondo, essendo anche abile pittrice, come dimostrano le illustrazioni del volume. Pur nella diversità degli spunti, a colpirci in questa raccolta è il parallelo con l’essenza stessa della parola “poesia”. La metafora dell’arpa eolia è quanto mai azzeccata. Lo strumento musicale si alimenta di refoli e brezze ed emette suoni ineffabili, misteriosi. “Io non ti cercavo | in me, | ma tu m’hai trovata | e da allora | scorri | come un torrente” scrive nella sua lirica dal titolo “Poesia”, che possiamo considerare se non un “manifesto” almeno come una riflessione sulla natura della poesia.

Come tutti i veri poeti possiamo considerare se non un manifesto almeno come una riflessione sulla natura della poesia. Come tutti i veri poeti Elisa Sala Borin non ha voluto essere tale, le è bastato ascoltare il cuore. Come tutti i veri poeti, ha la capacità di vedere il mondo al di là dei veli e ancora il piacere di abbeverarsi ai classici, echi ellenici che rimbalzano da “Delfi”, oggi solo “pietre orfane di templi e de dei” alla “Mia Penelope”, e poi elementi cardine per ogni voce poetica, il tempo, la memoria, la finitudine, ma anche la trascendenza. C’è un che di sacro, anche. Non sappiamo chi sia la persona o “l’ente” di cui si parla in “19 marzo 2003, ma colui “che non conobbi” e pur tuttavia “ma quante volte t’ho pregato!” può essere un Dio non necessariamente non cristiano, forse nascosto nel “Panta rei” o dietro al dolore e la solitudine. Il Dio dei poeti, il cui soffio più nascosto tocca le corde più nascoste.

Il libro ha vinto il premio speciale (secondo) sezione "Libro edito poesia"
al premio Santa Margherita Ligure - Franco Delpino 2007

Recensione
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